Le parole sono niente

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Niente, il destino continuava ad avercela con me... Non facevo in tempo a riacquistare un po' di serenità che subito mi metteva alla prova con piccoli intoppi che non facevano altro che farmi discutere con il mio amore... Ultimamente gli è presa la fissa  del matrimonio...ha paura che io mi aspetti una proposta da lui, che ci sia bisogno di un matrimonio vista la nascita di Mathias...e Sono sicura che dentro di lui ci sarebbe stato questo desiderio, se solo non fosse preso dalla sua paura di rivivere quello che ha dovuto  vivere per colpa dei suoi genitori quando era ancora piccolo. Non avevo bisogno di una fede per sentirmi legata a lui...non avevo bisogno di niente per sentirlo dentro di me, più di quanto la nascita del bambino non avesse già fatto. Certamente, mi sarebbe piaciuto sposarmi, lo desidero da morire diventare sua moglie, poterlo guardare e dire ammazzà quanto è bello mio marito, poter progettare insieme...insomma sarebbe bellissimo, però tengo di più alla sua tranquillità e alla sua felicità che a soddisfare un mio desiderio secondario che a quanto pare sembra terrorizzarlo. Se l'idea di un possibile nostro matrimonio,è tutto quello che lo riguardava contribuivano a renderlo nervoso o triste, io avrei fatto in modo di non riaprire più l'argomento, di non farlo sentire in colpa...perché tutto ciò che voglio è che lui stia bene con me e con nostro figlio.
Dopo la mia sfuriata per mettere a tacere un discorso che sapevo benissimo che ci avrebbe portato a discutere animatamente in un luogo non adatto, decidemmo di seguire james e Tina verso il fulcro della festa dove avremmo atteso insieme lo scoppio dei fuochi d'artificio...non appena i due parlarono dei "diavoli" il mio corpo venne attraversato dalla mia solita paura, Mattia se ne rese conto e mi abbracciò cercando di tranquillizzarmi...Amo il suo modo di dimostrarmi che mi ama, che ci tiene, che gli appartengo...amo tutto di lui, e se solo lo capisse forse non saremmo costretti a scannarci ogni volta che ha paura di perdermi o che gli faccio girare le palle.
Mentre ci stiamo perdendo in una delle nostre sfide, una di quelle che può finire solo in un modo...una di quelle a cui non riusciremo mai a dire basta, veniamo distratti da una voce che chiama Mattia... Si tratta di Uno dei ragazzi che ha collaborato con lui per il suo Cd, che non vedeva da un po...in quanto vive a Madrid e si trova a Barcellona esclusivamente per questioni di lavoro. Era bello vederlo felice mentre parlava della sua musica con uno dei suoi amici di sempre... Mentre gli raccontava della nostra nuova vita insieme e dei suoi progetti futuri...Per fortuna non si era accorto di niente di quello che stava accadendo intorno a lui, voi vi chiederete perché che succede ancora ? Niente,diciamo che tra tutta la gente che esiste al mondo...chi poteva essere questo Alessandro, il ragazzo che accompagnava Kompayde, se non uno dei ragazzi che avevo conosciuto durante il mio viaggio in California?? Quando l'ho riconosciuto per poco non mi veniva un colpo...e sono sicura che anche lui mi abbia riconosciuto perché continuava a guardarmi con un sorriso strano, che ignorai facendo l'indifferente.  Ragazzi ma quanta probabilità esiste che una donna possa incontrare dall'altra parte del mondo un ragazzo conosciuto durante una sua vacanza on the road? Bene io e le probabilità a quanto pare Annamo molto d'accordo...ma dubito che andranno d'accordo anche con il mio il fidanzato. Mi allontanai dopo aver salutato l'amico di Mattia e mi diressi verso Tina e james, che si stavano sbaciucchiando teneramente incuranti del macello e del dramma che stavo vivendo in quel momento... Stavo per prendere il mio cellulare che aveva suonato al suono di un messaggio, quando mi sentii toccare il braccio... Mi girai e vidi di fronte a me quel ragazzo,che a quanto pare non aveva compreso  che doveva stare lontano da me mille metri...se ci teneva alla sua incolumità.
<<allora sei davvero tu>> disse continuando a sorridermi <<non credevo che ti avrei mai rivista>>
<<senti io non credo che sia il caso che tu stia qui>>dissi cercando di fargli capire la situazione
<<perché? Ah per il tuo ragazzo? È lui il motivo per il quale quella sera è andata cosi?>> rispose ricordandomi come si era svolta quella serata nei minimi particolari...
<<si Mattia è il mio ragazzo, e credimi è meglio che torni da loro>>
<<pensi che io abbia paura di lui?>> eh...io direi che dovresti iniziare ad averne anche perché ce sta l'amore mio che te sta a guardà. <<ti ho pensata spesso in questi mesi, speravo di rivederti prima o poi>>
<<mi fa piacere, ma come hai già capito...sono fidanzata>> stava per interrompermi quando io continuai <<ed amo il mio ragazzo come mai ho amato nessuno in vita mia>>
<<è davvero fortunato questo Mattia allora, sai Kompayde mi ha fatto una testa enorme parlandomi di Lui..di quanto sia bravo e di come sia bella la sua donna>> disse sorridendo amaramente
<<è impossibile non conoscere Mattia e non sapere quanto sia il migliore in tutto quello che fa>>  dissi con orgoglio mentre sentivo dentro di me il peso di una bomba che stava per scoppiare
<<non avrei mai pensato che la sua donna fossi tu...la donna più bella che abbia mai visto...il mio angelo biondo>>disse sorridendo e posando una mano sul mio braccio che spostai ma venendo interrotta dall'Ira furente di qualcun'altro...
<<ecco bravo parla co l'angeli che mo te ce fai na bella chiacchierata>> disse Mattia giungendo alle sue spalle e allontanandolo da me...<<e leva la mano...>>
<<Mattia è tutto apposto Alessandro mi stava solo salutando>>cercai di aggiungere per tranquillizzarlo
<<te stai zitta>> mi ammonii subito <<chi cazzo sei te eh? Com'è che conosci la donna mia?>>disse rabbiosamente
<<oh bello stai tranquillo, la stavo solamente salutando>>disse Alessandro
<<tu non la devi toccà...nun Te devi proprio azzardà>>disse andandogli di nuovo contro mentre james cercava di tenerlo buono...
<<ah no?E chi lo dice che non posso salutare una persona che conosco eh?>>
<<in che senso conosci?>> sapevo che  sarebbe scoppiato tanto era rosso in viso
<<conosco da vicino... Molto vicino>> continuò quel tipo
<<che vordi molto da vicino?>> disse guardando prima me e poi alessandro <<che cazzo vordi?>>
<<Mattia calmati per favore...>>cercai di tranquillizzarlo, mentre invece Alessandro  continuava a provocarlo...ridendo....
<<non pensavo che il grande Briga,avesse bisogno dei disegnini per capire come si può stare vicini ad una donna come la sua>> disse provocando in lui una rabbia che io non avevo mai visto, che probabilmente teneva dentro da un po', e che lo spinse a liberarsi di noi per fiondarsi addosso a quel coglione e sferrargli un cazzotto sul viso... Non sapevo cosa fare, come reagire, cosa dirgli...neppure james che è il suo migliore amico sapeva come intervenire... così feci solo quello che sentivo dentro...che il mio amore mi spinse a fare
<<Mattia amore...guardarmi...>> dissi prendendo il Suo viso tra le mani...e cercando di fargli capire la verità << ci siamo  conosciuti in California...ma non è successo niente...niente di tutto quello che stai pensando ...te lo giuro>> dissi mentre il suo respiro sembrava pian piano ristabilirsi...mentre Alessandro  sì alzava da terra dolorante e con la mano sporca di sangue
<<diglielo...immediatamente sennò te gonfio io>> dissi girandomi verso quel soggetto che per vendicarsi di quella serata che non si era conclusa Nel modo in cui voleva, aveva messo alla prova la resistenza psicologica del mio ragazzo mirando al suo punto debole, fortunatamente capì che era arrivato il momento di andarsene così annuii verso di noi confermando le mie parole e andandosene con Kompayde che continuava a guardarci con dispiacere, nessuno pensava che sarebbe potuta accadere una cosa simile, nessuno pensava che Mattia si sarebbe arrabbiato così tanto per un ragazzino, tutti tranne me...io lo sapevo quello che provava dentro quando nominavo la California... Quando scorgeva qualche foto del mio viaggio, quanti dubbi avesse sul fatto che mi ero passata qualche ragazzo solo per fargliela pagare...
<<dammi la mano?>>dissi cercando di controllare se si fosse fatto male
<<mollame>> era arrabbiato...però io che centravo?
<<fammi vedere>>dissi tirandogli la mano notando che era solo un po' rossa <<andiamo a casa, così ti metto del ghiaccio>>
<<vacce tu...>>
<<Mattia basta! Io non c'entro niente con quello...>>
<<certo come no>> come immaginavo non aveva creduto a una sola parola di quello che gli avevo detto
<<ti ho detto la verità se non ci credi non posso farci niente>>
<<perché pensi davvero che io creda alla cazzata che non te sei passata uno come quello?>>
<<te l'ho detto prima...te l'ho giurato...>>dissi offesa dal fatto che non mì credesse
<<e sti cazzi?>> no vabbè si era messo di puntiglio esclusivamente per farmi sclerare...quindi era inutile che io continuassi il discorso...perché qualsiasi cosa avessi detto per lui sarebbe stata nulla.
<<mattì, daje Annamo a casa...così ce famo na birretta e na partita...>> disse tirando una pacca sulla spalla di Mattia
<<Oddio ragazzi abbiamo un problema, Francesca ha provato a chiamarvi...Mathias ha la febbre!>> disse Tina preoccupata mentre il mondo in un istante mi cadeva addosso...la febbre?Mio figlio con la febbre? Come poteva essere successo? Controllai il mio telefono e mi resi conto che avevo una marea di chiamate di Francesca,di Fulvio...così la richiamai immediatamente mentre mi dirigevo da sola verso la
macchina sbagliando strada...
<<Emma ma dove stai andando?emmaaa>> disse Tina urlandomi da dietro, non riuscivo più a sentire niente...Francesca non rispondeva alla mia chiamata e io credevo di impazzire...
<<ohhh...ndo vai? vieni qua...la macchina sta di qua...>>disse Mattia raggiungendomi e abbracciandomi...sentire il suo respiro, le sue mani... Mi diede un senso di pace immediato...<<stai tranquilla...ora andiamo noi...>> disse prendendomi la mano per poi dirigerci insieme verso casa nostra...
Quando aprimmo la porta e lo vidi in braccio a Francesca piagnucolare, tutto rosso..il mio cuore si strinse...come avevo potuto non rendermi conto che non stava bene, che stava per avere la febbre...che aveva bisogno di me...di me che sono la sua mamma...
<<ecco la tua mammina...>>disse Francesca dandomelo in braccio, mentre io sfioravo la sua fronte per vedere quanto fosse alta la febbre...in effetti era bollente povero cucciolo mio.. Mattia era andato in farmacia,ed io stavo per sclerare in quella camera da letto senza di lui...mi guardava il mio piccolo amore, stringeva le sue braccine al mio collo, si lamentava per via di quella temperatura troppo alta...ed io non riuscii più a trattenermi, scoppiai a piangere senza rendermene conto...senza riuscire a dire più una parola...non riuscivo a darmi pace per essere uscita senza prima rendermi conto di come poteva stare lui...
<<che madre instabile che ti è capitata cucciolo mio, alle prese con le problematiche del tuo papà, di tutte le cose che gli passano per la mente...ma mamma ti giura che non si staccherà più da te nemmeno per un minuto...>> gli dissi baciandolo sperando che si tranquillizzasse sentendo la mia voce...nel frattempo Mattia giunse alle mie spalle, non so se avesse sentito tutto quello che avevo detto, forse nemmeno mi importava...niente in questo momento mi importava più di mio figlio. Mi toccò  braccio per farmi girare...guardò le mie lacrime...e le asciugò...con tutto l'amore che provava per me nonostante la rabbia e per poi dirmi che in farmacia gli avevano dato degli antipiretici adatti all'età del nostro bimbo, che avremmo dovuto darglielo subito e aspettare insieme che la temperatura scendesse. furono i minuti più lunghi della mia vita, sapevo che non sarebbero stati gli unici, ogni mamma vive con la paura che accada qualcosa al suo bambino, ogni mamma ha il tormento che possa stare male, che non riesca a stargli vicino come dovrebbe...quella sensazione ero consapevole che non mi avrebbe mai più lasciata...
<< gli togliamo la copertina, sta iniziando a sudare... Magari gli dà fastidio...>>disse Mattia guardandomi... Mentre io non riuscivo a farlo per via del senso di colpa che provavo nei confronti del mio Mathino...
<<vabene...>>dissi togliendo la trapuntina e prendendo il lenzuolino...mentre un singhiozzo scappó al mio controllo, ma non a quello del mio fidanzato...<<vado a prendere il termometro dalla cucina...così...cosi....possiamo misurare la...misurarla...>>
<<oh...vieni qua...mi ascolti? Emma?>>disse mentre io non gli risposi e andai nel salotto per prendere il termometro... Non avevo voglia di parlargli... Di sentirlo...ero arrabbiata con lui, incazzata nera...perché per colpa sua e della sua gelosia..non mi ero resa conto di come stesse mio figlio, perché non riuscivo a fare a meno di tranquillizzarlo, di cercare di capire quali fossero le sue paure...
<<ehii...Emma..tesoro...non piangere dai>>disse Francesca abbracciandomi <<Mathino tra poco starà meglio...è soltanto una febbre,Tina mi ha raccontato quello che è successo con Mattia e quel tipo...>>
<<lascia stare...non riesco nemmeno a pensare a tutto quello che è successo stasera>>
<<è ancora arrabbiato lui?>>
<<si penso di sì...>>
<<non credo che pensi realmente che sei stata con quello lì...è solo geloso...dagli il tempo di sfogare tutto, e vedrai che capirà...>> disse Francesca cercando di aiutarmi...ma io non voglio dargli tempo, io voglio solo che a mio figlio passi la febbre, o altrimenti bellegrandi dovrà seriamente preoccuparsi su quale parte del suo corpo sfogherò la mia rabbia.
tornai in camera da letto, e lo vidi accarezzare la guanciotta di Mathias con la mano, com'erano belli...l'uno la fotocopia dell'altro...tutta la mia vita...racchiusa in quei due cuori...che non facevano altro che farmi camminare sulle montagne russe, dove un attimo prima si è felice e un attimo dopo ci si sente morire...
<<sta scendendo la febbre...>>disse guardandomi senza allontanarsi dal bambino
<<speriamo...>> dissi continuando a non guardarlo, e rendendomi conto che tra poco sarei scoppiata di nuovo a piangere
<<vieni qua...>>disse prendendo la mia mano <<la febbre sta scendendo...stai tranquilla...ti sei spaventata tanto?>>mi chiese mentre io non riuscii a rispondergli e scoppiai a piangere...costringendolo ad alzarsi e venire dal mio lato per abbracciarmi forte...
<<Ohiii...daiii non fare così...altrimenti mi butto giù anche io..vedrai che tra qualche ora tornerà a non darci un attimo di tregua>>disse asciugandomi le lacrime per poi baciarmi cercando di fermare i miei singhiozzi <<nun piagne...te prego...>>
<<non riesco...>>dissi a malapena...stringendolo a me...
<<dai mettiti giù...riposiamoci un po...>>disse sdraiandosi accanto a me e al nostro piccolino...in poco tempo ci addormentammo entrambi...avevamo trascorso una giornata difficile, tra litigi, incomprensioni, individui inopportuni, febbri improvvise...non ci accorgemmo quasi di aver preso subito sonno abbracciati, quasi con la paura di staccarci...ogni tanto con la mano mi assicuravo che al bambino stesse scendendo la febbre, e stringevo il suo braccio sulla mia vita...come per rassicurarlo..nessuno mi avrebbe mai portato via da lui...

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