L’altra sera ho sognato mio papà. Io vivo lontana da casa, ma nel sogni avevo preso un aereo per paura che fosse successo qualcosa. Mi ritrovo in casa quando, tra le urla, lo allontano da mamma e lo spingo via.
Lui mi guarda con il suo solito sguardo gelato. Mio padre non è cattivo, ma il suo passato l’ha segnato e non sa più come mostrare amore.
Mia mamma si mette dietro di me e io, con le lacrime agli occhi, gli prego di lasciarci. Dopo le mie parole, mia mamma si muove verso di lui, ma mia sorella, che adesso guarda la scena, la blocca.
-Lasciala. Vattene, non ci meritiamo questo- gli dico e lui, dopo attimi di silenzio, mi dice:
-Non sai cosa ho fatto per voi- e so che parlava dei suoi problemi passati, delle sue dipendenze e del fatto che ne fosse uscito perché voleva migliorare per i suoi figli. Ma la realtà è che non è migliore. È sempre lui. Lo è soprattutto nei momenti in cui ci dimostra quanto sia infelice.
Mamma mi spinge già, ma io l tengo.
-Lasciaci stare- dico, ma mia mamma si aggrappa a lui.
Il sogni finisce con lui che accende la macchina e va via. È quando mi sono svegliata che ho capito che quella è stata la mia infanzia. Pregare mia madre di mollare tutto e andare lontano da lui. Purtroppo le preghiere non sono mai state ascoltato e, anche se amo papà, so che certe cose non le meritavamo.
L’amore non deve essere paura. Io non dovevo fare quell’incubo.