Cercavo di non perderlo di vista nonostante tutte le persone che affollavano quella stanza. I suoi occhi che mi tenevano sotto controllo erano il mio unico punto di riferimento e non mi piaceva. Come non piaceva essere lì, con lui.
Dopo l'incidente dei miei genitori evitai di lavorare e di frequentare l'università per circa due settimane. Mi dedicai completamente alle persone più importanti della mia vita e ci concedemmo un week-end in una Spa di lusso in cui ormai eravamo di casa. Loren ricominciò a lavorare già dal giorno seguente. Jim venne a trovarci i primi giorni ma poi dovette tornare a Miami. Martin mi video-chiamò ogni sera ed andava davvero bene con lui. Inoltre, mi aveva mandato delle mimose stupende e una collana per la festa delle donne.
Anche i rapporti con Brian erano migliorati, infatti, quando ripresi ad andare in un ufficio, lui mi accolse con una scatole di cioccolati ed un caffè macchiato di Starbucks. -"Bentornata!"- disse abbracciandomi. -"Ehy, grazie!"- dissi ricambiando l'abbraccio sorridendo. -"Spero che tu ti sia rilassata in questi giorni."- Brian era davvero un ragazzo dolcissimo e premuroso. Il suo fidanzato, sempre se ne avesse uno, doveva essere davvero fortunato.
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-"Si ma ora dovremo organizzare tutto per un evento di presentazione che terremo qui tra una settimana."- dissi sentendo già di aver bisogno di un massaggio per non stressarmi troppo. Inoltre, pensavo già ad un modo per recuperare gli appunti di tutte le lezioni perse in quel periodo. -"Ho pensato a tutto io."- disse Brian passandomi una cartella rosa con al centro una "A" ricoperta di lustrini. -"Mi stai prendendo in giro?"- dissi mettendomi una mano sulle labbra. -"Assolutamente no. Ho sistemato i tavoli pensando a ciò che avevi fatto negli anni passati, ho pensato alla musica di sottofondo, ho chiamato il catering a cui ti affidi di solito e la tua segretaria mi ha aiutato tantissimo! C'è anche la lista degli invitati, spero di non aver dimenticato nessuno e mi dispiace di aver rovistato nei tuoi cassetti. L'unica cosa da fare è scegliere chi far venire qui tra i tuoi dipendenti londinesi."- -"Grazie."- dissi davvero stupita da tutto ciò che quel ragazzo aveva fatto per me. –"Solitamente, i miei dipendenti servono solo come background a questo evento. Tu no, mi starai accanto tutto il tempo e ti occuperai della formazione del ragazzo londinese."- proseguì pensando che questa potrebbe essere un ottima ricompensa. -"Mi farà davvero piacere."- disse Brian sorridendo. -"E nella pausa pranzo andremo da Gucci. Voglio che tu indossi qualcosa di carino per quella sera."- dissi. -"Non posso accettare."- disse sorridendomi. -"Devi accettare. Ora puoi andare di là. Io controllo ciò che hai fatto per quello che sarà l'evento più alla moda dell'anno."- dissi iniziando a leggere la lista degli invitati. -"Va bene. A dopo."- disse chiudendosi la porta alle spalle.
Impegnata nei preparativi del party, persi di vista il mio cellulare che ritrovai solo nella pausa pranzo grazie ad un messaggio. "Ciao Ashlee, volevo sapere se stai bene visto che in questi giorni non sei venuta all'Università." Era un messaggio di Eveline. Scrissi un messaggio anche a Martin visto che prima mi ero completamente dimenticata di rispondergli. "Amore, io sto bene. Mi ha scritto Eveline..." scrissi al mio ragazzo. "Cosa vuole?" rispose subito Martin che in quel momento si trovava ad Amsterdam. "Mi ha chiesto perché non sono andata all' Università..." "Dille che hai avuto da fare." Riaprì la chat con quella che inizialmente ritenevo una ragazza buona e le risposi: "Ho avuto altro da fare." "Ti serve qualcosa?" scrisse la ragazza. -"Da te?!"- dissi ad alta voce ridendo.