Mi distacco e mi incammino verso la macchina, quel bacio non è niente di chè.
Entra anche lui in macchina e si volta verso me.
-Perchè?- mi chiede confuso e freddo.
-Cosa?- rispondo.
-Non ti è piaciuto il bacio? Perchè ti sei distaccata?-
-Credevi che mi rimanessi lì, come una marionetta? Una bambola che sta ai comodi tuoi?-
-Perchè sei diventata così acida ora?- chiede un po' infuriato.
-Prima cosa calmati bello, seconda cosa non credere che mi sia scordata di ciò che hai fatto. E la prima lasciamo stare ma la seconda no, cazzo! Non è un gioco avere una relazione, almeno per me non so per te cosa significhi.- rispondo incazzata anch'io.
-Ah ricordati di quel "Non faccio per te".- dico alzando le sopracciglia.
-Ma quanto mi stai sul cazzo quando sei così! Continua e ti faccio scendere!- grida.
Aiuto, che pauraa!
-Mi spieghi che cazzo ti urli? Vuoi farmi scendere fallo, non mi fai nemmeno il solletico in questo modo!-
-Scendi allora, avanti.- dice indicando lo sportello.
-Lo faccio, tranquillo.- apro lo sportello e scendo.
-Ricordati di questo, coglione!- chiudo lo sportello il più forte possibile e mi incammino verso casa.
Si aspettava che gli dicevo "Nono, dai sta diluviando fuori, blah blah blah"? Beh non è così!
Stringo il gattino a me, quando arriverò a casa gli darò un nome.Sono ancora in cammino verso casa, quanto sono stanca.
Sento suonare un clacson e mi giro.
È Mario.
-Sali piccola.- dice e così faccio.
-Per fortuna ci sei tu.- dico e gli stampo un bacio sulla guancia.
-Sempre. Gionata non ti ha trovata?- chiede.
-Non parliamo di quel coglione.- rispondo roteando gli occhi.
-Cos'è successo ora?- dice stufo.
Prendo un bel respiro e gli spiego tutto.-Ma non andate proprio d'accordo voi eh, ma poi non mi spiego perchè ti ha baciata a caso!- dice scendendo dalla macchina, siamo arrivati.
-Ma che ne so! Guarda non c'è la faccio più, non lo voglio vedere per ora.- dico sbuffando.
Entriamo nel portone, prendiamo le scale perchè l'ascensore è guasto.
-Cosa hai intenzione di fare allora?- dice con l'affanno per le troppe scale.
-Di ritornare a casa.- dico.
-Cosa? No, COSA?- grida.
-Non gridare, è tardi.- dico ridendo.
-Nono, tu non te ne vai. Se ne va lui cazzo!- dice.
Entriamo in casa e si butta sul divani sbuffando incazzato, poso il gattino per terra e Mario gli va incontro come un bambino.
-È stupendo!- dice felice.
-Comunque quello non se ne andrà mai, è testardo e non mette mai da parte il suo cazzo di orgoglio.- dico prendendo una lattina di sprite dal frigorifero.
-E se così sarà? Tu non te ne vai da qui.- dice venendo verso me per poi rubarmi la lattina.
-Ehy!- dico cercando si essere seria ma niente da fare, scoppio a ridere.
-Sorry baby.- dice ridendo anche lui.
Sentiamo dei passi, ci giriamo, vediamo Gionata, che prende il gatto, e ci rigiriamo dandogli le spalle.
-Andiamo di là?- dice Mario.
-Nono, devo pur finire la mia sprite visto che mi sono fatta tutta la strada a piedi.- dico dando una gomitata a Mario e lui capisce subito.
Sentiamo Gionata che sbuffa e si butta sul divano.
-Povera la mia piccola.- dice Mario abbracciandomi, mi viene da ridere ma non devo.
-Già.- dico facendo la voce triste.
-Ma nessuno ti è venuto a prendere?- chiede Mario.
-Beh si, ma quel nessuno ha fatto il coglione e mi ha fatto scendere dalla macchina.- dico alzando il tono della voce per farmi sentire da Gionata.
-Eh basta con 'ste frecciatine!- dice dal divano.
Bingo!
-Aspetta vuoi che ti ripeta che sei un coglione?- chiedo girandomi verso lui e così fa Mario.
-Ma sai che me ne sbatte.- dice.
-Allora non lamentarti e statti zitto.-
-Zitto lo dici a qualcun'altro, per una bambina viziata come te non mi sto zitto manco per il cazzo!- dice lasciando il gatto per poi alzarsi e venire verso me e Mario.
-Bambina viziata lo dici a quella troia che ti stava accanto!- grido leggermente.
-Ma stai zitta, che sei facile come una bambina!- continua.
-Ma stai ancora dando fiato a quella bocca di merda?- cazzo qui finisce male.
-Oh mi hai rotto il cazzo troia!- non ci vedo più e gli do una bella cinquina.
-Cazzo! Ne vuoi un'altra?-
-Prova a farlo e dopo vedi.-
In tutto questo Mario è preoccupatissimo.
-Le ovaie le ho non come quelle troie che ti scopi!- gli do un altro schiaffo.
-Ti avevo detto di non farlo!-
-Fallo, fammi del male. Su, che aspetti?!-
-Basta! Gionata mi hai rotto il cazzo!- grida Mario.
-Ah io ora? Dopo che questa troia di merda mi ha detto e fatto ciò che hai sentito e visto?!- grida verso Mario.
-Ti preferivo quando eri Sfera Ebbasta e non Gionata Boschetti il ragazzo che vive con me.- dico piangendo, corro per andare nel bagno.
Le sue parole fanno male!
-Hai visto cazzo?! Non fai altro che farla star male!- grida Mario incazzato, è una fortuna che da qui si senti tutto.
Mi asciugo le lacrime ed esco.
Vado nella mia stanza per mettermi il pigiama, Diego dorme. Ma come fa a non svegliarsi sentendo queste urla?
Ritorno in cucina.
-Mario posso dormire con te? Ci mettiamo nell'altra stanza.- dico con la voce del pianto.
-E poi dice che non è troia...- dice a bassa voce, crede lui, Gionata.
-Cazzo Gionata! Mi hai rotto le palle! Le tue parole fanno male, lo capisci?!- dico e incomincio a piangere, lui mi guarda con disprezzo e dopo si volta guardando il vuoto.
-Sh piccola, andiamo vieni.- dice Mario prendendomi in braccio.
Andiamo nella camera, lui si cambia mentre io mi asciugo, di nuovo, le lacrime.
Si mette accanto a me e mi abbraccia.
Accendo la tv e cerco un cazzo di film.
Sono incazzata, delusa e triste. Insomma, sentimenti negativi...
Mario già dorme, è un amore.
Io non riesco.
Non so cosa succederà.
Che fine faremo io e Gionata?
Ci scuseremo a vicenda per poi ritornare come prima?
Cazzo mi sta scoppiando la testa!Spazio Me😈
Azz, sto capitolo e proprio potente..!
Cosa succederà?

ČTEŠ
Fidati di me |Sfera Ebbasta
FanfikceTracy, ragazza di 17 anni. Gionata, conosciuto come Sfera Ebbasta, 19 anni. Insomma, una fan e un idolo no?