— sto rileggendo i commenti negli ultimi due capitoli di the middle of nowhere perché È Uno Di Quei Giorni™ mentre ascolto leave the city e, yeah. though im far from home, in trench im not alone. these faces facing me, they know what i mean. sto un po' piangendo sul treno, ma per una volta è grazie al conforto. leggo spesso di lettori che sono grati agli autori dei libri che leggono (siano questi anche fanfiction, come nel caso di tmon), ma raramente leggo il reciproco. non so se i miei lettori siano consapevoli di quanto la loro presenza, anche se a volte invisibile, mi abbia aiutato. ora non scrivo più come una volta; non così spesso, non con quello stile, non con quella costanza. non ci riesco più. ma le storie che ho scritto in passato, con le loro sezioni commenti (che rileggo ogni volta che sto Male) e i profili ormai abbandonati, restano una tana in cui rifugiarmi. la consapevolezza che le mie parole abbiano aiutato e confortato qualcuno mi... non lo so. dire "mi fa piacere" è riduttivo, e "mi fa venire il magone in gola" sembra drammatico, anche perché lo intendo nella sua concezione positiva. non lo so, è strano. mi manca scrivere, mi manca l'attività su questa piattaforma che c'era anni fa, ma anche così è okay. è un archivio nel quale posso — possiamo, autori e lettori — sempre tornare. e non sto parlando delle /mie/ storie, ma di pubblicazioni in generale. è una cosa molto bella, non so. sempre a frignare per queste piccolezze nei giovedì in cui torno a casa dalla lezione di letteratura giapponese, comunque