"Arrivi ad un punto in cui devi tirarti su, smettere di piagnucolare e iniziare a vivere."
Piero:
Corro verso casa, corro a più non posso...Rischio di finire sotto una macchina ma non mi importa! Devo arrivare in tempo...devo spiegarle...non posso perderla...non posso!
Sono sotto casa con il cuore che mi corre a mille..Prendo un respiro profondo e salgo le scale di casa. L'ascensore è occupato e non voglio aspettare.
Una volta sopra apro direttamente con le chiavi di casa e inizio ad urlare il suo nome.
"Giulia! Amore dove sei? Giulia ti posso spiegare!"strillo per tutta casa ma il silenzio regna sovrano. Sul tavolo della cucina una busta bianca senza nome, la apro...è di Giulia:"Quando troverai questa lettera io sarò già via...via dalla tua vita per sempre. Tu sei stato la persona più importante nella mia vita ma anche quello che mi ha ferita di più...
Pensavo che le botte facessero più male di un tradimento ma mi sono sbagliata.
Quello che tu mi hai fatto è peggiore di qualsiasi schiaffo o pugno di Marco...quello che tu mi hai fatto, più e più volte (adesso non ho più dubbi), è peggio dei lividi che avevo sul corpo..mi hai delusa...mi hai mentito e mi hai ferita nel profondo. Non oso Immaginare da quanto te la spassavi con quella alle mie spalle...
Per me sei morto...non esisti più...ti odio!Dimenticami e non provare a cercarmi..Sei il nulla per me."Resto con gli occhi sbarrati a fissare il vuoto mentre le mie mani accartocciano il foglio, poi come impazzito corro nella nostra camera aprendo cassetti e armadio, ma di lei non c'è più nulla...solo il ricordo.
Scivolo a terra singhiozzando e sfogando tutte le mie lacrime e il mio dolore...
Rimango a terra per non so quanto tempo...non ricordo nulla del rapporto sensuale con Francesca,ricordo solo che avevo un gran mal di testa...
E se avessero ragione i ragazzi? Se davvero lei mi ha drogato? Devo scoprirlo...devo riprendermi Giulia!
Afferro il telefono e faccio partire la chiamata.
"Ignà ho bisogno del vostro aiuto" dico deciso
Non posso vivere come se non fosse stato mai amore...* * * * * * * * *
Due mesi dopo...Gioia:
Sono passati quasi due mesi da quando ho lasciato Gian al battesimo di Gioele. Che gran casino che abbiamo fatto!
Erika e Ignazio non meritavano questo atteggiamento...io e Gianluca abbiamo esagerato, ci siamo mancati di rispetto, abbiamo mancato di rispetto ai nostri amici, e la gelosia ha fatto il resto.
Sono qui a lavoro, oggi è l'ultimo giorno di stage...sono stanca e vorrei solo il mio letto.
"Hey Gio, dopo andiamo a mangiare una pizza per festeggiare la fine dello stage, tu vieni vero?"mi chiede Stella
"Certo che viene, la porto io. Smontiamo qui e Arriviamo " risponde Max al mio posto
"Io veramente sono stanca.."cerco di dire
"Vuoi ancora stare a piagnucolare per quel ragazzino?"mi sfotte Max
"Non è un ragazzino e poi sono fatti miei " dico nervosa
"Non ti arrabbiare " mi dice ridendo
Continuo il mio lavoro in silenzio, fin quando non rimaniamo soli e lui con la scusa di aiutarmi a smontare un'apparecchiatura si accosta dietro di me iniziando a strusciarsi
Mi irrigidisco di botto e cerco di scansarmi
"Max che fai?"chiedo
"Mi piaci Gioia...mi piaci dal primo giorno " dice al mio orecchio. Posso sentire l'alito sul mio collo e la sua erezione sul mio sedere
"Max io amo Gianluca...non ti ho mai fatto capire nulla di diverso " dico agitata
"Su non vorrai fare la santarella con me, avevi capito che ti stuzzicavo"mi dice iniziando a palparmi il seno
Sento un moto di schifo e di nausea..
"Lasciami Max, non voglio " dico agitandomi
"Tranquilla, ti piacerà " mi sussurra facendomi rabbrividire
Mi volto di scatto e gli assesto una ginocchiata sulle parti basse, ringraziando il cielo ho fatto un corso di auto difesa.
Prendo precipitosamente la mia borsa e inizio a correre, fuori piove ma non mi importa della pioggia.
Mi sento così stupida! Gian aveva capito tutto..Max voleva solo una cosa.
Gian...devo andare da lui!
Continuo a correre sotto la pioggia che si mischia alle mie lacrime fin quando non arrivo a casa di Gian.
Da quando ci siamo lasciati ha preso un appartamento vicino casa di Ignazio e Erika.
Arrivo sotto il palazzo che sono le 22, sono zuppa e ho freddo.
Chiedo al portiere il piano e salgo su per le scale, mentre la testa gira sempre più forte.
Suono e busso come un ossessa alla sua porta e dopo dieci minuti buoni lui mi viene ad aprire, assonnato e stupito di vedermi davanti e lui è in quello stato.
"Perdonami Gian, avevi ragione " dico iniziando a piangere convulsamente
Poi il buio...

YOU ARE READING
Questa notte diventa poesia...
FanfictionDue amiche molto diverse tra loro ma unite più di due sorelle di sangue... Due amici che cantano in giro per il mondo.... Cosa potrà mai succedere se un giorno si incontrassero?