Il sole ormai non era più caldo e la brezza che proveniva dal mare mi faceva venire la pelle d'oca. Forse era l'agitazione o il semplice freddo, ma stavo tremando: Luke sarebbe arrivato in pochi minuti ed io avevo deciso di andarlo a prendere alla stazione, così per sembrare carina. Magari manco gli piacevo di persona, almeno in questo modo guadagnavo dei punti.
"Il treno da Londra in arrivo al binario 5"
«Okay, uf che ansia.» pensai. E se l'incontro fosse andato male? E se non mi volesse vedere appena arrivato? Che figura di merda.
Mi avviai verso il binario 5 e presi il piccolo cartello che avevo fatto con scritto "Luke Hemmings aka lukeehemmo". Potevo sembrare una stupida, ma secondo me quel cartello faceva il suo effetto.
Il treno arrivò le mie mani cominciarono a sudare e il mio cuore cominciò a battere più velocemente, come se volesse uscire dal petto: l'ansia stava prendendo il sopravvento sul mio piccolo corpicino indifeso. Cercai di concentrarmi su qualcos'altro, finendo poi per guardarmi le scarpe.
«Sei persino più carina di persona.» disse una voce profonda con un forte accento australiano. Luke.
«Anche tu non sei mica male.» commentai. Altro che "mica male", era un dio. I capelli biondi arruffati, gli occhi azzurri e il piercing al labbro mi facevano pensare solo a cose poco caste. Mi abbracciò, posando anche un bacio inaspettato sul collo che mi provocò la pelle d'oca e lui se ne accorse, ridacchiando sulla mia pelle. Diamine.
«Non credevo di farti quest'effetto, piccola.»
«Stai zitto Hemmings, andiamo.» risi.
Uscimmo dalla stazione ed andammo verso la mia macchina, sapevo benissimo dove portarlo: al molo e fare un giro sulla ruota panoramica, fare qualche foto nella cabina e magari poi andare a casa mia. Entrammo in macchina, abbassai il tettuccio anche se era già autunno e ci dirigemmo verso casa mia. Mi piaceva sentire il venticello freddo sul viso quando andavo in macchina, non mi interessava quanto freddo faceva, io lo tiravo giù, a meno che non pioveva; forse mi piaceva sentirmi libra in qualche modo e questo forse era il mio modo.
«Sai che ho casa libera?» gli dissi mettendo una mano sulla sua coscia.
«Cosa intendi piccola Cassidy?» mi chiese ammiccando e mettendo a sua volta una mano sulla mia coscia. Potevo sentire il calore della sua mano attraverso i miei skinny jeans blu e, lo ammetto, mi eccitai.
«Quello che vuoi, daddy.» cercai di concentrarmi sulla strada in modo da non causare un incidente.
«Ferma la macchina.» disse con un tono serio.
«Cosa?» domandai.
«Ho detto ferma la fottuta macchina.» ripeté alzando la voce.
Mi spaventai a morte e accostai la macchina; non capivo cosa stava succedendo. Luke si slacciò la cintura e mi prese il polso, ma non mi voleva fare del male, voleva solo... aiuto. Cominciò a respirare a fatica e le lacrime scendevano dai suoi occhi, causandomi un dolore assurdo.
«Luke, che hai? Vuoi dell'acqua?» gli domandai, nel frattempo presi una bottiglietta dalla portiera e gliela passai aperta. «Vuoi un po' d'aria?» annuì e cercò di aprire la portiera, ma era troppo agitato, così scesi dalla macchina e corsi dal alto del passeggero per aprirgliela. Scese anche lui e si sedette a terra, cercando di riprendere fiato.

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Fanfiction«Ma perché continuare a sessaggiare, se possiamo direttamente scopare?» #13 in #lukehemmings #12 in #5secondsofsummer ⚠️SOSPESA⚠️ all rights reserved to amnesja