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Non siate lettori silenziosi, per piacere.

Umile dimora e voglio dormire con te.

Lascio le buste dei panini a Theresa mentre apro la porta di casa mia

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Lascio le buste dei panini a Theresa mentre apro la porta di casa mia.

«Benvenuti nella mia umile dimora!» annuncio accendendo le luci e mi giro verso loro due, che guardano tutti con la bocca spalancata.

«Umile? Cazzo, nemmeno tra cento anni potrei permettermi una casa così.» commenta Lorenzo lasciando la valigia al centro del salone mentre si guarda intorno.

«Dai vieni, andiamo a mangiare.» dice Theresa prendendo la busta con i loro panini e fa segno a Lorenzo di seguirla, poi mi fa l'occhiolino.

«Bene, sicuramente lui non userà la stanza degli ospiti.» commento prendendo la busta dei panini, facendo segno a Filippo di seguirmi. Salgo velocemente le scale e lo porto nella mia camera, ringraziando le pareti insonorizzate di casa così da non sentire i gemiti e le urla che faranno sicuramente sta notte quei due.

«Anche io voglio dormire con te. Non voglio stare da solo.» commenta mentre io chiudo la porta della camera. «Se non fosse così bella sarei terrorizzato, sembra quella tipica casa infestata.»

«Mangiamo oppure vuoi fare una doccia?» domando indicandogli il bagno nella stanza e lui porta la valigia sul lato della stanza per aprirla e lo vedo prendere subito una tuta. «Aspetto qui.» dico mentre lui entra in bagno. Mi sfilo la giacca e recupero il cellulare dalla mia tasca per controllare il cellulare, ovviamente il gossip era esploso. Filippo in poco tempo torna, solo con indosso un pantalone di tuta e rimasi sorpresa appena portai gli occhi sul suo petto.

«Mangiamo?» domanda sedendosi sul letto ed annuisco, sistemandomi seduta difronte a lui. «C'è una vasca enorme in quel bagno, diamine. Chissà quante cose ci hai fatto.» commenta facendomi intendere altro facendomi ridere.

«Sei un coglione, è vergine quella vasca se ti importa.» ammetto prendendo il mio panino, diamine erano le due di notte ed avevo una fame pazzesca.

«E tu? Sei vergine?» domanda dopo pochi secondi, facendomi quasi affogare con il boccone.

«Diamine, sono stata fidanzata per quattro anni, ovvio che no.» rispondo imbarazzata guardando in basso. «E tu? Sei vergine?» domando ironica accarezzandogli la guancia come se fosse un bimbo.

«No, l'ho persa a tredici anni anni al mare.» risponde girando velocemente il viso verso la mia mano per lasciare un bacio, poi torna a mangiare il suo panino. «E tu? Quanti anni avevi?»

«Avevo diciassette anni, a casa del mio ex, la sera del duo compleanno. Vuoi altri particolari?» domando curiosa e lui ride scuotendo la testa. «Meno male, altrimenti non avrei saputo che dirti.»

«Mi piace più immaginare che sapere, e sto immaginando molto in questo momento.» dice portando lo sguardo sul mio top, così lo imito e noto che era leggermente sceso, così lo rialzo prima di tornare a mangiare. «Cosa dice il gossip di noi?»

«Che stiamo per sposarci, sicuramente.» rispondo ironicamente tornando a guardare il cellulare. «Notizie shock per i fan di Irama. Lui ha preso il primo aereo ed è andato al Coachella, dove vedrà tante delle sue ex, ritroviamo anche Giulia De Lellis che sembra essere tornata da Andrea Damante e-»

«Basta con Giulia.» mi interrompe aprendo le patatine e lo guardo confusa. «Pensavo di volerle bene veramente, invece stava con me solo per tornare con quello, ma si supera tutto.» ammette.

«Posso farti una foto?» domando di scatto e lui alza gli occhi occhi sorpreso poi annuisce alzando le spalle.

@edencolen:sono fuori a cena con la escort

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@edencolen:
sono fuori a cena con la escort.

Pubblico su Instagram la foto ed aspetto che riceva la notifica per vedere la sua reazione. La notifica arriva dopo pochi secondi e si lecca le dita prima di recuperare velocemente il cellulare dalla tasca.

«Quindi ora sono la tua escort?» domanda ridendo mentre scrive qualcosa, probabilmente commenta la mia foto con la sua stupida rosa, poi lascia il cellulare sul letto e torna a guardarmi. «Zittire il gossip con una mia foto mezzo nudo sul tuo letto, geniale.»

«Tanto posto qualcosa oppure no, lo pensano comunque.» ammetto buttando le carte sporche nella busta per buttarle. Lo lascio finire di mangiare in silenzio ed approfitto di questi minuti per guardalo senza sentirmi in imbarazzo.

«Non si sente nulla di quei due.» commenta buttando anche l'ultima lattina di coca cola, poi si stende accanto a me.

«Pareti insonorizzate.» dico e lui mi guarda sorpreso, poi porta la mano sul mio fianco per avvicinarmi a lui, facendo toccare i nostri masi e sfiorare le nostre labbra. «Dovremmo-»

«Mantenere le distanze, lo so. Ma sei tu che mi stai toccando.» dice prendendo la mia mano per portarla sulla sua guancia. Muoveva le mie dita delicatamente e lo lasciai fare, ora sembra un vero bambino in cerca di attenzioni. I suoi occhi si chiusero lentamente e mi avvicinai lasciandogli un bacio sul naso, poi scesi sulla guancia mentre lui porta subito le mani sulla mia schiena per stringermi a lui. Mi allontano di poco per controllare se dormiva oppure no, ma i suoi lamenti mi fanno subito capire che era ancora sveglio e non accettava avessi smesso. «Quando deciderai di baciarmi, starò dormendo da due ore.»

«Non ti bacio.» ammetto riprendendo le mie distanze e lui sbuffa, tirandomi di nuovo verso di lui. «Non ci baceremo.» ribatto portando la mano sulla sua bocca e lo sento ridere.

«Nemmeno un bacetto della buonanotte?» domanda curioso spostando la mia mano dopo avergli lasciato un altro bacio. Quanto ancora avrei retto?

«Lo chiedi a tutte?» domando spostando la mano dalla sua guancia e lui apre gli occhi e sbuffa rumorosamente. «Fai così con tutte? Vorrei saperlo.»

«Non sei nemmeno la mia ragazza, che cosa vorresti sapere?» sbotta girandosi dal lato opposto al mio, dandomi le spalle.

«Vaffanculo Irama.» sbotto girandomi anche io, spegnendo la luce nella stanza. Il silenzio era imbarazzante, sentivo perfettamente che non stava dormendo eppure non parlavamo.

«Mi chiamo Filippo.» ribadisce ma lo mando a quel paese nuovamente e lo sento muoversi sul letto, così mi giro verso di lui per vedere che diamine stava combinando e tropo il suo viso poco distante dal mio.

«Quando fai lo stronzo non vedo Filippo, mi dispiace.» commento ironicamente e lui mi lascia un bacio sulla fronte prima di abbracciarmi per dormire. «Ora va meglio.» sussurro incrociando la mia mano con la sua poggiata sulla mia pancia.

Eden; IramaWhere stories live. Discover now