Despacito. || Paulo Dybala

Prologo

Non è mai stato facile essere figlia di due personaggi pubblici. Ciò che era privato in realtà non lo è mai stato. Ogni momento della mia vita è stato condiviso con il mondo intero, nonostante io non lo volessi. Il mio volere non è mai importato a nessuno, apparentemente era giusto così.

Sono stata cresciuta in un contesto felice, ho potuto avere ogni cosa desiderassi poiché mio padre, il più grande portiere italiano, era in grado di farmi avere qualsiasi cosa. Lui non sapeva che, in realtà, l'unica cosa che desiderassi era stare di più con lui. Tra una partita e l'altra papà era sempre in giro per il mondo ed io, essendo così piccola, non potevo seguirlo, così rimanevo molto spesso a casa con mia madre; non che la cosa mi dispiacesse, perché mia madre è comunque la persona più importante della mia vita, ma sentivo la mancanza di una figura paterna.

Questa distanza tra i miei genitori non fece altro che ingigantirsi, fino a quando a nessuno dei due stava più bene proseguire quel matrimonio, che in realtà era la mia unica salvezza.
Il mio mondo crollò davanti ai miei occhi, avevo tremendamente paura. Ero sola, non avevo neanche un fratello con cui condividere il mio dolore. Una bambina di otto anni non dovrebbe mai affrontare un simile dolore; come se non bastasse, la rottura dei miei genitori era sulla bocca di tutti. A scuola le mie maestre non parlavano d'altro, ed i miei compagni non miglioravano la situazione: continuavano a dirmi che da quel momento mio padre sarebbe scomparso definitivamente dalla mia vita, e ciò aumentò solo la mia paura.

Contrariamente a come mi aspettassi, affrontare la situazione fu molto più semplice. A mia madre serviva un uomo che fosse in grado di esserci per lei sempre, non una volta ogni tanto, e così fu. Lei si fidanzò presto con un uomo veramente dolce, e io fui felice per lei. Papà fece lo stesso, ufficializzando la sua relazione con una famosa giornalista.

Crescendo, le cose si sistemarono del tutto. Certo, era difficile lo stesso gestire la separazione dei miei genitori ma, compiuta la maggiore età, fui libera di viaggiare e seguire mio padre come avevo sempre sognato.
Adesso è tutto molto più semplice, finita la quinta superiore. Ho deciso di non continuare gli studi ma di affiancare mio padre 24/7 e vedere cosa mi porterà il vento.