Capitolo 30

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<<Non ti credo>>-dice dopo lunghi attimi di silenzio.

Questa ragazza mi conosce così bene che è capace di capire anche quando mento.
E ha ragione.Non è vero ed è giusto che non mi creda,ma speravo che abbassando la testa non mi avrebbe guardato in faccia e che non avrebbe potuto "ammirare" la mia espressione triste.

<<Non credo che sia andato tutto a meraviglia.Questa lacrima che ti sta cadendo lungo la guancia ne è la prova.E anche il tuo aspetto triste.Non sono tanto stupida da non capire>>-riprende con tranquillità.

Non mi sono neppure accorta che piano piano qualche lacrima si è fatta avanti lungo le mie guance.

<<Cosa vuoi che ti dica?Eh?>>-urlo arrabbiata.

Non capisco il perché del mio comportamento.
Non capisco perché mi arrabbio così tanto.

<<Ti ho solo chiesto come è andato l'appuntamento.Nulla di più>>-risponde con calma.

Resto a guardarla per poco e dopo aver scosso leggermente la testa,mi alzo dalla panchina dove eravamo sedute e comincio a camminare con il volto pieno di lacrime.

Cammino senza sosta e mi asciugo le lacrime con il palmo delle mani.
Il passo è veloce e non so nemmeno dove mi sto precipitando.

Mi ritrovo qui,da sola,senza il mio migliore amico e la mia migliore amica,da sola tra un mondo fatto di persone felici e insieme,mentre io non significo nulla.
Una ragazza sola,senza nessuno,non significa nulla.

Dopo aver camminato a lungo,senza preoccuparmi di dove andare,mi ritrovo in un prato dove a pochi metri si trova un laghetto.
Non so quanto sia lontano dal luogo in cui ho litigato con Aurora,l'importante e non stare vicino a lei e al resto del mondo.

Mi siedo a pochi centimetri dalla sponda del lago e osservo l'acqua cristallina che si espande davanti ai miei occhi umidi e lucidi,rossi e spenti,a causa del troppo pianto.

Incrocio le ginocchia al petto e le braccia attorno a esse e piangendo e singhiozzando,continuo ad ammirare ciò che si fa spazio davanti ai miei occhi.
Ma nel frattempo penso.

Penso ad Aurora,a Federico,a questo mondo.

Sono tanto orribile da dover litigare con tutti?Nessuno mi sopporta?Sono un peso?
Sono io o sono loro il problema?
Chi è la causa di questi litigi?
Io,ne sono certa.Sono io la causa di tutto.
Sono sempre io a rovinare i bei momenti e le belle amicizie.
In effetti mi sembrava strano di aver trovato qualcosa di positivo in questa vita che in passato non aveva nemmeno un briciolo di positività,se non la presenza di mia madre,sempre e comunque.

Mi guardo intorno e noto che in questo posto non c'è nessuno,o meglio,qualcuno c'è,ma sono solo poche persone che passeggiano in lontananza mentre guardano affascinati i pochi alberi che hanno già alcuni fiori che indicano l'arrivo della primavera.

C'è silenzio,ma ogni tanto viene spezzato dal cinguettio del uccelli che sono soliti posarsi sui pochi rami spogli degli alberi grossi.
Non mi importa se ci sia silenzio o meno,tanto nella mia testa ci saranno sempre i rumorosi pensieri a farmi scivolare lacrime infinite.
Non voglio ricordare tutto quello che è successo.
Non voglio raccontare cosa è accaduto e cosa mi ha frantumato il cuore in mille pezzi.
Il cuore che potrà ricomporsi solo grazie a Federico.

Federico,beh,non c'è un giorno,un'ora,un minuto,un secondo in cui non penso a lui e mi ripeto più volte che sono stata una stupida a perderlo.
A perdere la ragione del mio sorriso e della mia felicità.

Sento dei passi dietro di me.
Piedi che al contatto con le foglie cadute sul suolo,emettono rumori strani,come se stessero frantumando le foglie,proprio come il mio cuore è stato frantumato.

-Tu mi hai cambiato la vita- |Federico Rossi & Lodovica Comello|Donde viven las historias. Descúbrelo ahora