Questa frase non ha tutti i torti! L'essere umano tende sempre a scartare possibili nemici dalla sua cerchia di conoscenze arrivando alla conclusione che le persone rimanenti potrebbero essere i nostri cosiddetti "amici".
Ma come dicono altri, l'amicizia non può essere prevista (nè comparata, se vogliamo completare il famoso detto!).
Ma quanto siamo pazienti per aspettare la nostra migliore amicizia? Ne vale veramente la pena o sarà tempo perso?
Anch'io avevo un idea scettica a proposito.
Finché, quando fui adolescente, non incontrai Charlie, un ragazzo abbasta attraente, gentile e semplice. Non ricordo il momento del nostro incontro ma so solo che posso ritenerlo come mio migliore amico.
Non avevo mai incontrato una persona così semplice e buona come lui. La sua umiltà esaltava ancora di più la sua bontà.
Lo volevo così tanto bene che pensavo a lui ogni giorno augurandogli... il meglio, se così si può dire!
Ci aiutavamo con i compiti, le verifiche e le interrogazioni. Passeggiavamo tutto il tempo parlando di qualunque cosa.
Addirittura iniziò ad apparire nei miei sogni. Ma era elegante, con uno smoking. Quando ne parlai a Charlie, mi promise che un giorno sarebbe stato veramente in smoking.
Ci risi sopra. Dopotutto non era una cattiva idea.
Eravamo "pappa e ciccia" noi due. Ma quando non c'era uno, l'altro chiamava un amico dell'altro pur di stare in compagnia. Che complicazioni!
Un giorno mi chiamò George, un amico di Charlie. Dovevamo darci appuntamento a due isolati da casa sua. Voleva solo parlarmi di Charlie, niente di che, pensai.
Speravo che non mi parlasse del regalo di compleanno del mio amico della prossima settimana. Lo avevo già incartato.
La settimana dopo, amici miei e di Charlie, famiglie comprese, erano tutti riuniti.
Charlie aveva mantenuto la sua promessa. Era elegantissimo e molto bello. I presenti altrettanto ma l'attenzione era focalizzata sul mio migliore amico.
Parenti che parlavano, stavano insieme a gruppi prendendo le mani di quello difronte.
Bambini piccoli che si annoiavano e chiedevano ai genitori quando sarebbe finire quell'agonia.
Amici di Charlie a testa bassa come imbarazzati.
Io, sola, a guardare Charlie vestito elegantemente che tenevo il suo regalo di compleanno in mano.
Una lacrima cadde sul bigliettino.
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