"Amore..."
"Mh?"
"Sono le otto e mezza, è ora di alzarsi"
"Altri due minuti Mike"
"Fosse per me starei a letto con te tutto il giorno, altro che due minuti"
Michael guardava Meg divertito.
"Adoro le onde dei tuoi capelli, sono dolci"
"E io adoro i tuoi riccioli pazzi... sei bello stamattina"
Michael finse un broncio offeso: "ah, solo stamattina?"
"Soprattutto stamattina... hai dei lineamenti perfetti ed eleganti"
Li baciò e percepì il sorriso di lui in quel bacio.
"Sai, la collana che mi hai regalato non la toglierò mai dal collo"
"Ci ho messo tutto il mio amore dentro, così lo porterai sempre con te... Ahi!" Michael si mise a sedere portandosi una mano sulla fronte.
"Che hai?"
"Mh no, nulla nulla... un po' di capogiro, dal giorno dello sparo ogni tanto mi succede"
Meg lo abbracció da dietro e disse con voce spezzata: "Mi dispiace tanto..."
Michael capì che si sentiva in qualche modo in colpa: "Ormai è passato. E ho passato dei giorni splendidi con te sempre al mio fianco. Beh, scendiamo a preparare la colazione? Tatiana si sveglierá tra poco". Si prepararono e scesero le scale per mano.
Tatiana era giá in piedi e aveva preparato lei la colazione in giardino. Meg provò una fitta di gelosia perchè Tatiana indossava solo una delle camicie di Michael.
"Buongiorno Tatiana... che sorpresa, hai fatto tutto tu?"
"Buongiorno! Si, un modo per ringraziarvi ancora". Si avvicinò a Michael e si posizionò tra le sue braccia. Meg si girò dall'altra parte, non poteva sopportarla.
"Ho trovato una delle tue camicie dentro l'armadio e l'ho usata per la notte, spero non ti dispiaccia"
"N-no figurati"MEG'S POV
A me invece diapiaceva parecchio. L'avevo perdonata, ma quella donna continuava a non piacermi. L'attrazione che provava per Michael era palpabile e non soppotavo di vederla abbracciarlo e baciarlo. Oltre al fatto che con solo quella camicia addosso che le arrivava sotto il sedere, mi infastidiva il pensiero che Michael potesse guardarla. La teneva addirittura aperta quasi a metá. Guardai Michael che in effetti sembrava in imbarazzo.
"Torno subito, faccio due passi"
Mi volevo allontanare da lei e da quella stupida camicia che avrei buttato non appena se ne fosse andata.
"Non mangi Meg?" disse Tatiana, con una finta preoccupazione.
"Si, torno subito"
Mi avviai verso gli alberi e respirai a pieni polmoni. Mi fermai dopo una decina di minuti sotto un grosso platano e guardai il cielo, di un azzurro intenso. Avevo gli occhi pieni di azzurro... e poi il nero. Mi avevano colpito forte alla testa e persi i sensi. Michael fu il mio ultimo pensiero, lo ricordo bene.NARRATORE
"Ma insomma, è passata più di mezz'ora e Meg non è ancora tornata". Michael era visibilmente scocciato: voleva averla vicino la mattina, o la giornata sarebbe iniziata male.
Tatiana si fece stranamente silenziosa. "Beh... vai a cercarla"
"Si, spero di trovarla subito"
"Non puoi proprio fare a meno di lei eh?". Tatiana si era decisamente rabbuiata.
"Giá, non posso farne a meno" e si allontanò di corsa."Meg?MEEEG!!" la chiamava da più di dieci minuti, ma niente, di lei non c'era traccia. Cominciava a preoccuparsi davvero. Chiamò subito Carl al cellulare.
"Carl! Non trovo Meg, si è allontanata da quasi un'ora e non c'è da nessuna parte"
"Stai calmo, non può essere scomparsa"
"Ma tu dove sei?"
"Avevo delle commissioni da sbrigare, ma sono a dieci minuti da Neverland. Arrivo".
Cercarono ovunque. Setacciarono la tenuta da cima a fondo e anche Tatiana e le guardie si unirono alla ricerca.
Michael non capiva più niente dalla disperazione.
"CAZZO NON C'È! NON C'È PORCA PUTTANA!!"
"Michael, cerchiamo ancora..." Tatiana gli andò subito affianco e gli strinse la mano, sorridendo.
Michael aveva iniziato a piangere. "No cazzo no... L'hanno rapita...no cazzo, l'hanno rapita"
Carl si diresse spedito verso di lui: "Michael abbiamo cercato dappertutto, non si trova"
Michael iniziò a camminare su e giù e a un certo punti sbottò, alzando violentemente la voce: "L'HA RAPITA CRAIG!!". Si buttò in ginocchio sull'erba, singhiozzando.
Proprio in quel momento gli squillò il telefono. Il numero era sconosciuto.
"P-PRONTO?!"
"Hey... sembri nervoso amico mio"
Quella voce. Michael non l'aveva mai sentita. Era cupa, roca... Meg gli aveva parlato di quella voce odiosa.
"Chi...chi sei?"
"Come, non mi riconosci? Sono il tuo amico più caro"
Michael socchiuse la bocca. La voce gli era morta in gola, sentiva il cuore nella testa e nelle orecchie.
"Che c'è? Il gatto ti ha mangiato la lingua piccolo Jackson?"
"Craig... FIGLIO DI PUTTANA DOVE L'HAI PORTATA???"
"Rilassati... la piccola dolce Meg sta bene qui con me, sto iniziando a divertirmi con lei. Vuoi che te la passi? Così te lo dice lei stessa"
Michael sentì Meg gridare forte, le sue urla erano strazianti.
"MICHAEL!!" Era riuscita a urlare solo il suo nome, niente di più. Si sentiva il suo pianto disperato.
Gli girava la testa. In quel preciso istante voleva morire. Tatiana e gli altri avevano sentito tutto, perchè Michael aveva messo subito il vivavoce.
"Io ti ammazzo. Giuro su Dio che se ti trovo ti ammazzo..."
"Oh oh... Il piccolo Jackson si adira. Attento a come parli perchè ogni qualvolta mi infastidirai punirò la tua Meggie"
"La polizia rintraccerá il tuo cellulare, ti troverò subito bastardo"
Craig scoppiò in una risata diabolica: "Ahah! Verrò a saperlo se lo farai, ho i miei informatori. Prova a chiamare la polizia e Meg morirá. Dovrai sbrigartela da solo.... Hai visto cosa è voluto dire mettersi contro di me? È colpa tua se è successo tutto questo. Sei stato tu a convicerla a restare o mi sbaglio? Odia te stesso"
Michael aveva tirato un pugno al tronco di un albero e il colpo gli aveva fatto sanguinare la mano.
"CAZZO PRENDI ME!! LASCIALA ANDARE E PRENDI ME!"
"Oh non preoccuparti, verrá anche il tuo momento. A proposito... mi ero scordato quanto fosse bello il suo corpo. Ha due cosce formidabili, vero?"
"Stalle lontano, sei un porco"
"Vorresti godertela solo tu? L'ultima volta che l'ho scopata sará stato un anno fa... dovrò porre rimedio, non credi? Dici che bastano due bottarelle al giorno?"
Michael aveva sbattuto il cellulare a terra ed era corso dentro casa, seguito da Tatiana.
Era entrato in cucina e aveva buttato sul pavimento tutto quello che trovava: piatti, tazze, tovaglie, pentole... la stanza era un disastro.
"MICHAEL!! Oh Signore, fermati!!". Tatiana gli bloccò la mano che stava per rompere il quinto piatto di porcellana. Il viso di Michael, che poco prima era sereno e bello, ora sembrava quello di un cadavere.
"Miki... siediti sul divano, ti preparo qualcosa che ti calmi"
"Neanche un veleno letale può calmarmi"TATIANA'S POV
Che cosa diavolo stavo facendo? Sapevo dove era nascosta Meg, potevo mandare tutto all'aria e dirlo a Michael. Ma non lo avrei fatto. Lo presi per mano e lo condussi in sala.
"Sediamoci un attimo...."
Tremava da capo a piedi.
"Tati, devo chiamare la polizia"
Oh no, per niente. Non devi trovarla per nulla al mondo.
"Ma che dici, no! La ucciderá per punirti"
"Cosa devo fare?"
"Cercala per conto tuo..."
"NON LA TROVERÒ MAI COSÌ!!"
Singhiozzava da morire. Mi sentivo il diavolo in persona.
Gli presi la testa e me la portai sul petto, accarezzandolo delicatamente.
"Le sta facendo del male adesso...avrà paura, mi vorrá vicino e io non ci sono. Non la troverò mai piú, voglio morire..."
"Basta Michael. Ti prometto che la rivedrai, te lo giuro... Mi stai odiando adesso? Perchè è colpa mia quello che è successo e non sai come mi sento. Anche io voglio morire"
Lui mi guardò negli occhi come faceva un tempo e mi accarezzò la guancia. Non c'era malizia in quel gesto, era pura amicizia, ma sentii il cuore battere all'impazzata.
"Ho deciso di perdonarti del tutto. Siamo di nuovo amici"
"Non sai come sono felice di sentirtelo dire".NARRATORE
La giornata era trascorsa. Michael aveva iniziato subito le ricerche con Carl e gli altri. Non sapevabo da che parte iniziare.
Erano ritornati a casa. Michael andò a letto presto e prese un tranquillante per addormentarsi. Sognò Meg e fu un incubo terribile. Lei era chiusa in una cella, incatenata al muro; piangeva, gridava il nome di Michael e lui la vedeva, ma non poteva raggiungerla...MEG'S POV
Non poteva essere vero. Non doveva essere vero. Quando aprii gli occhi, mi trovai davanti il volto di Craig, quell'odiato folle viso, così in contrasto con quello angelico di Michael. Mi trovavo in una stanza umida e fredda, con molta polvere. Craig mi aveva spiegato tutto: mi aveva rapita e aveva intenzione di non lasciarmi andare via facilmente. La telefonata a Michael mi frantumò il cuore: potevo sentire la sua voce spezzata dal pianto e dalla rabbia, me lo immaginavo vagare per Neverland come un'anima in pena. Non aveva più risposto dopo che Craig gli aveva detto che mi avrebbe stuprata. Avevo troppa paura, ero caduta in una voragine nera senza uscita... Craig era uscito dalla stanza senza dire una parola e mi aveva lasciato lì tutto il giorno. Poi ritornò con la cena: un pezzo di pane, dell'acqua e del riso.
Mangiai tutti velocemente, mentre lui mi guardava con un mezzo sorriso. Poi mi fece alzare e mi spinse verso l'angolo del muro, chiudendomi col suo corpo.
"Allora... da quanto tempo non ci si vede mia piccola Meggie?"
"Stammi lontano."
"Oh oh... è questo il modo di parlare a tuo marito?"
"Non sei nessuno per me. Io amo Michael". Non avrei dovuto dirlo, ma avevo bisogno di sentirmelo dire.
"Ah si? Lo ami? Mi dai un'altra buona ragione per eliminarlo"
"Devi lasciarlo stare..." sibilai: "Vuoi torturarmi? Vuoi uccidermi? Fallo. Ma non ti azzardare a toccare lui"
Rise di gusto. Quell'odiata e roca risata.
"Farò tutto amore, farò tutto. Una cosa è certa: da questa stanza non esci più, viva o morta. Ma adesso basta parlare di lui. Parliamo di noi, invece".
Lo sapevo. Mi aveva infilato una mano sotto il vestito e continuava a toccarmi le gambe. Anche Michael lo faceva, andava pazzo per le mie cosce, ma lo faceva con dolcezza e amore.
Craig era solo violento e aveva voglia di sfogarsi. Mi faceva troppo schifo il contatto con lui. Mi dimenai ai suoi tocchi, e dopo che lo respinsi più volte mi portó una mano alla gola, stringendola:
"Forse non mi sono spiegato bene. Devi fare quello che ti dico io o ordinerò di fare fuori il tuo Jackson. Ti ho detto che il mio piano vendicativo comprende alcune spie che ho a Neverland? Oh si... In questo momento il caro Michael si trova in una casa con due miei alleati pronti a obbedirmi. Mi basta fare una telefonata. Sono stato chiaro?"
Piansi. Piansi tanto. Mi assestò un forte schiaffo sulla guancia.
"Adesso voglio fotterti e tu non mi darai problemi. Intesi? Spogliati".
Non avevo altra scelta. Mi tolsi il vestito che avevo indossato quella mattina, quando ancora ero con Michael. L'aveva scelto lui, aveva detto che il rosso mi donava... lo feci scivolare via insieme alla biancheria intima. Ero completamente nuda di fronte all'uomo che odiavo di più in assoluto.
"Avete scopato tu e Jackson?"
"Si". Lo guardai dritto negli occhi e nella mia voce c'era un tono di sfida. Volevo farlo innervosire.
"Quante volte?"
"Tante"
Mi spinse violentemente sulla parete. Iniziò a togliersi tutto anche lui.
"Ed era bravo?"
"Si, bravissimo, volevo farlo con lui in continuazione". Avevo esagerato. Si buttò su di me come una furia.
"Lo farai in continuazione anche con me". Mi aprì le gambe violentemente ed entrò dentro di me con ferocia. Mi faceva un male cane.
Stavo per impazzire, mi disgustava sentire il mio corpo a contatto con il suo. Continuava a passare la lingua sul mio collo e poi sul seno, mordendomi. Lo odiavo. Non potevo fare altro che pensare a Michael.
Ti rivedrò amore mio, a qualunque costo.

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Afraid|| A Michael Jackson story.
FanfictionQuesta è la storia di Meg, una donna forte e coraggiosa che scappa da una vita di paura e violenza. Michael Jackson, che prima di essere un cantante è un uomo dal cuore buono, la salverà facendole conoscere finalmente l'amore e la passione. I due si...