Capitolo 44

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Dopo varie minacce di morte da parte di molti qualcuno, ecco a voi il capitolo. Spero vivamente che vi piaccia!

Aprile 1998

Harry si accasciò al pavimento mentre la ragazza correva via nascondendo le lacrime.

Non si era mai sentito così male.

E ne aveva passate tante. Si era rotto un braccio, era caduto dalla scopa da un'altezza enorme, aveva visto un amico morire e provarci con la ragazza che gli piaceva, aveva visto Sirius morire e provava le stesse emozioni di Voldemort.

Ma questo era niente rispetto a come si sentiva adesso.

Sentiva il cuore che voleva uscire dal petto per rincorrere Ginny, sentiva il suo corpo morto alla consapevolezza di non avere più quello di Ginny. Sentiva i suoi occhi verdi brillanti spegnersi lentamente al pensiero di non poter più guardare la sua ragazza. Si sentiva morto. Si sentiva svuotato. Si sentiva male.

Ma nonostante ciò, sorrise.

Si sorrise. E pensò:

"E allora è questo quello che si proprio quando si perde il grande amore, ed io che pensavo di averle viste tutte!"

Si sentiva uno sciocco a quel pensiero, e grazie ad esso trovò la forza di alzarsi.

Quando entrò nella Sala Comune Ron era lì ad aspettarlo.

Era pronto a prenderlo a pugni, ma quando vide l'amico e la sua espressione diventò confusa.

Ron: Harry.. Non posso prenderti a pugni se non vedo il terrore nei tuoi occhi, non è divertente!

Harry: I tuoi pugni sono l'ultimo dei miei problemi. -disse accasciandosi sul divano- Mi ha lasciato

Il rosso strabuzzò gli occhioni blu.

Ron: Ginny? La mia sorellina? Quella "finalmente sono fidanzata con Harry Potter! Posso finalmente smettere di tenere le sue foto nascoste!"?

Harry: Proprio lei..

Ron non sapeva come sentirsi. Se felice perchè sua sorella non aveva più un ragazzo da cui proteggerla, o triste perchè il suo migliore amico era diventato un'ameba.

**

Ginny chiuse la porta dietro di se e si buttò a letto, a piangere tutte le sue lacrime.

Verso le 6 della mattina seguente si tolse il vestito e si mise dei pantaloni neri ed una maglia del medesimo colore, scese le scale e trovò la persona che stava cercando.

Ginny: Hermione?

La ragazza alzò gli occhi dal saggio che stava scrivendo, le sembrò di vedere qualche runa, quindi ipotizzò che fosse per Rune Antiche.

Ginny: Ti posso parlare? È urgente

Hermione: Certo, stavo solo correggendo gli errori

La ragazza si sedette su una poltrona e portò le ginocchia al petto, si sentiva una bambina.

Ginny: Ho lasciato Harry

Hermione: Cosa?! -disse mettendo subito da parte il saggio-

Ginny: È che io.. Io non ce la faccio più, tutte che lo guardano, che gli fanno la corte e lui che non se ne accorge! Io sono stanca di essere gelosa, ma ora sto peggio di prima..

Hermione: Ginny sai che sei mia amica, ma non ti capisco. Pensi di aver risolto lasciandolo? Pensi che ora le ragazze lo lasceranno in pace? No! Sarà peggio di prima, perchè tu le hai dato via libera, capisco che possa essere stato un impulso ma..

Ginny: Non è stato un impulso -la interruppe lei- L'impulso è stato il ceffone che gli ho mollato, ma ho visto che lui era sempre più distante. Lui vuole stare con loro, ed io non posso impedirglielo

Ma prima che la riccia potesse controbattere, Harry, che aveva ascoltato tutto, uscì dal sotto il mantello.

Harry: Non è vero! -sbottò lui-

Ginny: Stavi origliando! -urlò lei-

Hermione: Ragazzi..

Harry: Si! E non è vero niente di quello che dici! -disse avvicinandosi a lei furente-

Ginny: Ma sta zitto! Sei buono solo a dir minchiate! -rispose estraendo la bacchetta-

Hermione: Ragazzi..!

Harry: No io non mi sto zitto! Tu non le pensi queste cose, non vuoi ammettere che eri stanca di me! -continuò avvicinandosi di più-

Ginny: Non è vero! Sei tu quello che filtrava con le altre! -disse puntandogli la bacchetta contro-

Hermione: Vabbè io mi dileguo -prese il suo saggio e sparì nel dormitorio-

Harry: Vedi tradimenti ovunque! Ma non hai le prove di niente!

Ginny: Forse perchè ho paura di perderti!

Harry: Sei tu che mi hai lasciato!

Ginny: Sì ed è la più grande cazzata che ho fatto! -urlò infine-

Dopo quell'ultima frase, i due contemporaneamente scattarono verso l'altro e si baciarono.

Harry sentiva la dolcezza delle sue labbra cancellare tutta l'amarezza delle parole che si erano detti, sentiva il bisogno disperato di non lasciare le sue labbra, non voleva farlo, ma poi finì l'ossigeno.

Ginny lasciò cadere la bacchetta, come a seppellire l'ascia di guerra.
Voleva litigare più spesso con Harry se quello era il risultato..

Quando si staccò lo abbracciò con tutte le forze che aveva in corpo, nascose la testa nell'incavo del suo collo e inspirò il suo profumo.

Ginny: Ti amo -disse contro la stoffa della sua maglietta-

Harry: Io no -risponde ridendo, e per tutta risposta lei gli tirò i capelli-

Il corvino la prese da sotto le gambe e si diresse sul divano, dove rimasero abbracciati senza parlarsi. Non ne avevano bisogno.

Tutta colpa di un giratempo!Where stories live. Discover now