Il Nostro Primo Incontro P1

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Non posso dimenticarti.
Non posso dimenticarti.

Tu non ci sei più, mi hai dimenticata, mi hai lasciata quel giorno, mi hai tradita, non hai mantenuta la promessa fatta da te.
Perché mi hai dimenticata, perché te ne sei andato? Ti ho fatto qualcosa? Io non posso dimenticarti. Tu per me sei stato sempre e sarai il mio vero e grande amore.

Ormai sono sola al mondo, prima avevo un amico a me molto caro, che pian piano è diventato qualcosa di più grande.
Io non potevo restare senza di lui e lui lo stesso, però lui mi ha abbandonata.
Non so il vero motivo, ma credo che non mi abbia mai voluto bene, fin dal nostro primo incontro ha finto. Ma a me non importa a me basta solo vederlo, anche se non mi vuole bene quanto io ne voglia a lui, non mi importa, io voglio vedere il suo sorriso autoinflitto con il suo caro coltello.

Sapete già di chi sto parlando.
Si il mio migliore amico... Jeff...

Mi ricordo il nostro primo incontro.
Io avevo 10 anni e lui 13.
Mi aveva trovata per strada, perché i miei genitori erano morti da poco, ed io non volendo andare all'orfanotrofio, sono scappata. Lui dopo un giorno di crimini orribile mi ha trovata....

Flashback

Piove. Con le lacrime agli occhi mi sono seduta per terra vicino all'immondizia, in un vicolo ceco.
All'improvviso sento un grido, e una risata innaturale che lo segue.
Il cuore comincia a voler uscire dal mio petto. Mi alzo per vedere cosa stia succedendo. Mi affianco ad una parete di una casa ammuffita.
I due soggetti si trovano a più o meno 20 metri da me. Il cielo è scuro e nuvoloso, vedo solo i lampi.
Pian piano i miei occhi si abituano al buio e riesco a vedere un soggetto con in mano un coltello, mentre l'altro è a terra tutto sanguinante. Provo disgusto.
Ho tanta paura che possa venire da me.
Ho paura.. Per la prima volta ho paura di qualcosa.
Chiudo gli occhi due secondi prima che lo strano soggetto con la felpa bianca possa inficcare la sua arma dentro il petto della vittima.
Corro verso il mio angolo buio, dove ero prima. Mi rannicchio a me stessa con le ginocchia al petto.
Ho paura perché non ho nessuno adesso con me. Preferisco morire in questo momento. Cosa posso fare adesso, che non ho niente?

Mi nascondo tra i massi di immondizia e mi nascondo bene. Delle lacrime scendono, e non riesco a trattenere i singhiozzi, ho tanta paura, di cosa mi succederà.
Non sento da un bel po' di minuto le urla dell'uomo, e neanche la malefica risata del killer. Ho solo 10, e non ho visto ancora il mondo....cosa farò dopo? Se morirò? Chi mi ricorderà?

Non lo so ma non ho paura di morire, ma ho paura di rimanere sola, e senza nessuno che mi voglia bene, i miei genitori sono morti, non ho fratelli, non ho più amici,... Sono sola.

All'improvviso tra le lacrime e i singhiozzi sento una risata innaturale.
Potrebbe far gelare il sangue.

Sento i passi avvicinarsi.
Ormai la morte è vicina...

Mi nascondo più che posso, non ho paura di morire, ma sento di avere paura ma non so di cosa precisamente.

Vedo un'ombra avvicinarsi pian piano, smetto di singhiozzare più che posso, ma è più forte di me.
Vedo finalmente che l'ombra se ne andata, e per sbaglio lascio un piccolo singhiozzo, tra il suono delle gocce d'acqua che cadono sopra i cassonetti dell'immondizia.
Mi chiudo subito la bocca sperando che non mi abbia sentita.
Rimango ferma per minuti, quando sono sicura che se ne andato.
Mi alzo, ma un coltello mi si para davanti.
Sono fregata..
Cerco di vedere la figura davanti a me, ma è troppo buio.
Riesco solo e unicamente vedere la sua felpa bianca piena di sangue, i suoi pantaloni neri strappati, e delle scarpe nere.

-cosa ci fa, una piccolina come te, tutta da sola...-
Mi chiede con una voce alquanto terrificante, roca e grave.
Ma non ho paura sinceramente, pensavo che fosse di cosa di più brutto.

-allora... Piccolina non rispondi...? -
Comincia ad innervosirsi.
-.. I-i m-miei g-genitori... Sono m-morti... E s-sono scappata... -

Lui mi stringe il braccio e mi sbatte contro il muro. La testa comincia a farmi male.. Molto male...

Stringo la mia felpa nera più che posso per non urlare.
Avvicina di più il suo coltello alla mia gola, sento già il sangue sgorgare sul mio petto.
-.... Sai... Anche i miei genitori sono morti.. -

-mi dispiace per te... - dico io, non sapendo cos'altro dire.
-ma sai qual'è il bello.? -
Io scuoto la testa in segno di negazione.
So già che la risposta no sarà tanto bella.

-gli ho uccisi io... -
Il cuore mi si gela.
Quale essere umano ucciderebbe i suoi genitori..?
Lo guardo con occhi sorpresi.
E lui come se mi avesse letto nel pensiero, risponde avvicinando ancora di più il suo coltello.
-io non sono un essere umano... Io sono un mostro.. Come dicono tutti ormai.. -
Dice con fare malinconico.. Non sembra fiero di quello che ha detto.

-tu non sei un mostro, io ne sono sicura,.. Tu devi solo... Avere affetto.. È da tanto che nessuno di considera un essere umano vero? - dico con tutto il fiato che ho..
Vedo i suoi occhi ghiaccio, illuminarsi dalla mia risposta.
Allontana di qualche millimetro il suo coltello dalla mia gola, e libera le mie mani.

-... É qua che ti sbagli... -
E con un colpo sulla testa mi cadere per terra.
Lui pensa che io sia svenuta ma non lo sono.

Cerco di alzarmi, e lui si gira, e mi prende il braccio.
-... Ah...la piccolina ha una testa dura... Forse le darò un altro colpo.. E questa volta più forte.. -
E prima che possa farmi del male, lo fermo.
-aspetta..... Non uccidermi adesso... Uccidimi quando qualcuno mi vorrà bene..-

Non ha senso quello che ho appena detto..
Ma vorrei tanto che prima che io morissi, qualcuno mi volesse bene.
Lui mi lascia, e comincia a ridere, così tanto che si piega in due tenendosi la pancia.

Dopo un po' che lo fisso, lui si ferma e si avvicina a me.
Noto solo adesso che molto più alto di me, be ti credo ho solo 10 anni.

-.... Sai... Queste cose le dicono i bambini.. Ma quanti anni hai? -.
Mi chiede con un sorriso autoinflitto sulla faccia, con le palpebre bruciate e la pelle bianca come la neve.
È inquietante ma, non mi fa paura sinceramente.

-.. D-dieci.. -
-10?ma scherzi... Io sto per uccidere una bambina... Sai io non ti ucciderò adesso... Lo farò quando ne avrò voglia... Per tanto starei con me.. -

Un sorriso spontaneo si forma sulle mie labbra.. Lui comincia a fissarmi,... Il mio sorriso...

Si avvicina a me lentamente... E mi punta contro il coltello, dritto nel fianco sinistro.
-....non devi sorridere... E se non riesci a trattenerlo... Be mi occuperò io del tuo sorriso... Hai capito? -

Io annuisco deglutendo a fatica.
-bene... Brava piccolina.. -

Mi afferra il braccio con noncuranza, e me la stringe molto forte... E cominciamo a camminare...ma io sono una persona molto coraggiosa..
E anche curiosa.
Siccome non mi ha ucciso, mi fido un po' di lui, c'è non è fiducia Ceca, ma sapevo che era umano.
Mi affianco a lui, ma lui resta distaccato anche se ha il mio polso con sé.
Mi giro verso lui, e resto per un attimo a fissarlo. Lui si gira era di me e si Ferma.
-... Hai qualche problema piccolina..?-

-quanti anni hai? -

-..... Mi prendi in giro?... Senti.. Se non la smetti di fare la bambina, e non cresci, io ti farò rimpiangere di non esserti uccisa, e ti farò così male che pregherai per la morte...ah comunque ho 13 anni... - mi dice l'ultima frase aprendo di più il suo sorriso, e facendo uscire il suo sangue.

. Deglutisco a fatica, dopo la sua frase, e cominciamo di nuovo a camminare.
Non sono sicura che possa fidarmi di lui.

Ha solo 13 anni... E già è così..
Ma allora deve essergli successo qualcosa di grave... Ma in questo momento vorrei scappare......

REMEMBER ME-JEFF THE KILLER Where stories live. Discover now