CAP. 6 (INCENDIO)

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Le due file si aprono per far passare tra loro una ragazza.

Ha i capelli ricci e neri, il passo felino e deciso. Cammina dritto di fronte a sè, ogni suo movimento sembra intimidire chiunque.

È la regina della scena. Ma non la buona regina che ha messo alla luce la bella addormentata nel bosco o la sirenetta Ariel. Sembra più la regina  Grimilde, matrigna di Biancaneve, o la regina Malefica che ha cercato di porre fine alla vita di Aurora.

Quando arriva in fondo, si gira facendo ondeggiare i capelli.

Ed è in questo momento che incontro gli occhi color ghiaccio di Cassandra. Guarda i miei ex compagni come se potesse ghiacciarli con un semplice sguardo.

Mentre i loro corpi si riempiono di macchie scure e ustionature, qualcosa in Cassandra cambia.

Sembra spaventata, vulnerabile. Sta tremando come una foglia. Si copre il corpo con le braccia, come se volesse nascondersi.

Il ghiaccio dei suoi occhi si spegne. Lei cade, cade con le ginocchia per terra. Cade con le mani sulla testa.

Inizia a urlare. Forte. Tanto forte.

Dietro di lei un' ombra scura le afferra il collo e la sbatte con la testa sul pavimento. Lei si dimena, muove gambe e braccia, mentre il suo viso diventa pallido.

Nel frattempo gli studenti, gli insegnanti e la preside guardano davanti.

Ai loro piedi compare un cerchio infuocato che gira intorno ai loro corpi fino a inghiottirli completamente.

L' edificio va in fiamme.

Poi piomba il buio.

Vedo un solo oggetto che penzola nel nulla.

È un telefono.

Qualcuno con un guanto nero lo prende in mano e taglia il filo.

Mi sveglio urlando.

Ora capisco molte cose.

Capisco perché la preside non rispondeva al telefono. Capisco perché nell' incubo precedente avevo sognato un foglio di carta con disegnato un edificio che crollava a pezzi.

Ma non capisco cosa sia successo a Cassandra. Lei  non è morta
nell' incendio, qualcuno l' ha uccisa. La domanda è : chi?

Per fortuna sono ancora in tempo. Me lo sento, Cassandra e gli altri stanno ancora bene.

Devo intervenire, questa volta devo farlo davvero. Portare il peso di un senso di colpa è già troppo, non ne sopporterei due.

Mi guardo intorno, constatando che mi sono addormentata nella sala
d' aspetto dell' ospedale con "Seer 2" in mano. Non ho ancora letto nemmeno il prologo.

Sono sola. Non c'è nessuno accanto a me.

La piccola Jessy se ne è andata qualche giorno fa con il nonno e la nonna.

Sono stata felice per lei. Ha creduto nel destino ed è stata ricompensata.

Prendo il mio cellulare e cerco in rubrica il numero di Cassandra, sollevata dalla mia decisione di non cancellarlo.

Con il cuore a mille aspetto che risponda.

Ascoltare la  sua voce un tempo  sarebbe stato come ricevere in faccia una secchiata d' acqua ghiacciata in pieno inverno, ma in questa situazione forse sarebbe un sollievo sentire come mi insulta.

<<Pronto?>> È la ragazza dell' altra volta. 

<<Sono di nuovo io. L' ex compagna di Cassandra>> Mi guardo intorno sperando che nessuno entri in sala.

UNCONDITIONAL LOVE 2Where stories live. Discover now