Giuditta Ross

Sono, prima di qualsiasi altra cosa, una sognatrice, un'irriducibile latitante della realtà, una lettrice affamata e una divoratrice di emozioni. 
Gattara mancata, (in qualche modo ho beccato un vero e proprio principe... bluette), sono nata nelle campagne a sud di Torino, tra la nebbia, il granturco, pane, salame e barbera e l'abbraccio mai troppo lontano dei monti. Diplomata in restauro ligneo, sfrutto gli anni di studi artistici soprattutto per mettermi lo smalto alle unghie.
Amo i gatti, i romanzi gotici, la birra rossa, le chitarre elettriche, la pizza, i gatti, gli alberi,  i fantasy, la pizza, la birra scura, la musica folk, le favole, i preraffaelliti, i gatti, le libellule, il muschio, quei cosi che quando ci soffi svolazzano tutti i piumini, la pizza, le mummie, l'arte neolitica, gli scarabei, i gatti...
A tenermi con i piedi per terra ci sono un marito, una figlia e una coppia di gatti che fanno a turno per reclamarmi al presente, insieme al mio pericolosissimo lavoro di cartolibraia. 
I miei pensieri, preda di ispirazioni improvvise, vagano fin troppo spesso tra le faccende quotidiane, i best seller a cui trovare posto in vetrina, il profumo unico delle matite colorate e qualche scena di quel libro che piano sta prendendo forma, con risultati spesso improbabili.
Ho pubblicato finora  la serie romance contemporanea Under the kilt (edita Triskell edizioni) composta da: Sotto il kilt... niente, A qualcuno piace... in kilt e  Non c'è due senza...il kilt. In self il romanzo steampunck Minerve.