Fiore d'Argento

Sai, io non amo parlare di me per due semplici motivi.
Il primo è che non so cosa tu, lettore, stia cercando in questa descrizione. Se lo sapessi, sarebbe tutto più facile. O più difficile.
Poiché io adesso sto temporeggiando, nella disperata speranza che tu abbia chiuso la pagina e, se avessi avuto una risposta precisa da darti, te l'avrei già data. Nonostante le tue impressioni, infatti, sono una persona piuttosto diretta. Oh certo, potrei rigirare intorno allo stesso argomento per ore, ma stai pur sicuro che nel momento in cui esprimerò la mia opinione, questa sarà senza veli o pietà. Preferisco una crudele verità ad una bugia detta con il cuore.
Da questo, voi dedurrete che io ami la sincerità. Mi spiace rivelarvi che state sbagliando.
Si può amare qualcosa in grado di pugnalare o accarezzare come una madre? La sincerità non si ama, si accetta, a parer mio.
Ancora qui, non ti sei ancora stancato?
Ebbene, sono anche un'inguaribile sognatrice. Ho iniziato a sognare tra le pagine delle fiabe dei Fratelli Grimm, e tutt'ora non smetto di farlo tra le pagine di Harry Potter o La solitudine dei numeri primi, Shadowhunters o Emma, Miss Peregrine o Il fu Mattia Pascal. Ho i gusti vari, come puoi ben vedere.
Inoltre ho stretto un patto irreversibile con le parole. Loro ci saranno sempre per me e io ci sarò sempre per loro, pronta a dare a quell'ammasso di segni un senso.

Pensi mi sia scordata del secondo motivo, vero?
A te lo svelerò, poiché sei riuscito ad arrivare fino alla fine di questo poema.
Tutto quello che hai letto finora potrebbe essere una bugia. Perché io sono cangiante come il cielo al tramonto, e sono già diversa dalla persona che ha iniziato a scrivere questa descrizione.

Le parole sono, nella mia non modesta opinione, la nostra massima e inesauribile fonte di magia, in grado sia di infliggere dolore che di alleviarlo.

Le cose di cui si è assolutamente certi non sono mai vere.

Riconoscete le citazioni e vi arriverà un barattolo di nutella.