Capitolo 5

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"Ma come ho potuto scegliere questo vestito? Che cosa cazzo guardavo ieri in camerino?!" urlo in preda alla paranoia di fronte allo specchio della camera di Simona, pentita di aver scelto un vestito così... così... di Zara!

Devo stare in mezzo a gente milionaria e io indosso un vestito di Zara.

"Ma la vuoi smettere? Sei bellissima, stai benissimo, e quegli stivali alti ti rendono anche sexy, così a qualcuno in particolare piacerai ancora di più" dice la mia amica, prima di rientrare in bagno, mettendosi lo spazzolino tra i denti mentre pronuncia le ultime parole.

"Guarda, non è proprio il momento di scherzare"

"Infatti non lo sto facendo" ribatte seria.

Ma come fa a stare così tranquilla?

Vabbè ovvio, indossa un vestito bellissimo ed elegante, quello che ha messo ai suoi 18 anni, farà un figurone e sta andando alla festa di quella persona che ormai può considerare un'amica, cosa la preoccupa?

"Smettila di farti film assurdi. Guardami - dice, venendomi incontro e porgendomi un rossetto che dà sul marrone, e che completa il trucco semplice applicato sul viso e sugli occhi.

"Sai rendere bello anche un vestito così semplice, farai un figurone anche tu", conclude mettendomi le mani sulle spalle e rispondendo alle cose che ho semplicemente pensato.

Se solo sapesse che io vorrei anche sparire.

"Prendi il cappotto, Tommy sarà qui a momenti"

Tommy è l'autista di molti calciatori della Juve, e in particolare di Claudio, al quale dice sì anche per accompagnare amici e parenti ovunque lui desideri.

Pochi minuti dopo, infatti, il telefono di Simona squilla, avvisandoci del suo arrivo, e lo raggiungiamo subito, non prima di esserci guardate un'ultima volta allo specchio.

"Vai a stenderlo!", mi dice infine, e io la spingo verso la porta, sorridendo rassegnata e afferrando la borsa e il mio cappotto color cammello.

***

Di sera, casa di Claudio e Roberta è ancora più bella, ci sono luci in giardino che illuminano la piscina e il gazebo in legno, proprio davanti alla vetrata della cucina.

Il vialetto che porta all'ingresso è pieno di piccole candele rosse e bianche, che continuano anche fin dentro al lungo corridoio che porta fino alla sala da pranzo.

Qui le luci sono ancora più fini ed eleganti, e illuminano un enorme tavolo con un'infinità di cose da mangiare, sicuramente importate tutte dal suo locale, visto che noto con piacere che per la maggior parte il tavolo è riempito di enormi barche di sushi.

Il tutto può sembrare sfarzoso, ma una persona come Roby riesce a rendere anche tutto questo così sobrio ed elegante, che addirittura penso di assumerla come wedding planner di un mio futuro e lontano matrimonio, un giorno.

Spiccherebbe anche in un campo del genere.

Raggiungiamo la festeggiata, continuando ad ammirare la fantastica atmosfera creatasi in quella casa, e la troviamo a bordo piscina intenta a fare una foto con Federica, la compagna di Sturaro, e Maddalena Barzagli.
Ci saluta con lo sguardo e si scambia uno sguardo complice con Simona, indicando con gli occhi un lato del giardino, poi di nuovo torna a guardare l'obiettivo della foto e sorridere.

Curiosa, sposto lo sguardo nella direzione indicata da Roby, trovando seduti, qualche metro più avanti, Giorgio, Claudio, Stefano, Andrea e Paulo.

Quest'ultimo ci stava già osservando, e quando incrocia il mio sguardo torna a guardare il suo compagno, e annuire alle sue parole.

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"Vi siete messi d'accordo sul cappotto per caso?" chiede Simona.

"Cosa?"

"Avete messo lo stesso cappotto. Coincidenze? Io non credo" continua trionfante

"Ho un'amica ossessionata e fuori di testa. Me la merito? Io non credo" ribatto per poi andare a salutare Roby, bella più che mai, nel suo completo nero e i suoi capelli legati in un elegante coda non molto tirata.

"Ciao ragazze! Quanto siete belle!" comincia lei - ripeto - lei, accogliendoci sorridente e baciandoci.

"Claudio è laggiù con i compagni, andate a salutarlo se volete, così vi presenta agli altri ragazzi... anche se qualcuno già vi conosce" continua, scambiandosi l'ennesimo sguardo complice con Simo.

"Ma vi siete messe d'accordo, voi due?" dico con un finto tono infastidito.

Roby scoppia a ridere, accarezzandomi il viso.

"Sei davvero bella questa sera, e sono sicura che non sarò l'unica a pensarlo" mi dice facendomi un occhiolino, per poi allontanarsi e raggiungere un membro del catering che l'aveva richiamata per chiedere qualcosa sul cibo da servire.

Claudio ci nota e ci saluta con la mano, facendo segno di avvicinarci a lui e ai compagni, tra i quali non noto più Paulo, così mi avvicino più tranquilla a tutti.

Rivedo Giorgio, che mi nomina "la ragazza che studia in treno con i giocatori della Juve affianco" facendomi ridere e sciogliermi subito.

Parliamo ancora un po' dell'università e quando prende parola Simona per parlare del suo percorso di studi, cerco istintivamente con lo sguardo Paulo, trovandolo in fondo al giardino intento a parlare al telefono e a camminare lentamente avanti e indietro, con lo sguardo basso sull'erba tagliata perfettamente e sugli alberi che circondano il cancello tutt'intorno.

Dopo pochi secondi chiude la chiamata e viene raggiunto da un pallone, che non esista a stoppare perfettamente con il piede e intraprendere qualche palleggio.

Continua per pochissimo tempo, raggiunto pochi attimi più tardi da un mucchio di bambini che lo circondano e cercano di togliergli la palla, così, sorridente, prende a scartarli uno ad uno e chi rimane dietro, si aggrappa alle sue gambe, cercando di bloccarlo per quanto possibile.

"Non vale così però!" si lamenta, come fosse un bambino come loro, arrendendosi, per poi scompigliare i capelli al piccolo Davide, che è il primo a recuperare il pallone.

Sorrido d'istinto e penso a quanto sarebbe bello riprendere questo momento, farebbe impazzire i tifosi, vedere i bimbi di casa Juve giocare con quello che è il più amato di tutti.

E pensando a questo, non mi accorgo che quest'ultimo ha alzato lo sguardo dalla palla, posandolo su di me e cogliendomi in flagrante a guardarlo ammaliata.

Complimenti per la prima figura di merda della serata.

Sorride e mi saluta con lo sguardo, ricambio il sorriso e mi giro all'istante, tornando a dare attenzioni alla gente vicino a me.

Di cosa stavamo parlando? Con chi stavo parlando?

Ah si, università e studio.

Quello che dovrei riprendere subito, senza perdermi in pensieri stupidi e impossibili.

***

La serata procede tranquilla, siamo state per la maggior parte del tempo con le donne di casa Juve, in particolare Maddalena, Carolina, Federica e Martina, miss Bonucci, anche se quest'ultimo non è tra i presenti.

Más que nunca - Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora