L'ARTE DI UCCIDERE

Uccidere è un'arte. L'arte più chiacchierata ed esposta che si conosca. 
Invidiata ed ammirata da molti. Ammirata come un quadro esposto alla sua prima mostra. La gente lo osserva, lo contempla. L'arte di uccidere viene apprezzata da molti ed invidiata nel contempo.

Uccidere è un'arte che non si può insegnare. È un talento che ti viene offerto. Un talento che si affina nel tempo. Un talento che richiede concentrazione e anni di esperienza.
Un talento che molti invidiano, ma che non possiedono. 
Un omicidio compiuto da chi non possiede l'arte di uccidere si nota subito. È inesperto. Non ha attenzione per i dettagli e, solitamente, è già dietro le sbarre.
Chiunque possieda l'arte di uccidere, non pecca di stupidità. È un progettatore. Ha la fantasia adatta per creare piani immacolati. È meticoloso. Ha sangue freddo. O ce l'hai o sei fottuto. 

Uccidere è un'arte che viene emulata da ancor prima che l'essere umano esistesse, ma non sempre riesce come era stato programmato. Non si può ricreare alla perfezione la Gioconda, ci può solo avvicinare ad emularla tanto che sembri simile a quella vera. Ci sarà sempre un dettaglio che ne smentirà l'autenticità. 

Uccidere è un'arta amata ed odiata. Odiata dal nemico, talmente geloso da cercare di rovinare il capolavoro che si sta creando, ma che ci tiene in allenamento. Ci stimola ad uscire dagli schemi, a spingere il nostro talento ed evolve sempre più, tanto d'essere sempre un passo avanti a tutti. Uccidere è l'arte più amata di tutte.

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