GiuseppeCalzi

Ciao Amina, la tua scrittura mi piace (forse "corre" un pochino, ma l'effetto è comunque buono). 
          Anche io scrivo genere horror e thriller psicologico. Ti lascio un piccolo estratto, qualora poi ti incuriosisse ti aspetto con qualche tua impressione sul mio UN DOLORE OSCURO.
          
          […]
          Poi di nuovo calma, immobilità assoluta. 
          Tutto era buio. E troppo silenzioso. 
          Proseguì per quella sorta di sentiero, appena intuibile nella fastidiosa erba alta, un passaggio teso nella vegetazione scura che il pallido chiarore lunare non riusciva a rischiarare. 
          Dovrei esserci quasi. 
          Dave si stava velocemente avvicinando a qualcosa, forse un oggetto o forse un luogo. Non aveva idea di cosa si trattasse, ma quell’ambiente selvaggio, quel luogo buio non gli era completamente nuovo. Nel sogno si stava lasciando trasportare dall’intuito, dalle sensazioni e forse (se lo sentiva che era proprio così…) da un vecchio ricordo. 
          Poi, all’improvviso il silenzio si frantumò. 
          Il signor Metzelder non ne era certo, ma era improbabile che si trattasse di un animale notturno. Sembrava piuttosto… 
          Mantenendo vigile l’attenzione sul rumore sottile, Dave tornò ad avanzare. Laggiù in fondo, uno squarcio nella vegetazione proiettò finalmente alcuni timidi raggi lunari sull’erba ad alcuni metri dai piedi di Dave. L’uomo vi si diresse, sempre più ispirato, apparentemente prossimo ad un ricordo che invece non sarebbe tornato tanto presto. 
          Il rumore alle sue spalle riprese e questa volta non cessò. Invece si rafforzò, quasi che si fosse fatto più vicino. Sarebbe stato difficile ora avere dei dubbi sulla natura di quei movimenti. 
          Movimenti alle sue spalle. 
          Erano passi, passi rapidi che si spostavano veloci da destra a sinistra, poi un po’ più vicini da sinistra a destra. Dave si accorse solo in quel momento di essere cieco in quell’oscurità pesante. Si voltò verso il varco e corse il più veloce possibile verso il cono di luce tiepida. 
          […]
          
          Ciao e buona giornata.