Storia pt. 1

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Povs. Jade

"Odio i compiti di storia." Sbuffo.
"Perché ? Io amo la storia !" Esclama Cat.
Siamo in biblioteca, mentre cerchiamo di fare questi dannati compiti.
"Sono tutti morti e non mi servirà mai sapere che la guerra d'indipendenza americana è iniziata nel... mille settecento settanta."
"Mille settecento settantacinque." Mi corregge e alzo gl'occhi al cielo.

"Ragazze, abbassate la voce." Ci sussurra lo psicologo Scott. Da assistenza agli studenti oppure fa scontare le punizioni in modo 'socialmente utile'. E posso giurare che a me non è stato utile per niente pulire il centro per gli anziani.
"Studiamo storia, signor Scott." Dice dolce Cat. Oh già, lui è anche il suo prof preferito. In realtà non so se sia davvero un professore.
"Oh, e come va ?"
"Jade odia la storia."
La fulmino con lo sguardo.
"Perché ?"
"Non ci capisco niente di tutti questi morti."
Scott si siede al tavolo rotondo con noi.
"Allora, vedi questa materia così : una storia da raccontare. Tutti ne abbiamo una, no ? Per esempio, raccontami la tua."
"Da quando sono nata ?" Alzo un sopracciglio.
"No, solo da questa mattina. Avanti, racconta."
"Uhm... mi sono svegliata, ho fatto la doccia, mi sono vestita, sono uscita e sono arrivata a scuola."
"Bene. Ora priva ad aggiungere qualche dettaglio : orari, cosa hai mangiato,  con chi sei uscita."
"Mi sono svegliata alle sei e mezza circa, ho fatto una doccia fredda, mi sono vestita con una canotta nera e una gonna di tulle, sono uscita e sono arrivata a scuola a piedi, da sola."
"Hai visto ? Hai raccontato una storia. Ora, impara solo a farlo con dei dati storici. Impara prima i concetti principali e poi aggiungi dettagli."
"Va bene."
"Per esercitarti, scrivi un testo mentre racconti la storia di una persona. Da quando è nata sino ad adesso."
"Di una persona che conosco ?"
"Sí, ma non troppo. Qualcuno di cui non conosco il passato. Ora devo andare."
"Quando devo consegnarglielo ?"
"Quando ti sentirai pronta." Sorride e se ne va.
In che senso 'quando mi sentirò pronta' ?
Quell'uomo è davvero strano.
"Dice chi parlerai ? A noi ci conosci già bene." Mi dice Cat.
"Credo che parlerò di Blue, in fondo non conosco così bene il suo passato."

Povs. Tori

"Tori !" Sento le urla di mia sorella dal piano di sotto e la raggiungo.
"Cosa vuoi ?" Sospiro. È sdraiata sul divano mentre armeggia con la cerniera dei suoi jeans.
"Questi. Dannati. Pantaloni !" Ansima.
"Cosa vuoi da me ?"
"Aiutami !" Strilla.
Cerco di tirarla su, ma quella maledetta cerniera non ne vuole sapere proprio. Questi jeans saranno almeno due taglie più piccoli.
"Ma perché vuoi metterli a tutti i costi ? Non ti entreranno mai !" la smetto di provarci.
"Sì invece ! Devono !"
"Ma perché ?"
"Ho deciso di riconquistare Beck. Tra noi non può finire così !"
"Ma non è mai iniziata !"

Povs. Jade

"Blue ! Sono entrata !" Chiudo la porta e mi tolgo la giacca.
"Fai come se fossi a casa tua, tanto lo fai già !" Mi urla di rimando.
Sorrido e alzo gl'occhi al cielo.
Mi siedo sul divano e lui arriva dopo poco. Mi bacia e poi si siede vicino a me.
"Ascolta, devo fare un compito per scuola e mi servi."
Prendo il taccuino e una penna dalla borsa.
"Quando sei nato ?"
"Quattro giugno mille novecento novantotto."
"Quanto sei alto ?"
"Un metro e novanta."
"Va bene, ora raccontami la tua infanzia. Se è stata come la mia puoi evitare."
"Perchè com'è stata la tua ?" Ridacchia.
"Il mio unico giocattolo era un martello." Alzo un sopracciglio.
"Okay, la mia è stata più tranquilla. È stata un'infanzia normale, niente di speciale."
"Adolescenza ?"
"Ho iniziato a fare il modello a tredici anni."
"Uhm... ragazze ?"
"Niente di che." Si passa una mano tra i capelli.
"Quante ne hai avute ?"
"A che ti serve saperlo ?" Mi dice, nervoso.
"Ne hai avute così tante da non poterlo dire ?"
"No, non è quello. Cambiamo argomento."
"Non puoi finire così. Dimmelo."
"Jade, basta. Non voglio parlare con te di questo." Si alza.
"E invece lo farai. Perché sento che sia qualcosa di importante."
"No ! Smettila. Se devi continuare ad interrogarmi, tornatene da dove sei venuta."
"Blue..."
"Okay, scusa. Scusami."
"Parlamene." Si risiede.
"Va bene. Qualche anno fa, intorno ai sedici anni, stavo con una ragazza, Emily. Ero davvero stupido. Una sera, mi ha inviato una sua foto compromettente, diciamo. Io ero ubriaco, ero ad un party, e i miei amici mi hanno convinto a diffonderla con tutta la scuola. La foto ha fatto  il giro dell'istituto e dopo poche ore tutta la città aveva visto quello scatto. Lei è diventata vittima di cyberbullismo e... si è suicidata. Io mi sento in colpa, sono stato un idiota."
Mi alzo di scatto.
"Era una ragazzina, Blue ! Solo una ragazzina !"
"Lo so, okay ? Lo so e mi dispiace !" Anche lui è in piedi.
"Non posso credere a ciò che hai fatto !" Mi passo entrambe le mani tra i capelli. Sono sconvolta.
"È stato più di due anni fa ! Sono cambiato, Jade ! Sono cambiato per te !" Ha le lacrime agl'occhi.
"Io... ho bisogno di tempo. Devo rivalutare ogni cosa, io non ho idea di chi tu sia !"
"Sono Blue, Jade ! Il ragazzo con cui ti svegli la mattina ogni giorno !"
"Dormivo con te e non avevo idea che tu avessi indotto al suicidio una sedicenne ! Scusa, devo andare."
Prendo la borsa e la giacca e me ne vado.
Non so dove sto andando, so solo che i piedi mi stanno portando verso una roulotte.

VICTORiOUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora