Premessa

Non puoi trovare la luce quando tutto quello che ti circonda è coperto dall' oscurità.
Lo sa bene Domenico, condannato a tredici anni nel carcere di Rebibbia. Tra risse, regole contro corrente, solitudine e pentimento, Nico si ritrova a pagare per i propri errori un tempo che sembra non finire mai.
Non ha speranza nel futuro, non ha più un appiglio a cui aggrapparsi perché l'unica cosa che aveva a cuore gli ha voltato le spalle lasciandolo da solo, mentre il resto l'ha distrutto con le sue mani.
Ha qualche amico li dentro, nulla di più, e nonostante tutto nella sua apatia se la cava piuttosto bene fino a quando uno spiraglio di luce arriva dal nulla, rimettendo in gioco quella parte di umanità che lui è riuscito a mettere sotto chiave.
Perché i sentimenti potranno anche essere meravigliosi, ma con loro si trascinano dietro anche il dolore, proprio l'emozione che Nico ha messo a tacere da un bel pò. Solo che lui, Martina, nella sua esistenza non l'aveva messa a conto.

"...È che mi ha preso proprio alla sprovvista tu, in un momento in cui non avresti dovuto capitarmi tra le mani. Non lo so che problema abbia il destino, non so fino a che punto sia disposto ad arrivare, però una cosa l'ho capita bene: gioca parecchio con le vite degli altri e ne va anche fiero. Ma arrivati a questo punto che andasse a 'fanculo pure lui. Sei arrivata e sei stata meglio di una sfida, quella botta di adrenalina che ti agita, ti scombussola lo stomaco e ti fa sudare le mani. Sei arrivata e sei stata vita mentre il mondo mi cadeva addosso..."

Una vita bruciata.
Errori da scontare.
Sensi di colpa che ti distruggono dentro.
La luce, proprio quando sei ancora intrappolato nel buio.
E quel punto interrogativo... Cosa ne sarà di noi?
Perché la speranza può salvare una mente, ma non esiste certezza nella salvezza completa.