"Chiara...tesoro..." mi riscuoto e fisso Veronica che mi sorride dalla porta della mia camera di ospedale. Odio seriamente quella camera, odio l'intero ospedale, odio il bianco candido delle pareti e soprattutto odio quell'odore persistente di disinfettante che aleggia dappertutto "Dimmi Vero"
"Vieni di là a mangiare? Nella sala comune?" scuoto la testa "Mi porti qui il vassoio per favore?"
"Chiara, non puoi sempre stare qui a mangiare...non ti fa bene...almeno se stai in mezzo alle altre ti distrai un attimo, parli con qualcuno..sono tre settimane che vedi solo me e Lorenzo..non hai neanche voluto vedere gli altri...sai che chiedono sempre di te Chiara...abbiamo visto Manuel e Giulia ieri sera e stanno malissimo...devi cercare di riprenderti in qualche modo tesoro altrimenti non riuscirai mai a portare a termine la gravidanza...sei magrissima, e hai sentito cosa ha detto il dottore...devi prendere peso altrimenti sai cosa succede..."
"Non avete pensato che è esattamente quello che voglio fare Veronica? Come pensi che possa anche solo pensare di guardare in faccia un bambino che assomiglierà a lui?"
"Questo bambino non c'entra nulla...cazzo Chiara hai 22 anni...cresci un pochino, ho capito che quello che è successo ti ha distrutta ma pensa a lui..." fulmino Veronica con lo sguardo e poi scendo dal letto barcollando. La supero di corsa e mi dirigo a passo spedito fino alla sala comune dove le infermiere hanno disposto i vassoi con i pasti. Tutte mi sorridono vedendomi arrivare...in tre settimane mai è successo che mangiassi insieme alle altre pazienti del reparto. Sono nell'ala vip, mica in una corsia buia e malandata come le comuni mortali...ma la desolazione che aleggia dappertutto è uguale...mi riporta alla memoria quando sono stata in ospedale 12 anni prima, quando sono morti i miei genitori...se dovessi descrivere la sensazione che mi porto dietro è la stessa di allora....sono a pezzi, distrutta, finita, assolutamente e completamente in balia di sentimenti contrastanti...da una parte vorrei tenere duro per quel bambino che non c'entra nulla ovviamente ma dall'altra anche solo prendere in considerazione la possibilità di prendere in braccio un bambino che assomigli a lui mi fa venire i sudori freddi. Non so se ne sono capace sinceramente...l'infermiera mi chiede cosa voglia da mangiare ed io le rispondo che è assolutamente uguale. Alterno giorni in cui mi devono alimentare artificialmente a giorni in cui riesco a mandare giù qualcosa ma è sempre troppo poco perché il bambino cresca bene...so che andando avanti così lo ucciderò ma al momento non riesco a fare altro. Veronica mi fissa da lontano, con sguardo colpevole. Inizio ad odiare la sua presenza, così come quella di chiunque altro...odio tutti i messaggi che mi mandano, odio le chiamate a cui immancabilmente non rispondo, odio tutti e tutto ma soprattutto odio me stessa...odio il fatto che l'unica persona che vorrei vedere è anche quella che mi sta lentamente uccidendo...odio l'amore incondizionato che continuo a provare verso di lui, odio il desiderio di vederlo un'ultima volta, perché mi manca in maniera assurda...odio che la notte per addormentarmi, nonostante i sedativi che mi somministrano l'unico modo che ho per staccare il cervello sia mettere le cuffie e ascoltare le playlist che lui mi ha preparato, oppure ancor peggio andare su YouTube e ascoltare la sua voce durante un'intervista..odio il fatto di non riuscire a togliere la fede, come nessuno dei suoi regali...odio lui, ma lo amo anche da morire....non guardo assolutamente quello che mi mettono davanti da mangiare, non sento i sapori e gli odori, mangio e basta ingurgitando tutto senza neanche assaporare una minima cosa. Le altre pazienti tentano di parlarmi e di intavolare una conversazione ma io faccio muro..mangio fino a quando la sensazione di vomito è troppa, poi mi alzo non rivolgendo la parola a nessuno e corro nella mia stanza. Vado nel bagno privato e tiro su fino all'ultimo grammo di cibo...Veronica mi si inginocchia accanto e mi tiene i capelli ma io la spingo via "Vattene...hai visto quanto è stato produttivo che io abbia mangiato nella sala comune? Sei contenta? Siete tutti contenti adesso? Pensi ancora che io debba crescere? Eh? Vattene Veronica, torna alla tua perfetta vita del cazzo e non darmi più la tua pietà...non la voglio, non voglio nulla" lei mi fissa a bocca aperta...so che vorrebbe replicare ma non lo fa..prende la borsa e la felpa e se ne va chiudendo piano la porta dietro di sé. Sono assolutamente spompata, so che dovrei farmi mettere la flebo per nutrire me ed il bimbo che porto dentro ma non ho la forza neanche di spingere il pulsante bianco per richiedere l'intervento di qualcuno. A fatica mi alzo da terra e mi aggrappo al mobile del bagno. La mia immagine allo specchio fa spavento...i capelli mi scendono flosci e senza vita lungo le spalle e la schiena, i miei occhi grigio azzurri sono rossi, pieni di lacrime e assolutamente senza vita, ho il viso scavato e se mi alzo la maglietta del pigiama le ossa del bacino sporgono in fuori...ho solo un accenno di pancia, la stessa che avevo 3 settimane prima ma ora mi guarda beffarda da un corpo che è sempre più magro, sempre più estraneo...non lo sento mio, come non sento mio nulla del resto. I pantaloni mi pendono lungo i fianchi e anche il seno che è sempre stato una delle poche cose del mio corpo che mi sono sempre piaciute ora mi sembra qualcosa di inutile...vorrei solo scomparire, vorrei che la terra sotto ai miei piedi si aprisse e mi inghiottisse, vorrei solo chiudere gli occhi e non svegliarmi più...in quei 20 giorni ho pensato più volte al giorno di farla finita...potrei aprire la finestra e lasciarmi cadere, potrei spaccare il vetro e prendere una scheggia per tagliarmi le vene, potrei anche sottrarre una boccetta di pillole e buttarle giù tutte d'un fiato, potrei semplicemente lasciarmi morire..mi trascino in camera e mi siedo sul letto...Roma mi guarda bellissima e piena di sole dalla finestra...mi sdraio senza forze e prendo in mano il cellulare. Ormai quando prendo in mano quel piccolo oggetto riesco solo ad andare nella galleria e guardare per ore le sue foto...le nostre foto...quasi non sembro io la ragazza che mi fissa sorridente dallo schermo del telefono. Come la mia vita sia precipitata nel giro di due giorni resta una di quelle cose che non capirò mai...so solo che probabilmente è colpa mia. Sicuramente ho sbagliato qualcosa, sicuramente Stephan ha sentito il bisogno ed il desiderio di andare con un'altra perché io non gli ho dato tutto quello di cui lui aveva bisogno...sicuramente sono io quella sbagliata...ma la colpa più grande che mi attribuisco è di averci creduto, di aver creduto per tre mesi di poter meritare l'amore di un ragazzo come Stephan...alla fine lui ha scelto un'altra, una ragazza più bella, più simpatica, più brava a letto ma soprattutto più sicura di sé. Senza che possa fermare le mie dita che corrono veloci sulla tastiera compongo il suo numero...lui sarà a Trigoria probabilmente dato che so che la squadra aveva allenamento mattutino quel giorno "Chiara...hey..." anche solo sentire la sua voce mi fa scendere un brivido lungo la schiena. Non lo sento né vedo da quel giorno maledetto...da quando gli ho urlato 'Vattene' dopo aver ascoltato parte della sua conversazione telefonica con Noemi...da quel momento non ho più voluto vederlo né sentirlo, rimandando al mittente tutte le sue richieste di vedermi. In fondo è stato lui a scrivermi che è finita fra di noi, che gli diapiaceva e che non avrebbe mai voluto che finisse in quel modo...la parola chiave è solo una "finita"...è finita e devo prenderne atto "Stephan..."
"Hey piccola...cosa c'è?" lui sembra felice di sentirmi e quel 'piccola' mi fa tornare indietro di settimane, quando eravamo ancora qualcosa, quando eravamo tutto "Puoi venire qui?"
"Adesso?" magari lui ha da fare, magari è a pranzo con Noemi...magari lei dorme a casa nostra, anzi a casa sua...non c'è più nulla di nostro...non ho più neanche una casa, non so neanche più dove andare "Se hai da fare fa niente...solo che ho bisogno di dirti delle cose e ho pensato che...scusa, sono stata stupida, hai sicuramente da fare"
"No Chiara...no, vengo appena finiamo di pranzare ok?" sorrido perché pensavo che la sua voce fosse cambiata, invece è sempre la stessa...chissà se quando sono a letto lui e Noemi parlano di tutto e di niente come facevamo noi, chissà se lui le parla all'orecchio come faceva con me, chissà se lei lo sta ad ascoltare per ore come facevo io "Ok...a dopo" chiudo la chiamata prima di dire qualcosa di stupido tipo che lo amo...so che dovrei odiarlo, e a volte ci provo veramente..a volte penso anche di esserci riuscita ma poi ripenso ad una qualsiasi delle sue mille caratteristiche e finisco per ricordare solo quanto lo ami...poso il cellulare sul comodino e fisso il soffitto. Ripenso ai suoi occhi, a come mi guardava, a quanto mi sentissi amata e desiderata sotto al suo sguardo. Ripenso al suo sorriso, a quanto mi scaldasse il cuore, a quanto tutto il mio mondo sembrasse più luminoso e più bello solo con lui accanto...ripenso ai suoi abbracci, a quanto solo in quel luogo mi sentissi protetta e coccolata..ripenso alla Fontana di Trevi, a quando mi ha baciata la prima volta, a quando mi sono svegliata per la prima volta nel letto che poi sarebbe diventato nostro...ripenso alle colazioni assieme, ai pranzi, alle cene..alle serate passate a guardare la televisione, a quando poi mi addormentavo o lui si addormentava e alla fine io spegnevo lo schermo e rimanevo a guardarlo. Mi manca guardarlo dormire...mi manca tremendamente abbracciarlo, posare la testa sulla sua spalla e sentirmi in pace...so che dovrei odiarlo ma non ce la faccio...piuttosto odio me stessa ma lui proprio non ce la faccio...so che mi ha tradita, che ha infranto nel giro di 24 ore tutte le promesse che mi ha fatto ma non ce la faccio ad odiarlo. Il mio amore per lui è così totale e totalizzante che supera anche la delusione e la sofferenza...ma so anche che io e lui non potremo mai più stare assieme....non mi fido più di lui, come non mi fiderò mai più di nessun altro ragazzo..anche perché nessuno prenderà il suo posto nella mia vita e nel mio cuore...lui avrà sempre pieno controllo su di me e sulla mia vita, sarà sempre il mio grande e bellissimo amore...ma quello che gli devo dire quel giorno è che lo lascio andare, che lascio andare il nostro sogno di una vita tutta da passare assieme, che rinuncio a noi due...che rinuncio ad essere felice...non ho la forza di lottare, non ho la forza di lottare contro tutte le Noemi del mondo..ci ho provato, ci ho provato per tre mesi...ho lottato contro Susanna, contro Greta, contro la sua ex ragazza, ma non ho mai combattuto realmente contro l'unica persona che non potrò mai battere...me stessa...il mio più grande nemico sono io stessa. Stephan mi ha aiutata, mi ha resa una Chiara diversa ma sotto sotto le mie mille paure ed insicurezze sono rimaste e alla fine mi hanno inghiottita. Il mondo attorno a Stephan mi ha sopraffatta, mi ha sconfitta...non sarò mai la ragazza adatta a lui...lo amo ma non amo abbastanza me stessa, anzi...pensavo di aver perdonato la Chiara bambina che ha perso i suoi genitori, ma la realtà è che io non riuscirò mai a perdonarmi totalmente...mi odio ancora, mi odio ogni giorno di più..so che è stato lui a sbagliare ma la prima a sbagliare sono stata io..se non avessi mai composto il suo numero quella sera mentre stavo alla Fontana nulla di quello che è successo sarebbe accaduto..io avrei continuato ad essere Chiara, la ragazza piena di paure che scivola sulla vita senza mai realmente viverla, o forse sarei morta quella sera e avrei tolto il disturbo..lui avrebbe continuato ad essere Stephan, e alla fine avrebbe trovato la ragazza che lo avrebbe reso veramente felice...non ci sarebbero stati Chiara e Stephan o Stephan e Chiara, non ci sarebbe stato nulla di quello che invece noi abbiamo vissuto in tre mesi e poco più...lui è troppo per me anzi per meglio dire io sono veramente poco per lui....
*****
Odio gli ospedali...si, lo sapete già...odio profondamente gli ospedali, soprattutto da quando sono stato operato al piede anni fa e sono dovuto stare fermo per mesi, con un cazzo di gesso ad immobilizzarmi. Odio il bianco ma soprattutto odio l'odore tipico degli ospedali...è un odore che poi ti porti dietro per giorni, che ti rimane appiccicato ai vestiti e alla pelle e che fatichi un sacco a toglierti di dosso. Odio i rumori attutiti, odio che tutti bisbiglino, odio l'aria rarefatta che si respira nei corridoi e nelle stanze..odio tutto degli ospedali ma per amore di Chiara sopporterei di starci anche per mesi...dopo tre settimane lei mi ha chiamato...dopo che l'ho tartassata di messaggi e telefonate è stata lei a contattarmi...aspettavo solo quello...solo un suo cenno...quando sono arrivato nella sua stanza l'ho trovata addormentata, rannicchiata sopra le coperte...in quel pigiama azzurrino mi sembra troppo piccola e magra...sembra indifesa e assolutamente troppo pura per quel mondo che non la capisce. È ovviamente troppo per me che l'ho tradita, l'ho calpestata, l'ho fatta sentire al sicuro per poi lasciarla sola...il cellulare mi vibra in tasca..quando leggo il nome di Noemi sbuffo ma faccio scorrere il dito sulla cornetta verde "Cosa non ti è chiaro del fatto che non ho assolutamente voglia di vederti?"
"Il fatto che tu lo abbia già ripetuto 100 volte in tre settimane ma poi per 101 mi hai cercata" colpito ed affondato...Noemi ha perfettamente ragione. Da quando ho scritto quel messaggio a Chiara, da quando ho ricevuto lo schiaffo morale e materiale da Lorenzo, da quando tutti mi hanno allontanato, da quando sono rimasto solo ho detto 100 e più volte a Noemi di non aver alcuna voglia di vederla ma sempre io poi per 101 volte sono andato a cercarla...le ho urlato dietro di lasciarmi stare per poi bussare alla sua porta in piena notte e scoparla direttamente in corridoio...le ho urlato di odiarla per poi chiamarla dicendole che avevo voglia di lei...la realtà è che non avevo voglia di lei, ma la ragazza di cui avevo realmente voglia ma soprattutto bisogno non sarebbe mai più stata mia e quindi Noemi era una buona sostituta...ovviamente c'è anche da dire che la ragazza dagli occhi azzurri non sostituirà mai Chiara, e che da quella prima volta in cui siamo stati assieme mai ho avuto un orgasmo pensando a lei...in testa ho solo la ragazza che dorme in quel letto d'ospedale...Noemi è un rimpiazzo, ed anche un bel promemoria...promemoria per ricordarmi della testa di cazzo che sono, promemoria per ricordarmi che l'unica ragazza che rappresentasse per me la felicità assoluta non sarebbe mai più stata fra le mie braccia. Mi alzo dalla poltrona e inizio a passeggiare per la stanza parlando a bassa voce per non svegliare Chiara. Non voglio uscire in corridoio, non voglio che lei pensi svegliandosi e non trovandomi accanto a lei che non sia andato a trovarla "Beh oggi non ci vedremo quindi...cosa vuoi?"
"Dove sei?" odio la sua voce sempre ammiccante e sensuale...odio il fatto che quando siamo a letto mi ripeta che mi ami, quando so che non è assolutamente vero. Dal canto mio non le ho mai detto 'anche io' seppur lei spesso mi dica che sa che io la amo. Convinta lei...per me Noemi è la scopata facile, è la soddisfazione delle mie voglie e dei miei istinti, ma è soprattutto un modo per punire me stesso. La odio, mi odio, odio quello che sono diventato..odio quello che sono tornato ad essere, un ragazzo che scopa senza mettere in mezzo i sentimenti. Quelli li metto in mezzo quando mi chiudo la porta di casa nostra alle spalle, perché Noemi non ci ha mai messo piede lì...quando torno a casa, quella che considero ancora mia e di Chiara, l'amore per mia moglie torna a sommergermi. Quando sono fuori faccio quello forte, quello che ce la fa a convivere con la più grande cazzata mai fatta, quello che se ne frega se agli allenamenti nessuno gli rivolge la parola, quello che in campo quando segna esulta da solo, quello che anche i propri genitori non guardano più nello stesso modo di prima...a tutti dico che sto bene, che alla fine sto molto più bene adesso di prima...a tutti dico cazzate su cazzate, giustificando tutto con un'alzata di spalle...Lorenzo non mi saluta neanche più, idem Radja e tutti gli altri...anche quando siamo in campo e ultimamente gioco con abbastanza continuità, tutti gli altri mi girano al largo, mi passano la palla solo se proprio sono costretti, la maggior parte delle volte sono io che me la vado a prendere e poi salto gli avversari come se fossero birilli, macinando chilometri su chilometri...a volte chiedo ed ottengo di fare allenamenti extra, giusto per non tornare a casa e ritrovarmi solo. Sono più solo di prima, prima di Chiara, prima di sperimentare cosa volesse dire vivere appieno la vita, quella che ho sempre voluto vivere. Passo meno tempo possibile fra quelle quattro mura fra le quali mi sento soffocare..non ho spostato nulla in quelle tre settimane, come se la casa aspettasse Chiara, come se io aspettassi Chiara, anche se so che è perfettamente inutile aspettarla. Lei non mi perdonerà mai, lei mi vorrà dire che mi odia, che avrebbe preferito non avermi mai incontrato "Fatti i cazzi tuoi Noemi..." spengo il telefono e poi mi giro verso il letto con l'impulso quasi irrefrenabile di scagliare il cellulare contro il muro. Non lo faccio solo perché due occhi grigio azzurri pieni di lacrime mi stanno fissando...quanto cazzo mi è mancata "Se hai da fare vai"
"Non ho nulla da fare...e anche se ce l'avessi ti assicuro che cambierei programmi..." lei cerca di alzarsi ma vedo che fa una fatica allucinante...vorrei aiutarla ma non so se lei me lo permetterebbe "Era la tua fidanzata?"
"Chi?" non capisco di cosa parli, di chi parli fino a quando non ricollego la parola 'fidanzata' alla chiacchierata con Noemi "No, sei matta?"
"Te la scopi no?" stringo il cellulare fra le mani poi faccio un passo avanti "Posso?" fa cenno di si poi mi fa spazio sul letto "Ti cambia qualcosa sapere se me la scopo o meno?"
"Sinceramente no, ma è giusto per sapere se quello che a tutti gli effetti è ancora mio marito va in giro a scopare con una zoccola, magari tenendo la mia fede al dito" incasso il colpo della parole di Chiara "Per rispondere alla tua domanda si, ci vado a letto...ma no, quando sono con lei tolgo la fede"
"E perché mai?" Chiara si alza dal letto ma barcolla ed io istintivamente la prendo per i fianchi "Perché la fede che porto al dito non c'entra nulla con lei"
"Puoi anche toglierla del tutto sai?" vedo che lei guarda il mio anulare dove in quel momento c'è al suo posto la fede che lei mi ha messo al dito a gennaio. Da quella prima volta con Noemi non ha mai messo la fede quando sono con lei, perché quando sono con quella ragazza è come se non fossi lo stesso Stephan che ha sposato Chiara..sono una versione peggiore, sono la mia versione peggiore...quando sono a casa nostra invece cerco di tornare ad essere lo stesso Stephan che giocava alla Play con Chiara, passo ore ed ore a fissare il muro bianco, sono quello che a parte stare con Noemi, non esce per nulla, anche perché non ha più nessuno con cui uscire...nessuno mi chiama più...solo Maui ed Aurel ogni tanto mi mandano qualche messaggio...mio fratello a stento mi chiama per chiedermi come sto ma per il resto sta a Milano, lontano da me...lontano da quel fratello che adorava e che ora anche lui sembra odiare...come tutti del resto. Non li biasimo sia chiaro...fanno bene ad odiarmi "Vuoi che la tolga?" non voglio assolutamente togliere la fede, è l'ultima cosa che voglio fare "Vuoi il divorzio no?"
"Io? Ma no Chiara...che cazzo ti viene in testa? Non voglio divorziare da te...pensavo che tu volessi dirmi che vuoi divorziare"
"Tanto è finita Stephan...è inutile girarci attorno...me lo hai scritto tu tre settimane fa..." quando le ho scritto quel messaggio ero fermamente convinto che fra noi fosse finita, ma non perché non amassi più Chiara ma perché pensavo che lei sarebbe stata molto meglio senza di me, e poi lei mi odiava ormai..l'avevo tradita e l'avevo annientata "Ovviamente io non voglio divorziare Stephan...non è cambiato nulla per me...ma è finita me ne devo fare una ragione...non era la cosa giusta fin dall'inizio" lei si scansa dalle mie mani ancora posate sui suoi fianchi e va verso il bagno "Hai mangiato Chiara?"
"Si.." alzo gli occhi al cielo "Hai anche vomitato però" si gira e mi scruta cercando di capire come abbia fatto ad indovinare "Appena sono entrato in stanza ho sentito l'odore..allora?"
"Si...e quindi?"
"E quindi adesso ti vesti e andiamo in caffetteria a prenderti da mangiare..." mi guarda male "Scusa? Ma neanche se mi paghi"
"Ti carico in spalla a forza se non metti le tue gambine una davanti all'altra e non ci vai di tua spontanea volontà" apro l'armadio e prendo un paio di leggins e una maglietta rossa, una delle mie preferite "Su vestiti"
"Stephan...dobbiamo parlare..."
"Lo so...davanti a qualcosa da mangiare" lei acchiappa i vestiti e poi va in bagno. Come suo solito lascia uno spiraglio della porta aperto ed io posso vederla...impreco quando vedo quanto sia magra..solo la pancia si nota leggermente ma è veramente magra, forse ancora di più di quando l'ho conosciuta "Cazzo" lei si gira e si copre con la maglia "Non guardarmi"
"Ti prego Chiara..." lei scuote la testa ma io non mi fermo. Lo faccio solo quando poso una mano sulla sua pancia e poi scendo sfiorandole le ossa dei fianchi "Non voglio che mi guardi...sono bruttissima..."
"Chiara...ti ho resa io così..." lei alza le spalle e sfugge al mio sguardo "Mi sono ridotta io così...è stata tutta colpa mia..."
"Cosa? Senti andiamo al bar e poi ne parliamo...per favore" Chiara finisce di vestirsi e poi esce dalla stanza. Andiamo verso la caffetteria senza spiccicare parola, lei che guarda a terra ed ion che fisso lei perché dato che Chiara mi ha detto che è finita voglio guardarla per l'ultima volta, per imprimermi nella memoria la sensazione di stare accanto alla donna della mia vita. Mentre camminiamo lei si appoggia alla parete e respira a fatica "Piccola...hey" le prendo il viso fra le mani e le alzo lo sguardo...ha gli occhi che sono due pozzi pieni di lacrime, due pozzi che mi mancheranno un sacco ma che so che per il suo bene io non potrò mai più guardare da così vicino. L'ho quasi uccisa, in parte Chiara per come la conoscevo è morta quindi devo lasciarla andare anche se fa male. Pensavo di trovare una Chiara a pezzi ma anche arrabbiata, invece c'è solo vuoto e buio dove prima c'era luce e amore...non voglio divorziare da lei ma è l'unica cosa da fare, l'unica giusta per lei "Non ce la faccio"
"Invece si...la caffetteria è lì avanti...ti tengo la mano ok?" penso che dica di no, invece annuisce e cerca le mie dita...sono fredde, anzi gelide. Camminiamo lentamente, al suo ritmo..quando arriviamo al bar lei si accascia sulla prima sedia che vede...è bianco cadavere e trema "Ti prendo acqua e zucchero" mi precipito al bancone e torno da lei con un bicchiere d'acqua e dello zucchero. Lei beve velocemente ma trema ancora ed io non so cosa fare "Sto per svenire Stephan"
"No che non svieni..." le prendo le mani e gliele scaldo con il mio fiato caldo "Ora guardami...e respira...vado a prenderti da mangiare"
"Non lasciarmi...non ce la faccio"
"Sono qua...non vado da nessuna parte...vado a prenderti da mangiare..." lei fa cenno di no e così faccio cenno ad uno dei ragazzi della caffetteria "Scusa...potrei chiederti se puoi portarmi qualcosa da mangiare per mia moglie? Per favore" lui naturalmente è ben felice di aiutarmi...decido di mangiare qualcosa anche io e lascio anche una generosa mancia al ragazzo "Ora mangi e poi torniamo in stanza...se vuoi rimango con te un pochino...possiamo guardare la televisione...oppure fissiamo anche il soffitto e basta...spengo il cellulare così non ci disturba nessuno" spengo il telefono e poi guardo Chiara che mangia qualche boccone di pasta...fa una fatica assurda e dopo poco posa la forchetta "Mi viene da vomitare"
"No Chiara...ora prendi un bel respiro e mangi ancora un pochino...il resto lo facciamo mettere in un contenitore e lo porti in stanza...vuoi che ti dia da mangiare?" lei fa cenno di no ma poco dopo mi allunga la forchetta ed io sorrido "Andiamo piano" lei annuisce e così io la imbocco...mangio anche io...non parliamo all'inizio poi è lei a chiedermi come sto "Male Chiara...mi sento una merda, sto da cani...ma non importa come sto io, l'importante è che tu stia bene"
"Non sto bene Stephan"
"Ma starai bene...riprenderai in mano la tua vita e starai bene...incontrerai qualcuno che non ti tradirà, e che manterrà le promesse che ti farà...ed io sarò una delle mille cose che tu avrai vissuto nella tua vita...una delle cose che ti ha fatto del male vivere ma che ti ha anche resa più forte.." abbasso lo sguardo quando finisco di parlare perché gli occhi mi si riempiono di lacrime e non voglio piangere davanti a lei. Chiara non ha bisogno delle mie lacrime e non merito neanche che lei abbia compassione di me...non merito neanche che lei sia davanti a me e che mi fissi come ha sempre fatto. Come se fossi la cosa più preziosa al mondo, come se mi amasse ancora...dopo che l'ho distrutta e devastata "Non amerò più nessuno..e non voglio stare più con nessuno...anche perché romperei anche un ipotetico rapporto con un altro ipotetico ragazzo quindi..."
"Cosa stai dicendo?"
"Che è colpa mia" la fisso senza capire "Cosa è colpa tua scusa?"
"Se mi hai tradita...se sei andato con Noemi è solo e soltanto colpa mia..non ti ho dato tutto quello che meritavi, quello di cui avevi bisogno..a livello fisico e di tutto il resto"
"Non dirlo neanche per scherzo...nulla di quello che ho fatto è colpa tua...ho sbagliato, e continuo a farlo...e non so come fermare questo circolo vizioso in cui sono caduto...ma non ti permetto di pensare che sia colpa tua Chiara...è solo e soltanto colpa mia"
"È più brava in qualcosa?" lei beve un sorso d'acqua e poi mi fissa in attesa delle mia risposta "No...è solo diversa"
"Diversa..." dice quella parola come se non la capisse...non c'è nulla di sbagliato in Chiara..ovviamente vorrei che fosse più sicura e più decisa a volte ma so che lei è fatta così e amo anche quello "È più brava a letto?"
"Chiara..per favore..è diversa da te, semplicemente, non vuol dire che lei è migliore e tu sei peggiore.."
"Ma ci deve essere stato un motivo, anche uno solo che ti ha portato a tradirmi..insomma la settimana prima stavamo in Lamborghini a Ostia e abbiamo visto la casa, parlando di quanto ci sarebbe piaciuto andarci assieme quando avrebbe fatto caldo e la settimana successiva scopavi con un'altra mentre io stavo in ospedale...mentre io stavo svenuta a casa nostra, tu baciavi un'altra ragazza quando avevi promesso che non mi avresti mai lasciata..dopo Ginevra e quel bacio per ripicca davanti a me ho cercato veramente di accantonare la delusione, dicendomi che tutti possono sbagliare, che nessuno è perfetto...ma questo...io stavo morendo Stephan e non sai quante volte ho pensato di farla finita in queste settimane...e ho anche pensato che questo bambino che porto in grembo non riuscirò mai ad accettarlo..perché avrà i tuoi occhi ed il tuo sorriso ed io non ce la farò Stephan...ho pensato mille volte di farla finita, ho pensato mille volte di smettere di vivere...ma sai cosa mi frena?"
"Cosa?" Chiara si rigira la fede attorno al dito e poi tocca i pendenti del bracciale che le ho regalato a Natale "Che non ti vedrei più..ho cercato di odiarti e so che dovrei farlo ma ti amo troppo...nonostante tu abbia sbagliato, nonostante tu mi abbia fatto male, un male cane, un male assurdo, un male che non avrei mai voluto provare...io ti amo..ma è finita...lo sai anche tu"
"Lo so Chiara..." solo in quel momento mi rendo conto che lasciarla andare sarà mille volte più difficile del previsto. Perché se lei mi avesse urlato dietro, se lei mi avesse detto che mi odiava allora lasciarla andare sarebbe stato più facile...ma lasciare andare una Chiara che mi guarda con gli occhi pieni di amore e di devozione è straziante. So che la amo con tutto me stesso e che lei ama me..so che non amerò mai nessun'altra come amo lei e che lei non amerà mai nessun'altro come ama me...ma siamo sbagliati...il mio mondo è troppo per lei, troppo frenetico, troppo veloce, troppo pieno di cose che lei non accetta...e Chiara ha un mondo dentro che non c'entra nulla con il mio. Sono due pianeti opposti...per tre mesi abbiamo pensato che il grande amore che ci unisce sarebbe stato più forte di tutto ma non è così..perché la bolla di felicità assoluta nella quale siamo stati noi due è scoppiata, lasciandoci pieni di dolore e pieni di domande...di chi è la colpa? Mia? Sua? Forse di entrambi "Ho sentito come se tu non accettassi fino in fondo quello che sono Chiara..ma questo non giustifica quello che ho fatto ovviamente..."
"La ami?" se si riferisce a Noemi è completamente pazza "No...è una bella ragazza ma finisce qui..vuoi la verità Chiara?"
"Sempre...anche se fa male" mi poggia la mano sul ginocchio e prende un respiro "Quando sono con lei...a Noemi non importa di nulla Chiara...non analizza ogni mio gesto, non analizza ogni espressione che faccio...non le importa se poi la coccolo o meno...non le importa se poi mi alzo e me ne vado subito..."
"È meno impegnativa..."
"Già..con questo non voglio dire che sia migliore di te piccola..." sorride al nomignolo che uso "Ti va di andare a prendermi una fetta di torta?"
"Cioccolato?" lei annuisce ed io vado al bancone a prendergliela. Lei mi guarda da lontano e per farmi contento mangia l'ultimo boccone di carne che aveva ancora nel piatto. Poi sorride debolmente...amo quel sorriso, un sorriso tutto suo, che nessuna altra ragazza sulla faccia della terra è capace di fare...è qualcosa che ti colpisce dritto al plesso solare e ti toglie il respiro, è qualcosa che ti scalda fino nel profondo e che riesce a riempirti un'intera giornata o anche la vita intera. La amo ma proprio perché la amo deve staccarmi da lei...sono stato egoista a volerla per me, lei che è centomila volte migliore di me...non merito che lei continui ad amarmi, non la meritavo a dicembre e tanto meno la merito adesso...la guarderò ancora un pochino e poi la lascerò andare...*****
"Ora che farai? Andrai a casa? Hai già messo via le mie cose?" so che sono domande senza senso ma come mio solito preferisco riempire i momenti di silenzio parlando a raffica piuttosto che stare in silenzio...già per tre settimane ho ascoltato solo silenzio, ora voglio parlare con lui anche di cose assurde, fino a che lui è accanto a me "Ora se vuoi posso stare ancora un pochino con te...poi andrò a casa...alla terza domanda non ti rispondo neanche...tutto è esattamente come l'hai lasciato...decideremo dopo cosa fare...tu quanto rimani in ospedale?"
"Non lo so..dipende se inizio a mangiare o meno"
"Inizi a mangiare da oggi Chiara..per favore..vuoi che venga ad imboccarti ogni giorno? Lo faccio eh, stai pur sicura..." scuoto la testa anche se non sarebbe una brutta idea. Peccato che la mia idea sia di vederlo il meno possibile e quindi che lui venga ad imboccarmi è assolutamente fuori discussione "Lo so che lo faresti...ti prometto di mangiare"
"Brava amore mio" entrambi ci fissiamo imbarazzati anche perché siamo in ascensore da soli e la tensione, di qualunque tipo sia, è alle stelle..ci sfioriamo le mani mentre la cabina sale "Come faremo Stephan? Con il bambino e tutto quanto?"
"Ci penseremo con calma...ora l'importante è che tu stia bene..starai bene vero?"
"No Stephan...ma me la caverò, sai che per essere felice dovrei tornare a tre settimane fa..solo così sarei felice...rimani un pochino con me allora?" sono le sei ormai e ho mangiato più quel giorno che nelle ultime settimane. Stranamente poi non mi viene neanche da vomitare "Cosa vorresti fare?" usciamo dall'ascensore e ci viene tremendamente naturale prenderci la mano. Le infermiere mi sorridono ed io dico loro che ho mangiato al bar e che ho degli avanzi anche, quindi per quella sera potrebbero anche non portarmi la cena ma loro sono irremovibili e dato che la cena viene servita presto hanno già portato il vassoio in stanza. Naturalmente acconsentono al fatto che Stephan rimanga con me, ci dicono addirittura che potrebbe rimanere anche a dormire dato che c'è un secondo letto a scomparsa. Il medico per quel giorno mi ha già visitato, loro mi provano la pressione e annotano tutto sul tablet. Mi dicono che non ci disturberanno e noi sorridiamo "Un'idea ce l'avrei su quello che potremmo fare Stephan...ti ricordi di quel film che volevamo vedere assieme?"
"Si...'Il sole a mezzanotte'...una roba strappalacrime"
"Si...Veronica me l'ha scaricato ma non l'ho ancora visto...ti va?" lui annuisce mentre apre la porta della mia stanza "E prima non ti ho detto che i girasoli sono bellissimi" lui alza le spalle ed io mi alzo in punta di piedi per baciarlo sulla guancia. Inspiro a pieni polmoni il suo profumo...si, è un coglione, ma per una sera ancora è comunque mio...