Come in un sogno

Un rumore improvviso la fece sobbalzare e una gelida corrente la risvegliò completamente.
"Mamma, chi ha lasciato aperta la finestra in sala? " disse stancamente mentre si tirava su dal letto.
"Mamma? Ho capito andrò io anche questa volta, ma poi non ditemi che non faccio nulla in casa eh..."
Iniziò quel monologo a senso unico che ormai era diventato d'obbligo.
Svoltando l'angolo della cucina, il freddo fu accompagnato da una luce intensa, calda, e da rumori sommessi.
"Cosa diavolo...?" iniziò a dire, ma una volta osservata la situazione che le piombò davanti, le parole si dissolsero come fumo.
Gli occhi le si sbarrarono, un sudore freddo fece capolino sulla sua fronte, il fiato si smozzò e il sangue defluì velocemente agli arti.
"Morgan? Morgan Anderson?" chiese una voce roca, proveniente da una strana figura con un cappuccio a punta, in piedi sul terrazzo, oltre le finestre spalancate.
Non ci fu risposta.
"Ma prof, si aspetta ancora che qualcuno le risponda?" chiese ironicamente un'altra voce, evidentemente più giovane e fresca, vicina alla prima.
Il campo visivo della allibita Morgan si offuscò velocemente e le ultime parole che la ragazza riuscì ad udire prima di cadere a terra, furono " Abbiamo un codice 394, ripeto codice 394". Le tenebre la avvolsero completamente, mentre quel numero, che le suonava fin troppo familiare, le rimbombava nella testa ovattata.

Ecco cosa succede quando realtà e finzione si mischiano inesorabilmente e le pagine di un libro raccontano la tua nuova vita.