[SERVIZIO RECENSIONI - ATTIVO]
Non temete le critiche?
Desiderate un commento il più oggettivo possibile su una vostra storia?
Siete persone aperte ai suggerimenti e desiderose di migliorarvi?
Allora vi propongo un servizio di CRITICA.
Leggerò ed an...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Il titolo vi suona familiare per qualcosa?
Death Games, Death Games... Hunger Games? Sì, lo so, sono un genio della logica, eh, eh, EH? Okay, non ci voleva molto, ma andiamo avanti, perché avete già capito dove voglio andare a parare.
Il protagonista della storia è Kevin, un carcerato di 17 anni probabilmente condannato all'ergastolo. Vorrei far notare all'autrice che tu hai parlato di "ergastolo" solamente nell'anteprima che ci mostri, nel racconto ci fai capire solamente che sono carcerati.
Tornando a noi, sappiamo che Kevin si è offerto volontario per i Death Games, dei giochi mortali in cui squadre di carcerati dovranno raggiungere un punteggio di 5000 per vincere, a costo di ammazzarsi tra di loro. Perché Kevin si è offerto volontario? Perché sua sorella Prim era stata estratt- no scusate. Kevin si è offerto volontario perché Jill, la sua unica amica in carcere, stava per essere portata via.
Kevin sarà condotto nell'arena/luogo/altro carcere/nonhocapitocosa dove si terranno i giochi. Qui conoscerà la sua squadra, un branco di tipacci abbastanza divertenti, ed inizierà la sua prima prova mortale per sopravvivere e vincere.
Ordunque, cercando di rimanere in tema con la categoria Trama nella quale siamo, accantoniamo per un attimo gli Hunger Games. Parliamo di qualche buco.
Autrice, ordunque, a me è sembrato che la storia proseguisse in maniera troppo rapida, dando un po' di cose forse per scontante. I capitoli disponibili per ora sono dieci e siamo già nel pieno dei giochi. La lettura è davvero entusiasmante, sicuramente prende subito, ma proprio perché è troppo veloce. L'ho finita in pochissimo, mi è piaciuta molto, ma non va bene così.
Innanzitutto il luogo nel quale si trovano i personaggi, non capiamo bene la situazione, non capiamo bene il contesto. Proprio parlando di contesto, i Death Games, sembrano campati per aria. Io purtroppo, avendo a disposizione dieci capitoli, non posso ipotizzare troppe cose, non ho idea di cosa sia davvero mancante o di cosa stia comunque nei tuoi piani futuri, ma ti vedo un po' troppo spedita nella narrazione.
Devi creare delle basi per questi giochi, non basta dire che "tutto è legale" (parliamone poi, perché la cosa mi sembra abbastanza improbabile). Quindi, se avevi in programma di approfondire la cosa in maniera coerente benissimo, mi scuso e ritiro tutto, ovviamente, in caso contrario ricordati di farlo, mi raccomando! Prendiamo gli Hunger Games (Okay, avevo detto di non farlo): hanno le loro basi, hanno una solida motivazione, una coerenza incalzante, un modo d'esistere. Fatti alcune domande: com'è possibile che i DeathGames siano legali? Okay, fanno credere al pubblico che sia tutto falso, ma com'è possibile che qualche spettatore che se ne intende non riesca a capire che questi muoiono davvero? Com'è possibile che nessuno faccia dei controlli?