"So che alcune persone
cercano nel mondo,
per trovare qualcosa
che noi abbiamo.
Nessuno, nessuno, nessuno
può capire quello che sento
per te"
-Alicia Keys, No one-Ryan
Che stupido. Stupido, masochista e un grandissimo idiota. Ecco cosa sono.
Perchè non potevo crescere anch'io da ragazzo egoista, infantile, seduttore e donnaiolo?
Il mondo ne è pieno.
Ma no. Io devo fare l'uomo maturo già a ventiquattro anni.
Devo preoccuparmi della mia famiglia e anche di una ragazza che crede ma non può davvero sapere cosa vuole.
Sarò un bravo ragazzo. Sarò buono. Sarò altruista, sensibile, gentile. Ma a volte tutto questo mi fa proprio male.
A volte vorrei essere un ragazzo debole e basta. Cedere alle tentazioni senza preoccuparmi dei danni collaterali. Senza averne alcuna consapevolezza.
Dio, le ho chiesto di uscire con un altro. Di guardarsi intorno e dare una possibilità ad un qualsiasi ragazzo.
So che nella mia testa questo ha un senso: perchè se almeno ci prova e si accorge che non è fatta per quel tipo di storie semplici, facili e frivole, allora forse, magari, è davvero fatta per me.
Ma se quello che inizia come un test si rivela ciò che me la porterà via... non avrò mai modo di scoprirlo, se è fatta per me.
Ma avrò modo di scoprire se starà bene con qualcun altro.
Perchè lei mi ha promesso che mi farà assistere a tutto, e io le credo.
In queste circostanze non è una che mente, ci metto la mano sul fuoco.
" Ryan che cavolo fai seduto per terra? E per quale motivo sbatti la testa contro il muro dietro di te?"
Merda, ci mancava questa.
" Jordan, che fai già a casa?"
" Mancavano un paio di professori a scuola e siamo usciti presto. É un problema? Fammi capire, di solito i ragazzi usano casa libera per dare delle feste, tu invece prendi a testate la cucina?"
" Si fratellino, speravo che lo spirito cinquantenne che si è impossessato della mia mente sgusciasse via"
Mi guarda come se fossi posseduto sul serio, ma da tutt'altra entità.
" Stai farneticando. C'entra qualcosa il fatto che Syria ti abbia sbattuto in faccia la porta di casa sua? E di grazia, che ci facevi in casa sua?"
" Altre domande?"
" Rispondi" mi intima, buttando lo zaino su una sedia e sedendosi per terra, di fronte a me.
" Controllavo perchè non fosse a scuola"
" Ti sei messo a controllarla? Buon Dio, vuoi che ti ritrovi sepolto in giardino? Non si controlla una come Syria. Non infastidirla, guarda che per passatempo pratica la boxe. Se dice che non vuole essere tenuta d'occhio tu non devi tenerla d'occhio"
Però, per essere una che mostra poco e niente di sè, su questo punto è abbastanza chiara e insistente con tutti.
" Lo so bene che pratica boxe. Jordan, ti devo confessare una cosa"Gli racconto tutto.
Di quando mi è caduta sulle gambe in autobus, della palestra, del mio tenerla lontana perchè credevo piacesse a lui.
Del mio tenerla lontana adesso per colpa delle mie paure e paranoie.
Quando chiudo la bocca è abbastanza contrariato.
" E nessuno dei due mi ha mai detto nulla? Be' grazie"
" Jordan ti prego. Te lo sto dicendo ora"
Mi incenerisce e scuote la testa.
" Ti da fastidio? Sii sincero" mormoro preoccupato.
" Cosa? Che ti piaccia Syria? No Ryan, non la voglio in quel senso te l'ho già detto. E di sicuro non potrei infastidirmi per qualcosa che senti nei suoi confronti. Ti capisco comunque. Lei è speciale. É diversa. Una boccata d'aria fresca in una stanza piena di fumo"
Vai così, continua pure a ricordarmi tutto quello che mi sto perdendo.
" Te lo dico da fratello che ti vuole bene: fai i conti con i tuoi problemi, ma falli in fretta. L'hai vista Ryan? Non resterà libera a lungo. Non per volontà degli altri almeno. Per una volta è una fortuna che al mondo ci siano così tante teste di cazzo. E che lei sappia riconoscerle e se ne tenga alla larga "
Il mio pensiero corre subito a Jax.
Lui potrebbe portarsela via.
Stanno instaurando un rapporto loro due. E di qualsiasi natura sia, potrebbe sempre evolvere.
No. Syria ti prego no. Con lui no. Con lui lo sopporterei meno che mai.☆☆☆
Quando alleno i ragazzi resto quasi sempre in silenzio.
Stavolta no. Con questo qui no.
É il tipo che credo si sia preso una bella sbandata per Syria. Il tipo verso cui l'ho spinta ad uscire.
" Quindi, hai detto che tra un paio di anni dovresti già laurearti?" gli chiedo, con un tono che spero appaia disinvolto.
Gli faccio domande da venti minuti, e sebbene lui risponda a tutte mentre bilancio i suoi pesi per le braccia, non mi sono sfuggite le occhiate perplesse.
Lo so cosa si sta chiedendo.
E questo qui che diavolo vuole?
Sarò proprio caduto in basso, ma sto indagando su questo ragazzo come un padre fa il terzo grado al fidanzatino della figlia adolescente.
Imbarazzante. Per me.
" Si, ho buoni voti, non perdo un colpo" mi informa educato.
Mi è sembrato sin da subito uno apposto e me lo sta confermando, a malincuore non posso negarlo.
" E invece a relazioni come stai...?"
Non ho modo di indagare oltre, perchè Syria entra in sala con un sorriso a trentadue denti e viene avanti verso di noi senza alcuna paura di averci interrotto.
Come ho già detto, non è il tipo che si sente fuori luogo tanto facilmente. E non ne avrebbe motivo a dirla tutta.
" Buongiorno, vi rubo soltanto due minuti. Piacere, io sono Syria"
Va incontro a lui e gli stringe la mano.
" Harry" sussurra stupito.
Non è difficile leggere cosa gli stia passando per la testa. La ragazza su cui ha sbavato per giorni non solo si accorge di lui, ma va anche a presentarsi.
Che fortunato bastardo deve sentirsi.
" Vi lascio soli" sibilo, cercando una via di fuga che prontamente lei mi impedisce di raggiungere.
Mi piazza una mano sul petto e mi spinge indietro, e accidenti a quanto è forzuta questa donna.
E accidenti a quella mano che prima di scivolare via, resta sul mio petto coperto da una canottiera dal tessuto parecchio sottile qualche istante di troppo. Giusto il tempo di farmi assorbire il calore e assaporare il suo tocco.
Questo è giocare sporco.
" Resta pure Ryan. Faccio in fretta. Allora Harry, mi hanno fatto notare che sei rimasto colpito da me. Ti va di uscire?"
Che cosa?
Temo che le pupille mi stiano per rotolare fuori dalle orbite.
É l'invito peggiore che abbia mai sentito, di certo non si è impegnata, né ha preparato questo discorso. Forse perchè non le importa nulla?
" Come scusa?" mormora Harry.
Ecco, lo ha spaventato.
" Ti va di uscire o no?" ripete, con quel sorriso che inizia a vacillare. Si sta spazientendo.
" Si! Certo! Domani sera va bene?" tenta di recuperare il ricciolino.
" Perfetto" concorda tutta contenta. Poi tira fuori il telefono dalla tasca della felpa e si scambiano i numeri.
Tutto questo mentre io me ne sto qui, ignorato da entrambi, e con il sangue che mi ribolle nelle vene.
Me la sono cercata eh?
" Tutto bene Ryan?"
La sua voce calda mi invita a riportare gli occhi su di lei.
Mi aspettavo un sorrisetto vittorioso o uno sguardo soddisfatto, e invece mi sorprende ancora.
Perché mi fissa con insistenza e quelle iridi chiarissime sono più serie che mai.
Mi sta dando l'opportunità di riprendermela. Sta cercando di comunicarmi che se adesso faccio un qualsiasi gesto, un qualsiasi piccolo passo in avanti, lei...
" A domani Harry" annuncia, prima di lasciare la stanza.
Troppo tardi.
Ed ecco un altra differenza fra noi. Syria è avventata: non riesce a fermarsi un attimo e riflettere prima di agire.
Io non so fare altrimenti.
Devo riflettere, valutare, ragionare.
Di brutte sorprese ne ho avute sin troppe per buttarmi nel vuoto senza sapere su cosa sbattero' la testa.

STAI LEGGENDO
Mi Accarezzi L'Anima
ChickLit#1 { Volume 1 } Ryan odia la violenza, con tutto se stesso. Sotto qualsiasi forma, in qualunque contesto. Syria ama il mondo della boxe, con tutta se stessa. C'è dentro sin da quando era bambina. Ryan non immagina neanche fino a che punto lei ci s...