Frankpasa84

Scusatre il ritardo. Quarta e ultima parte di Dovevano Essere Morti. Zombizzazioni e altro black humour e uno sterminatore in motocicletta. 
          	
          	Qui, l'ultimo esilarante estratto
          	
          	“Non li senti anche tu, Vità? Saranno decine, forse centinaia…” fece Aloisi, a voce bassa e celando una risatina scherzosa.
          	“Li zombi, dici?” rispose Vitaccia intimorito.
          	“Io li sto a sentì camminà qua sotto de noi, mentre saliamo. No, non zombi. Topi! Li sento grattà, li sento còre da ‘na parte all’altra…”
          	“Aloì, per piacere, eh!”
          	“Secondo me ce stanno a rosicà ‘e scarpe e manco ce ne rendiamo conto. Magarì sò grossi, ce ne stanno certi pure de quaranta cent…”
          	“ALOÌ, FALLA FINITA CON I TOPI!” sbottò Vitaccia.
          	Aloisi rise. Continuarono a salire.
          	
          	https://www.wattpad.com/story/368907246

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Scusatre il ritardo. Quarta e ultima parte di Dovevano Essere Morti. Zombizzazioni e altro black humour e uno sterminatore in motocicletta. 
          
          Qui, l'ultimo esilarante estratto
          
          “Non li senti anche tu, Vità? Saranno decine, forse centinaia…” fece Aloisi, a voce bassa e celando una risatina scherzosa.
          “Li zombi, dici?” rispose Vitaccia intimorito.
          “Io li sto a sentì camminà qua sotto de noi, mentre saliamo. No, non zombi. Topi! Li sento grattà, li sento còre da ‘na parte all’altra…”
          “Aloì, per piacere, eh!”
          “Secondo me ce stanno a rosicà ‘e scarpe e manco ce ne rendiamo conto. Magarì sò grossi, ce ne stanno certi pure de quaranta cent…”
          “ALOÌ, FALLA FINITA CON I TOPI!” sbottò Vitaccia.
          Aloisi rise. Continuarono a salire.
          
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Dovevano Essere Morti Parte Terza! Morti viventi, vudù e comicità. 
          
          E oggi, doppio estratto esilartante
          
          Irma andò alla porta e smise di tormentare, con lo scopino per la polvere, il povero Superman dell’ottantuno. 
          “Ah, è lei, signor CIVETTA! Ma nun c’ha le chiavi AFFRESCO?” chiese lei, aprendo la porta a Vitaccia.
          “See, ‘a Cappella Sistina.” commentò divertito il detective, entrando. 
          
          “Spero non abbiano l’aria CONFEZIONATA, che me vengono le BLATTE alla COLAa…” pensò ad alta voce Irma. 
          Aloisi le diede un’amichevole pacca sulla spalla e rise.
          -E le formiche al the verde!- pensò il detective.
          
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Dovevano Essere Morti, parte seconda! Zombi zombi e zombi!
          
          Ed ecco il comsueto momento humour
          
          Un telefonino squillò, era quello del becchino che, dopo tre squilli ed un “Chi scassa er cazzo?” rispose: “Seee? Ruggero, ciao! A casa della Martelli sto! A ‘st’ora dici? Eh, a ‘st’ora ha stirato i zoccoli, ‘sta befana! Terìbbilee! Cò tutto ‘sto mestiere me sta a fà cagà sotto, Ruggè! Ahahahah…me sa che da domani me metto a dormì cò la luce accesa! Mortacci sua, me pare Boris Karloff!”
          
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Ed ecco a voi tutti, la quinta avventura dei detective Aloisi e Vitaccia. Qui troverete gag divertenti sui klapsus, zombi e momenti ultrasplatter! Prima parte.
          
          Ed ecco, il consueto e divertente estratto
          
          “Buongiorno signor Vaccaccia, non dovevate MASTURBARVI a preparare il CAFFI' anche per me, sapete? Ieri sono stata dal dottore e ha detto che HO L'INFLUSSO e che quindi non posso mangiare o bere certe cose perché, appunto, HO L'ESOFAGO!!”
          I due detective risero con discrezione.
          “Se c’hai l’esofago, è brutto, Irma. Se nun ce l’hai, mori.” fece un Aloisi goliardico.
          
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Parte Terza! Chi ha ucciso Longone? Intanto, altri malviventi muoiono in malo modo, a causa di quelle telefonate dalla voce contraffatta
          
          Solito comico estratto:
          
          Il cancello elettrico del cimitero si aprì e tutta la brigata entrò, piuttosto stranita per via dei modi tranquilli del custode. Questo, uscì dalla sua casetta e andò loro incontro. Zoppicava ed aveva un lato della testa fasciato, che si teneva con la mano.
          
          “Me puzza ‘sta cosa, Aloì…Che è successo? Che c’ha? Forse ho ragione…” mormorò Vitaccia al collega.
          
          “Ah perché, uno nun può cadere nella doccia e farsi male. No! È stato pè forza er principe delle Tenebre!” rispose ironico Aloisi, anch’esso mormorando.
          
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Parte seconda di Michele Longone, giornalista. Vi adoro tutti macabramente. Ed ecco, implacabile, un comico estratto:
          
          La donna bevve due sorsi e continuò a parlare: “No!…non ce la faccio! Riportatemi là, vedrete con i vostri occhi! Vi giuro, signori Glielamìsi e Scarpaccia, non ho fatto niente, l’ho trovato così!”
          
          “Innanzitutto, semo Aloisi, io, e Vitaccia, ‘sto attrezzo qua. E poi, semo sicuri, che lei non ha fatto…quello che ancora non sappiamo. Annamo!”
          
          I tre lasciarono lo studio di Vitaccia e andarono verso l’uscita dell’agenzia.
          
          “Non so come ringraziarvi, cari detector Pasanisi e Bonaccia!”
          
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Ed eccovi la quarta avventura dei detective di Guadovechio! Buon divertimento.
          
          E qui, il consueto estratto simpatico:
          
          “Aaah, ho capito, dottò! È uno de quei nomi esotici che fa figo! Pensi che una mia cugina se fa chiamare Tallullah! Terìbbile!” fece, divertito, Franchino.
          
          “Senti, Tallullah…prima di tutto, dopo questa, penso che ‘a famija tua merita uno studio approfondito sulle funzionalità cerebrali e poi, me compiaccio: hai capito subito che t’ho chiesto, bravo!” ironizzò Benvenuti.
          
          “Eccerto, dottor Chi-Sai-Tu, mì madre me diceva sempre che ero sveglio, quanno ero bambino!” replicò entusiasta Franchino, avvicinandosi al suo superiore.
          
          “Oh, ma ancora lo sei, eh!” gli assicurò Benvenuti.
          
          “Sveglio, dottò?”
          
          “No, Franchì, bambino!” concluse un caustico Benvenuti.
          
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