Credi in te stessa

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-Credi in te stessa- la solita e ridondante frase che ci accompagna dal primo all'ultimo respiro.
Ma cosa fare per credere veramente in noi stessi?
Credo che far parlare tutti sia la prima cosa da fare.
Che cosa ne sa la gente di quello che proviamo, di quello che ci portiamo dentro, dei nostri momenti quotidiani, delle nostre colazioni con latte e nesquik e delle nostre serate a mangiare la pizza?
Che cosa ne sa la gente del nostro passato che non ci permette di vivere il presente, del nostro dolore che ci vieta di sorridere, della nostra rabbia che ci portiamo dentro con la speranza che un giorno passi ma che non passa mai?
Come narrava Seneca, dobbiamo fare assegnazione solo su noi stessi e mai affidarci a qualcuno che non vuole farci trovare le nostre risposte ma che vuole invece farci credere alle sue.
Dobbiamo essere noi gli artefici della nostra vita e non dobbiamo mai nasconderci dietro mezze parole. Il timore?
Solo un eufemismo che ci fa credere che non dobbiamo dire quello che pensiamo.
Ma in fondo chi ce lo vieta veramente?
Che poi è meglio essere odiati per aver detto quello che si pensa che essere apprezzati per ingannevoli parole nei confronti di chi non sopportiamo.
Non ci diamo la colpa per qualcosa, che le persone ci feriscono e poi cercano di curarci con le parole, fanno della nostra vita un inferno e poi se ne vanno urlandoci che in quell'inferno non vivranno mai.
Diffidiamo di quelle mani sempre pronte ad aiutarci perchè saranno le prime a premere il grilletto e a fucilarci alle spalle.
Sorridiamo, viviamo, ma non ci fidiamo di nessuno nemmeno degli amici perchè non esisistono amici ma solo fratelli, ossia quelli che hanno rinunciato al paradiso per passare una lunga ed interminabile vita all'inferno con noi.
È tutto come in una gara.
Avete presente quando corriamo felici e spensierati e all'improvviso cadiamo?
Ecco lì, non aspettiamo nessuno.
Non speriamo in un ritorno di un concorrente pronto ad aiutarci, perchè andrà avanti, esattamente come tutti gli altri, lasciandoci a terra con il cuore in frantumi ed il viso rigato di lacrime.
Penserà alla vittoria, così come il resto del mondo, tutti così superficiali, e non alla vera vittoria dell'animo ossia quella di fare del bene.
Quindi, allacciamo le scarpe e rialziamoci più forti di prima e corriamo, con il vento che ci schiaffeggia in faccia e il fruscío degli uccelli che ci rende liberi.
Non abbiamo rimorsi, non rimurginiamo su cosa avremmo potuto fare se le cose fossero andate diversamente e non pentiamoci mai di aver dato troppo alle persone che infine si sono rivelate false solo perchè quel "troppo" non è stato ricambiato perchè è assurdo pensare che gli altri ci tratteranno bene solo perchè noi trattiamo bene loro, è come pensare che uno squalo non ci mangerà solo perchè noi non mangiamo lui.
Che vogliamo che siano? Tanti dei tanti che recitano un copione uguale per tutti come se la loro vita fosse un film perfetto.
Non facciamo le comparse, della nostra vita siamo sempre i protagonisti!


~mine

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