"I ricordi hanno bisogno di molto tempo per sparire. Ma gli basta un nulla per riaffiorare. Una voce, un suono, un'immagine, un profumo, un odore."
Giorgio Faletti
* * * * * * * * * * * * * *
Ignazio:
"Davvero lei può donarle il sangue?"chiedo disperato
"Sì che posso!"mi risponde il professore ovvio
Sì allontana con il medico e decido di capire di più in tutta questa storia,mentre rientro in camera vedo i miei e il nonno arrivare trafelati
"Mamma " mi butto tra le sue braccia e piango, piango tanto. Ho paura per Erika, ho paura che possa lasciare me e Gioele, non lo potrei sopportare!
"Dov'è mia nipote " urla quasi il nonno
"Nonno non urlare! L'hanno operata e ora le stanno facendo una trasfusione, ha perso molto sangue e..."cerco di spiegargli
"Operata? Sangue? Che vuol dire?"mi chiede disperato
"Nonno è tutto sotto controllo " gli dico per non farlo allarmare "Volete vedere Gioele?"chiedo facendoli accomodare in camera dove ci aspettano i ragazzi
Prendo Gioele dalle braccia di Giulia e lo mostro orgoglioso al nonno e ai miei
"Guardatelo...è bellissimo " dico sfiorandogli la manina con un dito
Mentre siamo immersi a guardare il piccolo entra l'infermiera con il biberon, Gioele ha bisogno della poppata e mamma lo prende subito prodigandosi per lui.
Guardo la scena con tenerezza ma allo stesso tempo con tristezza; Erika non potrà allattare e lei ci teneva tantissimo ma con quello che è successo è impossibile.
Dopo poco il dottore mi richiama, l'uomo che ha donato il sangue ad Erika mi deve parlare, e la mia ragazza tra poco verrà riportata in camera
Mi dirigo con il medico nella stanza dove è disteso e veniamo lasciati soli.
"Io non so come ringraziarla " dico pieno di riconoscenza
"Io dovevo..."mi dice lui sospirando
"Mangi questa brioche e beva il succo, le ha donato parecchio sangue e adesso è debole...ma perché lo ha fatto? Cos ' è Erika per lei?"chiedo porgendogli il succo e sedendomi vicino a lui
"Ignazio...Aiutami a sollevarmi un po " mi dice
Lo aiuto e lo scruto attentamente, ha qualcosa nello sguardo, nei gesti che...Oddio mi ricorda Erika!
"La ascolto " dico sistemandomi nuovamente sulla sedia
"Sono il padre di Erika " mi dice l'uomo tutto d'un fiato
"Come scusi?"chiedo sorpreso...forse ho sentito male
"Sono il padre di Erika " mi ripete abbassando lo sguardo
"Non può essere!"rispondo alzandomi di scatto ma sapendo che in fondo quella che mi stava dicendo era solo la verità.
"Sono suo padre " mi dice interrotto da un singhiozzo
"Come può tornare adesso nella sua vita? Lei non c'è mai stato! Si dovrebbe vergognare!"esclamo incazzato nero
"Non è vero! Non mi è stato permesso..."cerca di dire lui
"Non mi dica cazzate! Lei è scomparso quando Erika aveva solo tre mesi....Io non la potevo capire prima ma ancor meno oggi!Ora che sono padre, anche se solo da due ore, nessuno potrebbe separarmi da mio figlio" continuo ovvio
"Se mi fai spiegare forse puoi capire " mi dice lui alzando un po il tono della voce
"Sì calmi, prima che devono ricoverare anche lei...mi dica tutto " cerco di calmarmi
"Io e Anna eravamo poco più che ragazzini, quando ci siamo conosciuti...era l'ultimo anno di liceo e io ero perso di lei. Vedi Erika? Lei è la copia di Anna!Bella, dolce ma anche con un carattere deciso! Comunque ci innamorammo e dopo qualche mese Anna scappò con me, era incinta e aveva paura del padre..."sospira
"Ah lo conosco il nonno! Ho rischiato anche io!"sorrido ma mi riprendo subito "Continui per favore"
"Io amavo Anna tantissimo e ho amato Erika già mentre era nel ventre di sua madre e dopo la sua nascita ancora di più " mi confessa con gli occhi che brillano
"Allora perché le ha abbandonate?"chiedo confuso
"Tre mesi dopo la nascita di Erika iniziai a sentirmi poco bene, feci delle visite e mi diagnosticarono un tumore...non volevo far star male Anna e mia figlia, così scappai in America per curarmi ma senza dirle nulla...Anna ha pensato che io l'avessi abbandonata ma in realtà non ho avuto il coraggio di dirle la verità! E lei ora non c'è più"inizia a singhiozzare e mi si stringe il cuore
"Lei ora però sta bene! Perché non le ha cercate?"chiedo con voce incrinata
"Dopo un anno di chemio il male era scomparso e io sono tornato a cercare la mia donna e mia figlia, ma il maresciallo mi ha proibito in tutti i modi di vederle..e allora io spiavo Erika a scuola...o me la faceva vedere mia suocera di nascosto..poi ho iniziato a girare con i musical tutta l'Italia e quando sono tornato loro avevano lasciato definitivamente Catania per trasferirsi in provincia " sospira mentre qualche lacrima continua a scendere
"Io non le impedirò di vedere Erika o Gioele ma le deve dire tutto con calma e deve aspettare"dico deciso
"Grazie Ignazio, io non so come ringraziarti...e ti prego dammi del tu"mi dice più rilassato
"Un'ultima cosa...perché Erika non porta il suo cognome?"chiedo incuriosito
"Non lo so...sinceramente non lo so " mi dice nervosamente
"Io adesso devo andare, Erika starà per tornare in camera e io devo stare con lei e nostro figlio"dico alzandomi
"Posso vederli?"mi sta quasi supplicando
"Non adesso...c'è suo nonno. Dammi il tuo numero che ti avviso io quando venire " gli rispondo
Lui sorride, mi lascia il numero e mi stringe la mano. Io torno da Erika che mi aspetta in camera, dovrà rimanere qualche giorno qui ma già sta meglio
La trovo con in braccio il nostro bambino e non ci può essere per me opera d'arte più bella:una madre e suo figlio...nostro figlio!

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Questa notte diventa poesia...
FanfictionDue amiche molto diverse tra loro ma unite più di due sorelle di sangue... Due amici che cantano in giro per il mondo.... Cosa potrà mai succedere se un giorno si incontrassero?