Da quando avevo chiuso con Cliff, le lezioni di economia politica erano sempre un po' imbarazzanti. Lo salutavo timidamente quando arrivavo in aula e vedevo le occhiatacce di Ethan se per caso provavo a parlare con lui. Era una situazione veramente paradossale e dal momento che mi reputavo intelligente, ero stata una stupida a ritrovarmi in un tale casino.
Quel giorno, superate le solite inibizioni iniziali, ero particolarmente attenta alla lezione. Si parlava di economia mondiale e, poiché volevo diventare Presidente degli Stati Uniti, era una cosa che mi riguardava molto da vicino.
"A proposito di quanto detto fino adesso, vi informo che questo fine settimana a Los Angeles, ci sarà una conferenza sull'argomento. È inutile dirvi che potrebbe essere molto utile anche per il progetto in gruppi a cui vi ho chiesto di lavorare. Chiunque fosse interessato a partecipare, può mandare una mail con la richiesta di adesione, all'indirizzo che vi scrivo sulla lavagna."
Cliff si voltò a scrivere e io mi girai verso Mandy, Tom e Ethan.
"Non possiamo perdercelo!" Bisbigliai, categorica.
"Los Angeles? Non so se posso permettermelo. Dovremmo prenotare un hotel per il pernottamento e..." Mandy era titubante.
"Mio padre ha un amico che gestisce un bed and breakfast, potremmo andare lì."
"Tom, l'ho sempre detto io che sei un genio! Ethan?"
"Per me, se proprio ci tieni..." Disse facendo spallucce, con la sua solita aria di sufficienza. Dopo averlo guardato male, annunciai che mi sarei occupata io di mandare la mail per iscriverci.
Finita la lezione, uscimmo tutti e quattro: io intenzionata ad andare in biblioteca per mandare l'e-mail di partecipazione, Ethan diretto verso non so che meta misteriosa e Mandy e Tom, ormai nel loro mondo rosa e zuccheroso diretti verso la lezione di geografia politica.
"Ci vediamo oggi pomeriggio a casa tua, passiamo a prendervi noi alle cinque." Disse Tom.
Saremmo partiti per Los Angeles, ero elettrizzata all'idea!
"Vuoi davvero prendere parte a quel convegno?" mi chiese Ethan, prima che entrassi in biblioteca.
"Sì, certo."
"D'accordo. Vengo solo perché avrò l'opportunità di averti intorno per due giorni senza paura che tuo padre mi spari alle gambe se mi becca in camera tua."
Ridacchiai, era ovvio che non aveva voglia di partecipare ad una conferenza sull'economia mondiale per giovani studenti universitari, era tipico dello stile di Ethan e non aveva mostrato particolare entusiasmo sin dall'inizio, ma l'idea di poter stare un po' sola con lui e i miei amici piaceva anche a me.
"Ci vediamo dopo" mi diede un leggero bacio sulla guancia, cosa che non era da lui visto che non gli piacevano le effusioni in pubblico, e se ne andò, lasciandomi entrare in biblioteca con uno stupidissimo sorriso stampato sulla faccia.
A casa mia, dubito dopo mangiato, regnava l'assoluto silenzio. Mio padre come al solito era fuori per lavoro e io l'avevo avvisato telefonicamente che avrei passato il weekend fuori con il mio gruppo di studio, omettendo volutamente di specificare da chi fosse composto, e lui si era tranquillizzato solo quando aveva sentito che non ero l'unica ragazza ad andare.
Ethan era seduto sul divano del salotto, aveva preso a frequentare casa mia quando papà era fuori e mia sorella ormai si era abituata ad averlo intorno, anzi, dovetti ammettere che andavano molto più d'accordo di quanto pensassi, nonostante lui pensasse che fosse una superficiale che non sfruttava la sua intelligenza. D'altra parte, come dargli torto?

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Ricordati di non Innamorarti di Me
ChickLitSarah è al primo anno di univesità a Berkley e non vede l'ora di dar via alla sua brillante carriera, sognando un'ascesa politica che la porterà alla Casa Bianca. Non ha tempo per le sciocchezze: niente ragazzi, niente feste o confraternite, cose ch...