«Perché è così strano?»
«È molto freddo, distaccato e introverso. Stava sempre con noi ma pensavo ci odiasse. Te ne accorgerai subito da come ti guarderà.»
Cindy e Harry.
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Mi preparo per uscire con Cody, cercando di vestirmi nel miglior modo possibile. Volevo provare ad andare avanti ad Harry, non mi aveva nemmeno cercato dopo ieri sera. Fortunatamente a risvegliarmi dai miei pensieri fu il campanello.
«Hei.» salutai Cody che intanto mi aspettava vicino la sua macchina. Mi avvicinai a salutarlo e come sempre lo trovai sorridente. «Come stai?»
«Molto bene, ora. E tu sei molto carina.» risponde invitandomi a salire in auto. «C'è un bar molto carino vicino al parco, così possiamo fare anche una passeggiata, per te va bene?»
«Per me va benissimo.» rispondo portando lo sguardo su di lui, volevo studiarlo. Indossava una semplice maglia bianca ed una felpa nera, con un giubbotto di jeans sopra. Aveva ancora la cartella in macchina, probabilmente aveva appena finito di lavorare. Era incredibilmente bello, non c'erano dubbi. Appena arrivammo al bar lo seguii in silenzio.
«Tu cosa prendi?» domanda mentre sistema la cartella ed il giubbotto sulla sedia.
«Una cioccolata calda.» rispondo e lui annuisce, allontanandosi per prendere le nostre ordinazioni. Controllo di nuovo il cellulare nella speranza di trovare una notifica da parte di Harry, ma niente, così decido di mettere il non disturbare e di concentrarmi completamente su Cody.
«Ecco a te.» sussurra posando il vassoio sul tavolo. Lui invece aveva scelto per un cornetto salato ed una tazza di cappuccino. «Scusami se mangio ma ho lavorato e solo ora mi siedo.» ammette e sorrido.
«Potevi dirmelo, ti preparavo qualcosa.» commento mentre giro il cucchiaio nella mia tazza. Lui sorride alzando le spalle e inizia a mangiare. «Come mai hai deciso di lavorare?»
«Ho lasciato casa dei miei genitori prestissimo e dopo aver racimolato i soldi, mi sono iscritto al collage. È un po' complicato tra lavoro e studio, però.» risponde sorridendo ed annuisco. «Tu? Come mai qui?»
«I miei lavorano perennemente, quindi ho scelto il miglior posto e mi sono trasferita.» rispondo, cercando di non parlare dei miei genitori, che ormai non vedevo dalla sera di capodanno. Cody annuisce e apre la bocca come per farmi un'altra domanda, ma viene interrotto dal cellulare e si allontana per pochi secondi.
«Io ti devo assolutamente chiede scusa ma è successo un casino enorme e-» inizia Cody, realmente preoccupato per qualsiasi cosa gli hanno detto al cellulare.
«Cody, rilassati. Puoi chiamarmi quando vuoi.» dico, cercando di farlo rilassare. Lui annuisce e lo seguo vicino all'auto.
«Possiamo uscire sta sera?» domanda mentre sistema il suo giubbotto. Annuisco sorridendo, poi continua. «Però ti faccio sapere, ti mando un messaggio.»
«Certo, per me va benissimo.» dico d lui mi accompagna a casa. Appena scendo dall'auto noto Harry seduto proprio fuori la mia porta. Saluto Cody con un bacio sulla guancia e raggiungo Harry che intanto si alza.
«Ben tornata. Ora esci con quello?» domanda con le braccia conserte e vorrei dargli un pugno sul naso.
«Almeno non posto la foto post sesso su Instagram.» rispondo, aprendo la porta di casa mia, facendolo entrare.
«Ecco perché mi eviti, le foto. Ti da fastidio quella ragazza?» domanda ridendo, chiudendo la porta dietro le sue spalle. «Noi non stavamo insieme.»
«Molto interessante, per me puoi anche uscire.» dico indicando la porta proprio dietro alle sue spalle. Harry ride di nuovo, come se lo stessi prendendo in giro e si avvicina a me. «Avevo detto incontro in un luogo pubblico, non ti avvicinare.»
«Perché? Hai paura che possa toccarti?» domanda incrociando le mani dietro la sua schiena, continuando ad avvicinarsi. «Non ti tocco, non preoccuparti.»
«Preferisco che tu te ne vada, maledizione!» dico di nuovo indicando la porta. Lui continuava a stare lì, in piedi difronte a me come un cretino. Mentre lui continuava ad avvicinarsi io iniziai ad indietreggiare, finché non arrivai con le spalle contro il muro e lui a pochi centimetri da me. Il suo profumo era sempre lo stesso, i suoi occhi erano sempre gli stessi eppure l'idea che le sue labbra avessero toccato la bocca di un'altra ragazza mi dava incredibilmente fastidio. Noi non eravamo fidanzati, certo, eppure io mi sentivo di appartenere completamente a lui, pensavo fosse lo stesso ed invece sbagliavo, ero completamente nel torto.
«Dimmelo di nuovo.» sussurra, lasciando che i nostri nasi si sfiorassero mentre parlava. «Dimmelo e vado via.»
«Vattene.» dissi velocemente guardando verso il basso. Le sue mani erano ancora dietro la sua schiena, ero completamente intrappolata tra lui ed un muro e non avevo idea di cosa fare.
«Guardami almeno in faccia.» commenta ridendo, abbassandosi ancora un po' per incontrare i miei occhi. Alzai gli occhi al cielo, per poi puntarli nei suoi. Cercai di ripetere quello detto poco fa, ma tutto quello che uscì fu un sospiro.
«Che cosa vuoi ancora da me?» domando poggiando la testa contro il muro, cercando di far finire tutto il prima possibile.
«Quello che voglio da te non posso farlo con le mani legate dietro la schiena.» risponde sorridendo e capisco perfettamente cosa vuole. «Quindi per ora niente.»
«Sei tu che te le tieni quindi potresti anche sciogliere e muoverle.» ammetto confusa, mentre lui torna a ridere. «Inizi ad infastidirmi.»
«Non voglio fare niente, ora. Voglio parlare e dato che tu parli solamente sotto pressione, lo facciamo così.» ammette mentre io mi domando come fa a conoscermi così bene. «Sono andato a letto con quella ragazza ma non sto insieme a lei.»
«Beh come quando abbiamo fatto quelle... cose e poi sei andato da lei. Mi hai appena messo sullo stesso piano.»
«Ma tu mi piaci, lei no.» dice subito, ma io scuoto la testa. «Perché non mi credi?»
«Perché ti sei fatto un'altra?» domando ironica e lui sbuffa poggiando le mani ai lati della mia testa. «Dovevano stare ferme.»
«Non ti sto toccando!» ammette irritato, facendomi notare che non mi stava toccando. «Mi piaci tu, lascia perdere quella ragazza.»
«Harry, ci sei andato a letto, non ci hai giocato a scacchi.» dico posando le mani sul suo petto per allontanarlo e ci riesco, stranamente. Porta di nuovo lo sguardo su di lui quando ritengo di essere abbastanza lontana e lo trovo poggiato al muro.
«Che devo fare per convincerti?» domanda rassegnato mentre prende il suo cellulare tra le mani. «Lo vuoi controllare?»
«Perché dovrei controllarti il cellulare?» domando stranita mentre mi avvicino a lui. Cosa vuol farmi vedere?
«Perché è questo quello che le fidanzate gelose fanno.» risponde alzando le spalle, poi poggia le sue mani sui miei fianchi per tirarmi verso di lui ed infila il suo cellulare nella tasca posteriore del mio vestito.