Capitolo 25: Non Sapevo

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Jimin si leccò le labbra prima di volgere esitantemente lo sguardo al ragazzo dai capelli scuri di fianco a lui, assorto in un video gioco.

"Dimmi, Tae," si avventurò, combattendo contro il tremolio nervoso nella sua voce. "Avevo intenzione di parlarti di una cosa..."

Il ragazzo annuì leggermente per far capire che stava ascoltando, senza però distogliersi dallo schermo.

Jimin sospirò lievemente, preparandosi mentalmente. "A proposito di T/N..."

Doveva provarci.

Finalmente gli occhi di Taehyung scattarono verso il ragazzo dai capelli argentati, ma poi tornarono allo schermo. "Hm?"

"Sai, essendo la mia coinquilina e tutto il resto," il ragazzo deglutì, non capendo perché si sentisse nervoso e senza respiro tutto d'un tratto. "E tipo, una del genere sexy, e tutto..."

Taehyung inarcò un sopracciglio.

"E con lei che cammina di già con addosso quei vestiti assolutamente scollati e così..." il battito di Jimin aumentò un po' tornando a quei ricordi.

L'altro ragazzo sospirò. "So dove vuoi arrivare."

"Lo sai?" gli occhi del ragazzo si spalancarono un po' sconcertati.

"So che hai fatto cose con lei, Jimin. Ho visto i succhiotti." Taehyung sbuffò, scuotendo la testa, strattonando all'improvviso il controller a destra.
"Stai cercando di provocarmi?"

Jimin guardò le lunghe dita del ragazzo affascinato, domandandosi come potesse qualcuno sembrare così principesco anche giocando ad Overwatch. "Beh, intendo... è stata un po' dura resistere."

Taehyung sospirò tutto d'un tratto, mettendo in pausa e appoggiando il controller. Si girò per guardare l'altro con espressione esasperata. "Ti sei preso la sua verginità, vero?"

Jimin cercò di controllare un timido sorriso. "Colpevole come un accusato." Mentì.

Il ragazzo vicino a lui gemette a bassa voce, risuonando come una bestia con la sua già profonda voce. "Vaffanculo. Lo sapevi che la volevo io per primo."

Jimin rise, sentendo il sollievo dopo aver impedito l'apocalisse. "Mi dispiace, V."

"Non è vero." alzò gli occhi al cielo, e poi sospirò. "Credo di dover fare quello che è rimasto da fare e basta."

Il sorriso del ragazzo dai capelli argentati vacillò. "Che cosa intendi?"

"Hai presente," Taehyung sogghignò prima di tornare a giocare, riprendendosi il controller. "Il suo cuore."

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Fu una settimana dopo l'incidente che Jimin si trovò accigliato davanti ai tuoi eccessivamente vistosi abiti.

"Dove stai andando?" alzò un sopracciglio, avvicinandosi alla tua figura mentre indietreggiavi.

"Perché me lo chiedi?" sollevasti il mento in quella che doveva essere una posizione di difesa, ma che apparse infantile.

"Perché sono il tuo coinquilino," alzò gli occhi al cielo, avvicinandosi appositamente per farti sentire meno a tuo agio. "Ecco perché."

Gli rivolgesti la migliore occhiataccia che riuscissi ad indossare in quel momento prima di indietreggiare ancora un poco. "Perché dovrei dirtelo?"

Le tue azioni non rimasero inosservate, il ragazzo sorrise ampiamente e si avvicinò ancora. "Perché l'ho chiesto gentilmente."

"Io-" il respiro ti si smorzò in gola quando il naso di Jimin sfiorò il tuo orecchio, e il suo respiro caldo accarezzò la tua pelle. "T-Taehyung-... appuntamento."

La lingua di Jimin scivolò fuori dalla sua bocca, gentilmente scorrendo sul tuo lobo, prima che si allontanasse, lasciandoti senza fiato. "Potevi dirlo semplicemente prima, bambina."

L'affetto fece riaffiorare brutti ricordi, ma eri troppo preoccupata in come quel ragazzo ti avesse assalita. Ti ritrovasti a sentire la mancanza del suo calore contro di te quando si spostò, camminando all'indietro prima di girarsi e andare in cucina. "I-Io-"

"Divertiti." Jimin disse semplicemente, senza provare a riguardarti avendo paura di vedere il tuo viso vulnerabile ancora, e perdere il controllo. Ti trovava più difficile da resistere giorno dopo giorno.

"L-Lo farò." deglutisti, scuotendo la testa per allontanare i pensieri sul ragazzo dai capelli dorati e per poi uscire dall'appartamento con aria meravigliata.
Mi dispiace, Jimin. Avrei voluto non essere io quella a farti del male.

Di sicuro lo farai, Jimin pensò freddamente mentre i suoi occhi viaggiavano alla porta dopo che si era lentamente chiusa. Si era sentito stranamente distaccato quegli ultimi giorni, e non riusciva a trovarne nè capo nè coda.

Invece di starti lontano, aveva provato a diventare più intimo - perché lo facesse, non lo sapeva. Magari era il fatto che volesse provare qualche sorta di diritto nei tuoi confronti - ma tu stavi con Taehyung tutto il tempo e ciò gli dava fastidio.

Non sapeva perché provasse una strana sensazione nel petto quando fangirlavi a proposito di lui e dei vostri appuntamenti. Nemmeno sapeva perché si sentiva così esultante ogni volta che condividevate un bacio o le tue soffici mani riposavano sul suo petto o quando lo guardavi con quei grandi occhi da cucciolo o quando i tuoi occhi si chiudevano di scatto se si avvicinava un po' troppo.

Jimin scosse la testa, realizzando che si era fatto trasportare un pochino. Stava succedendo troppo spesso in quei giorni - e ogni volta che succedeva stava pensando a te.

Chiuse gli occhi, inclinando la testa all'indietro mentre assaggiava le tue labbra in un bacio irreale, le tue mani sui suoi bicipiti in un tocco immaginario. Non si ricordava l'ultima volta che avesse portato una ragazza a caso a casa, o soltanto che avesse toccato qualcun'altro - entrambi, il suo corpo e la sua mente sembravano essere ubriachi di tuoi pensieri.

Jimin sembrava volere soltanto te. E non trovava una spiegazione.

Lo faceva impazzire.

Tu lo facevi impazzire.

Un tagliente suono lo riportò indietro ai sensi, il cellulare, e un'occhiataccia all'orologio gli disse che era stato più impegnato di quanto avesse pensato. Rispose alla chiamata, appoggiando l'orecchio al telefono prima di parlare. "Che succede ora?"

La tua voce sembrava troppo eccitata per i tuoi gusti. "Niente di male... Infatti non indovinerai mai cosa è successo."

Jimin sorrise pigramente. "I maiali volano?"

"Stai zitto." Ti potè immaginarti alzare gli occhi al cielo. "Però, davvero, non potrei essere più felice..."

"Perché?"

Indietro dove eri, sorridesti triste prima di morderti il labbro. Non lo volevi farlo - ma dovevi porci fine. Non volevi dare a Jimin nessun'altra falsa speranza, e fargli del male ora era l'unico modo di prevenire che si facesse più male nel futuro.

Col senno di poi, non avrebbe dovuto chiederlo.

"Chim..." il battere del suo cuore al soprannome che avevi utilizzato fu solo momentaneo. "Taehyung mi ha appena chiesto di essere le sua fidanzata."

E Jimin non sapeva perché il suo cuore cadde come piombo.



A/N

SAD

Comunque, siccome sono ad un buon punto con la traduzione, sto pensando ad una nuova storia, ma ho bisogno di qualche dritta.

Quella che ho trovato (e che me gusta mucho) è PARECCHIO (eufemismo) pervertita.

Ora...

Che ne direste di una storia pervertita?

Ovviamente non ho ancora chiesto all'autrice il permesso di tradurla, per cui non prometto nulla... ma nel caso, fatemi sapere così so orientarmi!

P.S. ugh non mi funziona la connessione Wi-Fi e non posso tradurre altri capitoli. FML

How to be a hoe || Traduzione italianaWhere stories live. Discover now