Anche se dovesse risvegliarsi e stare bene, e anche se in mille anni dovesse riuscire a perdonarlo e dopo altri mille capire di provare ancora qualcosa per lui, ancora non sarebbe degno di lui, ancora non sarebbe in grado di togliersi di dosso l'odore pungente di una morte che ora rincorreva Simone ingiustamente. Ancora se lui riuscisse a guardarlo negli occhi, Manuel non saprebbe più guardarsi allo specchio senza vedere che non c'è più niente di bello da vedere. In fin dei conti l'ha sempre avvertito, nello strato sottile di emozioni che prova sotto la pelle, che è Simone ad averlo reso qualcuno che ne valesse la pena nel corso dell'ultimo anno, ad averci provato fino allo stremo delle forze, anche quelle del suo cuore.

"Che poi questa lettera non ha un vero e proprio messaggio da farti arrivare ma è solo che è Natale, sono qui a casa tua, casa nostra e ho potuto passare il pranzo seduto accanto a te, a tenerti la mano sotto la tavola, a sfiorarci senza paura, a guardarci negli occhi mentre ridiamo insieme ai nostri genitori, a bere con te che mi rimproveri perché sono al terzo bicchiere e "vacci piano scemo che poi chi ti deve tenere seduto dritto quando cominci ad essere brillo eh?".

«Lui mi piace e io piaccio a lui. Sono ricambiato capisci? Cosa che non ho avuto la fortuna di avere l'anno scorso». Nelle sue parole si cela una velata malinconia. L'abisso della passione, come lo aveva chiamato quel giorno in veranda, non era crollato? Ti sta mettendo in pericolo, perchè non lo capisci? Vorrebbe dirgli, ma dalla sua bocca esce altro. «Sai quanto me ne frega che stai con quello che è immischiato in 300 giri loschi fatti ammazzare tranquillo eh che poi io de certo non te vengo ad aiutà!» «Ma chi t'ha chiesto niente eh? E poi ti ricordo che anche noi avevamo i giri loschi e me pare che siamo comunque vivi no?» «Non paragonare quello che facevamo noi a lui per piacere. Non è la stessa cosa». E nonostante tutto ciò che sta dicendo, Simone ci spera ancora. Che Manuel sia preoccupato per lui, che non gli stia dicendo davvero tutto ciò che pensa. Una parte ben relegata nella sua mente ha ancora bisogno di sentire quelle parole che forse Manuel non gli dirà mai. o pillole simuel, ambientate durante la seconda stagione.

SPOILER S2 UN PROFESSORE «Non farlo soffrire come ho fatto io, per favore»

L'estate è giunta al termine e Simone deve far fronte a Manuel dopo averlo ignorato per tre mesi. Manuel, però, deve far fronte ai suoi veri sentimenti.

Simone e Manuel liceali, una gita saltata fluff e angst nel mezzo perché che mondo sarebbe senza? Non il mio di sicuro. La storia ha come citazioni, per tutta la sua durata, alcune delle canzoni di Tiziano Ferro, a cui sono dedicati anche tutti i titoli dei capitoli.

Di un piccolo Manuel che trova delle vecchie cassette al mercato della parrocchia e di un piccolo Simone perso

<<Mi vedi così disperato da inseguire uno per avere un bacio?>>

Manu scrive delle piccole lettere a Simo ogni mese per un anno.

Ma niente, raga, raccolta di prompt e deliri senza senso che non vedranno mai la luce del sole più di questo spiraglio qui. Potete anche svilupparli meglio voi, se vi interessano lol