Capitolo 4

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Finalmente sabato mattina.

Era da lunedì che Bella non si faceva vedere, le serate passavano senza di lei, era come sparita, e nessuno osava dire niente. Stavo iniziando a prendere in considerazione l'idea di averla solo sognata, e la paura che fosse così era talmente imbarazzante che mi vergognavo a chiederlo.

Non sapevo se la sera tornava a dormire in Hotel, come e dove stava, se ce l'aveva con noi, o con me, o con qualcuno del gruppo che l'aveva trattata male senza che io ne sapessi niente. Ogni pomeriggio e ogni sera bussavo alla sua porta, avevo addirittura cercato di entrare dalla finestra visto che alloggiava a due stanze da me.

Appena entrai negli studi Mediaset chiesi informazioni su di lei e un uomo sulla quarantina che faceva parte dello Staff mi disse che era nel suo camerino. La raggiunsi velocemente, sperando con tutto me stesso che fosse veramente così, perché ero arrivato al punto di preuccuparmi come se fossi sua madre.

Bussai ripetutamente finché una ragazza dai capelli biondi mi aprì, probabilmente la sua truccatrice, riuscii ad intravederla seduta davanti allo specchio, con il telefono in mano.

"Ma dove eri finita? Ti ho aspettata.. ho bussato non so quante volte alla tua porta, mi sono preuccupato un casino. Dov'eri finita?"

"Silenzio stampa. Lo faccio spesso quando scappo dai problemi, trovo ispirazione e riesco a riflettere su me stessa e su quello che voglio fare. Lo trovo un modo per stare bene e lavorare sulla mia musica. Ti abituerai, o almeno credo" rispose, vedendomi entrare.

"Potevi mandarmi un cazzo di messaggio, avvertirmi, venire alla porta della mia camera e dirmelo, chiamarmi, non so, un cazzo di modo c'era!" gridai.

"Non devo dirti assolutamente un cazzo, non sei il mio fidanzato, o mio padre o niente del genere. Non avvertivo mia mamma, figuriamoci se devo dirlo a te. Se lo faccio la cosa perde il suo significato" mise le cose in chiaro.

"Sì, ma... mi sono preuccupato tantissimo, credevo che ti avessero fatto qualcosa. Toglimi il dubbio ora però, da quale problema sei scappata?" le chiesi.

"Preferisco tenermelo per me, grazie. Non ti prepari per la diretta?" domandò mentre si faceva piastrare attentamente i capelli castano scuro.

"Resto un altro po', dobbiamo parlare prima che ci facciano tacere per qualche ora di seguito. Facciamo qualcosa dopo la puntata? Che canti?" la bombardai di domande.

"Canto Love On The Brain di Rihanna, mi ci sono esercitata parecchio con la Professoressa Paola Turci e oggi sono pronta per farla. Cosa vorresti fare dopo la puntata scusa?" mi stuzzicò.

"Uscire, io e te, da soli" affermai, ironizzando alla fine della frase.

"Io penso che non dovresti prenderti tutti questi spazi, sinceramente. Mi chiedi spiegazioni, bussi alla mia porta per intere ore e proponi di uscire ogni volta che mi vedi. Simo, tutto okay? ─ disse ─ Sono ironica, speravo di non dovertelo ripetere ogni volta"

"Voglio solo essere tuo amico, se questo ti sembra esagerato basta dirlo. Credevo che ti facesse piacere avere qualcuno nel gruppo con cui poter parlare" parlai.

"Stiamo parlando, o sbaglio? Non sei tu quello che è entrato nel mio camerino mentre mi preparo e che ora sta parlando con me?" alzò un sopracciglio.

"Sì, sono io, ma ora devo proprio andare o faccio tardi come ogni cazzo di volta" mi alzai in piedi.

"Okay, a dopo dolcezza" sorrise entusiasta. "Ehi, se devi proprio inventarmi un soprannome, che sia qualcosa di sexy" scherzai, facendole un'occhiolino ammiccante, ma amichevole allo stesso tempo.

La Nuova Stella Di Broadway.Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz