Non c’è nulla di più doloroso di essere uno scrittore e dedicare tutto te stesso per i personaggi. Il tuo tempo, il tuo amore, la tua passione. È un dolore piacevole, quello che proverei sempre pur di poter sedermi alla tastiera, spegnere la mente e piangere insieme a loro. È un dolore perché ti ricorda che saranno gli unici a starti a fianco, non ti lasceranno mai se tu non lo vorrai e che anche loro condivideranno tutto con te come tu farai con loro. Una passeggiata, uno sguardo ad una coppia e li vedi la, seduti, in un mondo parallelo a salutarti come per dirti: «Guarda! Io sono felice! Vivo la mia vita grazie a te ed è ora che anche tu lo faccia!». Sono un pezzo grande della tua vita e più te ne rendi conto più le lacrime di gioia escono, escono così tanto anche se poi capisci che non sono reali, anche se realizzi che guardi uno schermo e non delle vere persone, anche se sei a conoscenza di star scrivendo una parte della storia che potrebbe farti ridere a crepapelle. Sei tu, il creatore della storia. Sei tu, la persona che ci mette tutto quello che può. Sei tu, la persona sola, sparsa per il mondo che però sotto sotto tiene tanto e sei tu, quella che viene esclusa dagli altri perché ritenuta strana e chiusa in sé. Ma sei tu, una di quelle, che può dare tanto.