Andrea Iannone era molto confuso. Non capiva perché diavolo sua sorella lo avesse chiamato con tutta quella urgenza (dopo aver ignorato le sue telefonate per tutto il giorno) e gli avesse detto che non ci fosse tempo da perdere in inutili spiegazioni: aveva bisogno di tornare a Vasto e subito.
Quando Anna era entrata in casa, come una furia, seguita da una Belén trafelata, Andrea aveva cercato di fermarla, per chiederle invece ben più di una spiegazione, ma lei si era divincolata, ripetendo che non c'era tempo.
«Andre, davvero, prometto che ti racconterò tutto, sai che lo farò, però ti prego, adesso devi rispedirmi a Vasto!».
C'era una determinazione nei suoi occhi scuri e una gioia elettrica nelle punte del suo sorriso che Andrea non aveva potuto dirle di no. Erano montati sulla sua Bentley nemmeno dieci minuti dopo.
«Mamma... ma dove va Nina?» domandò Santi perplesso, affacciandosi oltre le sue gambe.
Belén lo prese in braccio e sorrise. «A seguire il cuore, piccolo mio. A seguire il cuore».
*
Il viaggio in macchina con Andrea non le era mai sembrato più lungo e stressante e carico di aspettativa di così. Andrea era stato più petulante del solito, riempiendola di domande, le cui risposte non gli erano piaciute, specialmente considerando che avevano tutte un solo scopo: far riappacificare Alex e Anna.
Aveva rischiato per due volte di inchiodare e fare la A14 in retromarcia, pur di tornare indietro, ma alla fine la sorella era riuscita a farlo ragionare, complice anche il fatto che Anna avesse deciso finalmente di sbloccare il numero di Alex e una serie di suoi messaggi avevano rischiato quasi di farle esplodere il cellulare.
Le acque si erano calmate nei pressi di Pescara e ora regnava un silenzio incredulo e quasi irreale nell'abitacolo della costosa macchina. Dopo aver letto la sfilza di sms, Anna aveva giocherellato nervosamente col telefono, prima di decidersi a mandare un messaggio. Erano le cinque del mattino.
Anna » Vieni tra un'ora al Promontorio di Punta Aderci. Giorgia saprà indicarti il punto preciso.
Lo aveva inviato senza pensarci ancora, perché di pensieri ne aveva avuti abbastanza e forse, avesse fatto lavorare il suo cervello un po' di meno, adesso nemmeno ci si sarebbe ritrovata in quella situazione.
Chiese ad Andrea di portarla direttamente alla Riserva Naturale di Punta Aderci, alla spiaggia dei Sassi Libertini, che si trovava proprio sotto il Promontorio dove aveva dato appuntamento ad Alex.
Sperava solo non fosse troppo tardi per rimettere le cose apposto.
Quando la Bentley si fermò nel luogo indicato, Anna si stava guardando con aria nervosa allo specchio sul parasole sopra la sua testa: aveva un aspetto emaciato, con i capelli spettinati e le occhiaie scure sulle palpebre inferiori. Eppure, le sue iridi brillavano e il sorriso che aveva sulle labbra rifletteva perfettamente le cose mirabolanti che stava facendo il suo cuore.
«Nina... ne sei sicura?» Non poté esimersi dal chiedere Andrea, poggiandole una mano sul braccio prima che lei potesse scendere dalla macchina.
Anna gli prese la mano tra le sue e la strinse con calore: non c'erano dubbi nel suo sguardo e Andrea capì la risposta prima ancora che lei parlasse. «Non sono mai stata più sicura di una cosa in vita mia.» Si chinò verso di lui per lasciargli un bacio sulla guancia, poi si slacciò la cintura e scese in tutta fretta dalla macchina, risalendo con una piccola corsa lungo il pendio erboso che portava al Promontorio.
Alex non le aveva risposto, quindi non sapeva cosa aspettarsi, se l'avrebbe trovato lì... o se non l'avrebbe trovato affatto.
Salì sulla cima, con le prima luci dell'alba che cominciavano a schiarire il cielo all'orizzonte, illuminando di un rosa tenue la linea infinita che separava il mare dal cielo, ancora puntinato di stelle.

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CRASH
FanfictionIl ragazzo dolce o quello stronzo? Scegliere non è mai semplice e ancora di meno lo è per Anna Iannone, sorella del famoso pilota di MotoGP, Andrea Iannone. Specialmente se consideriamo che il ragazzo dolce è Alex Marquez, col quale Anna instaura u...