CloyThePhoenix
Buona Liberazione (in ritardo XD) o Buon Primo Maggio (in anticipo XD) a voi, miei amati seguaci digitali e/o sventurati lettori. Ho di nuovo una notizia buona e una cattiva... e sono le stesse dell'altra volta. Lo so! Lo so! Sono un mostro, ma mettete giù i forconi e parliamone da personcine carine e civili. Il prossimo capitolo, che vi anticipo tornerà a parlare del nostro beneamino Revi – Santo Patrono della Sfiga e delle Brutte Decisioni – è un altro di quei capitoli fondanti della storia pieno di roba importante che non posso pubblicare per parti. Perché sono sicurissima che se domani publicassi la prima metà, da qui a due settimane dovrei ritornare a maneggiarla decine di volte per assicurarmi che tutto sia nelle migliori condizioni e fili liscio con la metà in scrittura. Per cui, come il "Capitolo 3 - Perduto...", il "Capitolo 4 - ... e ritrovato" sarà disponibile nel weekend dell'11/12 maggio tutto insieme, con un giorno di distanza tra una pubblicazione e l'altra giusto perché Wattpad non mi dia subito Calàudi per morta e la releghi nel girone infernale delle storie aggiornate poco. Detto ciò, vi auguro un ponte bello rilassante a chi è stato abbastanza fortunato da averlo e vi saluto con l'estratto iniziale del cap 4 per tenere alto il vostro interesse. A presto! ^-^
CloyThePhoenix
"Il soffio del vento, il tepore delle coperte, l'odore di fiori e disinfettante: furono quelle le prime sensazioni a bucare il sonno di Revi. Vi filtrarono lente e a fatica, da spiragli a malapena grandi abbastanza da farle passare e non collassare su sé stessi. Revi stentò ad assimilarle. Aveva galleggiato così a lungo in quell'abisso nero e senza sogni, sospeso a metà tra il dormiveglia e il nulla assoluto, da dimenticare di esistere al di fuori di esso. Da dimenticare di *essere esistito* al di fuori di esso. Ma altri spiragli iniziarono pian piano a schiudersi in risposta ai primi. Non dall'alto, dall'esterno, ma dal basso, dalla sua coscienza. E portavano immagini e suoni - ricordi - confusi e imprecisi e a pezzi, ma innegabilmente *suoi*. Un cielo limpido incorniciato dalle fronde degli alberi. Un pelo dorato morbido e caldo al tatto. Un sorriso tanto bello quanto gentile. Delle risate scambiate tra biscotti e fili d'erba. E un silenzio eterno durato un misero secondo... accompagnato dal fischio del *metallo* e dal *rosso* del sangue."
•
Reply