Non so che mi prende. Non mi riconosco nemmeno più. Da quando mi importa così tanto di un ragazzo da scappare dalla classe a metà lezione, non avendo ascoltato nulla perché pensavo a lui, prendere il pullman, essere davanti al suo loft ed essere ancora insicura su se citofonargli o no? Da mai. Eppure eccomi davanti casa di Derek Hale, cercando di decidere cosa fare.
Non ci penso nemmeno troppo e schiaccio il piccolo pulsante argento sul quale c'è scritto chiaramente "Hale". Dopo poco tempo sento qualcuno chiedere chi fossi, ma non era Derek, penso fosse suo zio.
Cosa sono venuta a fare io? Cosa voglio dirgl? Cosa voglio da lui? Non posso essere così incoerente da corrergli addosso dopo quello che mi ha detto solo perché mi manca. Si. Mi manca. Dio se mi manca. Lo rivoglio. Da morire. Lo voglio mio. Non di Patricia, nè di nessun'altra. Mio. Ma ora voglio andarmene. Voglio aspettare ancora un po'. Non sono ancora pronta.
Deciso questo rispondo al citofono.
-sono... Skyler... L'amica di Derek... Ma... Non importa... Passerò un'altra volta...- dico questo molto titubante e mi dirigo verso casa mia.
Una volta arrivata a casa tolgo i vestiti e mi metto i pantaloni lunghi grigi di una tuta e la maglia della adidas,pronta per andare a correre, si, non sono una ragazza atletica, ma mi toglie i pensieri, ma lo sento parlare.
-che volevi?- chiede e io mi volto per vederlo seduto sulla mia finestra che guarda il suo cellulare.
-tu... Tu come lo sai che sono passata?- chiedo
-non rispondere ad una domanda con un'altra domanda.- sbuffa.
-che ti prende?- chiedo -perché fai tanto il freddo, non eri tu quello che voleva restarmi amico?- chiedo.
-Green, porca puttana, sei un'egoista di merda.- urla
-l'hai già detto.- mi lamento io
-come puoi costantemente pensare a te? Vuoi sapere perché sto facendo lo stronzo con te? Non so, forse perché mi urli sempre contro dandomi la colpa quando La colpa è solo tua, forse perché io lo accetto e non sopporto questa cosa, forse perché mi eviti quando sai che ho bisogno di te, quando sai di aver bisogno di me, forse perché mi tratti di merda, nonostante quella che ha commesso più errori sia tu, dire perché mi chiami Derek al posto di hale, e lo so che è una cosa da bambini lamentarsi di questo, ma io ho bisogno che mi chiami hale per capire che te ne importa qualcosa di me, per capire che sono più importante degli altri, che c'è qualcosa che ci unisce, qualcosa di nostro. O forse perché dopo tutto tu vieni a cercarmi, illudendomi di avere ancora possibilità.- dice guardandomi con i suoi occhi verdi e, non appena finisce, distoglie lo sguardo.
Gli prendo la faccia con le mani, facendo scontrare i nostri sguardi.
-ho bisogno di te per affrontare tutto quello che sta succedendo attorno a me.- sussurro -e ho bisogno di te al mio fianco per qualsiasi cosa. -
Lo abbraccio. -ho solo così tanta paura di perderti, che non sono capace di lasciarti andare, ed è per questo che sono venuta a casa tua, ma non volevo essere incoerente con ciò che ti avevo detto.-
-dovremmo andarci piano, iniziare davvero da amici, ma ti prego, non evitarmi.-
-mai più.- rispondo.Dopo aver parlato ancora per un po', abbiamo cucinato qualcosa da mangiare, dato che ci saremmo stati solo noi a pranzo, e poi ci siamo diressi in camera mia.
-mi aiuti a studiare? Domani ho il test di ingresso di economia e oggi l'ho saltata per colpa tua.. Quindi in teoria sei obbligato ad aiutarmi- ridacchio e lui annuisce. Passiamo il pomeriggio insieme a studiare economia, con lui bravissimo che mi insegna tutto e io che non capisco niente, durante queste ripetizioni ci scambiamo qualche sguardo, ma non era successo nulla finché morsi la punta dell'evidenziatore giallo e lui mi fissò le labbra. E a quel momento non seppi resistere e gli saltai addosso, baciandolo. Continuammo così per tutto il pomeriggio, tra pagine studiate e baci, finimmo di studiare, così ci sdraiammo sopra il mio letto a parlare.
-canzone preferita?- mi chiese. Eravamo finiti a farci domande sulla nostra vita, da 'dove sei nata' a 'come è stata la tua prima volta', ma era divertente stare con Derek a parlare in quel modo.
-Wild, di Troye Sivan.- risposi -la tua?-
-can't feel my face, The Weekend.-
La iniziai a canticchiare fin quando non sentì la porta di casa sbattere.
-Sky sono a casa.- urlò Scott dal piano di sotto. Guardai Derek preoccupata e lui mi anticipò.
-ci vediamo domani Green.- disse, baciandomi la punta del naso.
-a domani hale- e, sorridente, scese dalla finestra e corse verso il suo loft.

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NO PROBLEM. || Derek Hale
FanfictionSkyler Green ha 17 anni, vive a Washington con sua madre e il compagno John e si sta per trasferire a Beacon Hills da suo padre. Lì farà la conoscenza del suo fratellastro Scott e dei suoi amici. Solo quando conoscerà il misterioso e tenebroso Dere...