Capitolo 41

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La prima settimana dal loro ritorno era passata in fretta. Cominciò la seconda. Era l'ultima della permanenza del reggimento a Meryton, e tutte le signorine dei dintorni illanguidivano rapidamente. L'abbattimento era pressoché universale. Le maggiori delle signorine Bennet erano le uniche ancora in grado di mangiare, bere, dormire e occuparsi dei loro impegni abituali. Molto spesso venivano rimproverate per questa insensibilità da Kitty e Lydia, la cui infelicità era estrema, e che non riuscivano a comprendere una tale durezza di cuore in seno alla loro stessa famiglia. "Santo cielo! Che ne sarà di noi! Che cosa faremo!" esclamavano spesso nella pienezza del dolore. "Come puoi sorridere così, Lizzy?" La loro affezionata madre condivideva tutta la loro pena; ricordava ciò che lei stessa aveva sofferto in un'occasione simile, venticinque anni prima.

"Sono sicura", disse, "di aver pianto per due giorni di seguito quando partì il reggimento del colonnello Millar. Credevo che mi si sarebbe spezzato il cuore."

"Sono sicura che il mio si spezzerà", disse Lydia.

"Se si potesse andare a Brighton!" osservò Mrs. Bennet. "Oh, sì! se si potesse andare a Brighton! Ma papà è così contrario."

"Un po' di bagni di mare mi rimetterebbero in sesto per sempre." "E la zia Phillips è sicura che a me farebbe un sacco bene", aggiunse Kitty.

Era questo il genere di lamenti che risuonava in perpetuo per tutta Longbourn House. Elizabeth cercò di trovarli divertenti, ma tutto il piacere si perdeva nella vergogna. Si rendeva nuovamente conto di quanto fossero giuste le obiezioni di Mr. Darcy, e non era mai stata così ben disposta a perdonare la sua intromissione nei progetti dell'amico.

Ma le cupe prospettive di Lydia vennero presto spazzate via, poiché ricevette un invito da Mrs. Forster, la moglie del colonnello del reggimento, ad accompagnarla a Brighton. Questa inestimabile amica era giovanissima e si era sposata molto di recente. Una somiglianza in buon umore e spirito allegro le aveva avvicinate l'una all'altra, e nel corso dei tre mesi della loro conoscenza erano state intime per due.

Il rapimento di Lydia in questa occasione, la sua adorazione per Mrs. Forster, la gioia di Mrs. Bennet, e la mortificazione di Kitty, possono a malapena essere descritte. Del tutto incurante dei sentimenti della sorella, Lydia svolazzava per casa in un'estasi senza requie, sollecitando i rallegramenti di tutti, e ridendo e parlando con più irruenza che mai, mentre l'infelice Kitty restava in salotto lagnandosi del proprio fato in termini tanto irragionevoli quanto stizzosi.

"Non riesco a capire perché Mrs. Forster non abbia invitato me come ha fatto con Lydia", diceva, "anche se non sono la sua amica del cuore. Avevo lo stesso diritto di lei a essere invitata, e anche di più, perché sono maggiore di due anni."

Invano Elizabeth cercò di farla ragionare, e Jane di farla rassegnare. Quanto a Elizabeth, questo invito era ben lungi dal suscitare in lei gli stessi sentimenti della madre e di Lydia, e lo considerava come il colpo di grazia a qualsiasi possibilità di buonsenso per quest'ultima; e per quanto detestabile un passo del genere l'avrebbe fatta apparire una volta venuto alla luce, non poté fare a meno di consigliare a quattr'occhi al padre di non lasciarla andare. Gli espose tutta la sconvenienza del comportamento generale di Lydia, lo scarso vantaggio che poteva derivare dall'amicizia di una donna come Mrs. Forster, e la probabilità di veder accrescere ancora di più la sua imprudenza con una simile compagnia a Brighton, dove le tentazioni sarebbero state maggiori che a casa. Lui ascoltò con attenzione, e disse,

"Lydia non avrà pace fino a quando non avrà fatto mostra di sé in pubblico da qualche parte, e non potremo mai sperare che lo faccia con meno spesa o disturbo per la sua famiglia come in questa circostanza."

"Se foste consapevole", disse Elizabeth, "dell'enorme svantaggio per tutte noi che può derivare dall'esibizione in pubblico del comportamento sconsiderato e imprudente di Lydia, anzi, che ne è già derivato, sono certa che giudichereste la faccenda in modo diverso."

Orgoglio e pregiudizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora