Prologo

Il popolo Evroniano è una forma di vita aliena di tipo parassitico che per sopravvivere è costretto ad assimilare le emozioni delle proprie vittime. In una dimensione parallela chiamata Linea Vacua, gli Evroniani non hanno incontrato ostacoli sul proprio cammino col risultato di aver parassitato, cancellandola, ogni singola forma di vita di quell'universo. Dopo aver estinto la vita, gli Evroniani si sono rivolti alle stelle, assorbendone l'energia. Consumato ogni sole, il livello di entropia della Linea Vacua è spaventosamente prossimo allo zero . Questa realtà è fondamentalmente buia: la civiltà di Evron ha vissuto un benessere energetico senza precedenti per poi crollare sotto il proprio stesso peso. La casta militare si è estinta; i soldati di casta bassa si sono adattati alle mutate condizioni diventando ciechi e fisicamente esili, e ora vagano di pianeta in pianeta, pazzi per la fame e privi di forza, fusi a dei deambulatori tecnorganici, in cerca di qualche ultimissima creatura da assorbire. L'Imperatore e gli ultimi membri della casta degli archiatri si sono uniti in una entità collettiva chiamata l'Ultimo Stregone, che infesta una cittadella evroniana ormai polverosa e cadente, rosa dai secoli. Ma qualcosa sta per cambiare...