Sogno: Ambra 10 anni
Ero circondata da queste fredde mura da molto, forse troppo tempo. Volevo scappare, andare lontano dove nessuno avrebbe mai più potuto trovarmi. Volevo essere felice, ma senza di lui come avrei potuto?
Mi guardavo intorno e vedevo tristezza, malinconia e un grande vuoto, le stesse cose avevo dentro me. Mi sentivo sola e non riuscivo ad immaginare una vita senza di lui, era sempre stato il mio modello di vita, il mio campione, il mio eroe.
Vedevo gente, andare e venire con un espressione sconvolta dipinta in faccia. Chissà forse anche loro stavano soffrendo, quanto stavo soffrendo io.. forse anche una delle persone più importanti della loro esistenza, stava lottando fra la vita e la morte o forse non c'è l'aveva fatta?
Mi trovavo in questo maledetto ospedale da 6 ore, o forse da meno, ma qui dentro il tempo sembrava passare così lento, come se aspettasse il momento fatidico prima di distruggerci la vita per sempre.
Volevo solo riavverlo al mio fianco... volevo sapere che ora stava bene, ma sapevo che non era così. Io... io volevo il mio papà, solo ed esclusivamente lui volevo, ma sapevo che se anche una singola cosa fosse andata nel verso sbagliato avrei potuto perderlo per sempre e niente e nessuno me lo avrebbe più restituito.
Mia madre scoppiò in un pianto liberatorio, forse il quinto nel giro di un'ora. Io, ormai, non avevo più lacrime da versare, perché sapevo che piangere non avrebbe risolto la situazione. Volevo che tutto finisse... per il meglio, possibilmente «dai mamma non piangere. Vedrai che c'è la farà. Papà è forte » quanto vorrei esserne convinta, anche solo un po', forse allieverebbe questo grande dolore che ho nel petto «lo so. Lo so bambina mia » quanto avrei desiderato di non sentire l'incertezza nella sua voce, mentre diceva quella frase. Era forte papà, ma quanto? «dai, mammi vedrai che fra poco arriveranno i medici e ci diranno che sta bene.. che c'è l'ha fatta e che fra poco potremo riavverlo a casa con noi » «lo spero, lo spero » disse mia madre. Ma lo sentì chiaramente nella sua voce... si era rassegnata «papà ha affrontato molte cose e sono sicura che riuscirà ad affrontare e sconfiggere il cancro. È un tipo forte, che non si arrende. Ricordi? È lo stesso che mi dicevi tu» «lo so, Ambra, lo so. Ci riuscirà, ci deve riuscire » «Già, è questo, quello che devi pensare e non devi dubitarne, nemmeno per un secondo » quanto vorrei essere consolata anch'io nello stesso modo, ma ora l'importante per me era accertarmi che mia madre stasse bene, io venivo per seconda «infatti non ne ho dubitato nemmeno per un secondo » quanto vorrei crederti e quanto vorrei che tu fossi stata sincera, ma so che non è così. Poco dopo, dalla sala operatoria uscì un dottore. E il mondo si fermò, come se non avesse senso continuare. Era questo quello che sentivo ed era quello che non volevo sentire. «mi dica come sta dottore. È vivo? » gli domandò «non so come diverlo... è morto. Mi dispiace » e il mondo, i muri mi cadero addosso. Volevo sparire.
Quello fu l'inizio della mia fine. Addio papà, ti porterò sempre nel cuore
Fine sogno
Ciao, non ci credo sono già alla mia settima storia. Dopo questa mia sa che ci do un taglio. Spero che vi piaccia. Bacetti

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Sono Incinta A 13 Anni Ma Non Chiamatemi Troia
FanfictionLei? Una ragazza 13enne come le altre, che però ha dovuto crescere in fretta, forse troppo in fretta Suo padre è morto questo lei aveva solo 10 anni e purtroppo non si è mai ripresa del tutto. Lui? Harry Styles, un ragazzo di 15 anni. Da molte è d...