Capitolo 1 Un compleanno movimentato

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Faccio un cenno ai miei amici che mi vengono incontro e insieme ci avviciniamo all'entrata, insieme ad un'altra mezza dozzina di studenti.

Nel nostro gruppo siamo in cinque: io, Federica, la mia migliore amica, alta e bionda, con degli occhi verdi smeraldo che invidio da sempre; le gemelle Allyson e Kate, poco più basse di me, con gli occhi color nocciola e i capelli castani, corti la prima e lunghi e ricci la seconda; e infine Zayn. Quest'ultimo, pur essendo l'unico ragazzo, non si lamenta mai e se non fosse che preferisce i ragazzi e non lo vedessi come un fratello maggiore probabilmente ci avrei già provato, perché ammettiamolo è un gran figo: 1,85m di pura figaggine, fisico allenato, capelli castano chiari e occhi grigio-azzurri. Anche lui mi vede come la sua sorellina ed è molto, molto protettivo nei miei confronti, diciamo il livello di protettività che l'anno scorso lo ha portato ad essere sospeso per due giorni per aver picchiato il mio ex che mi aveva lasciata alquanto malamente... ho già detto che lo adoro?

"Possibile che sei sempre in ritardo?" mi chiede Fede mentre io, piegata in due, con lemani sulle ginocchia, tento di riprendere fiato "possibile che le devi rompereanche oggi?" dice Ally e le sorrido grata. Poi tutti equattro tirano fuori dei pacchetti colorati e me li porgono "grazie ragazzi,non sapete quanto significhi per me" "si sono scordati di nuovo, vero?" chiedeFede che intelligente com'è ha capito tutto al volo, come sempre; a volte michiedo come ha fatto a prendere un debito col cervello che si ritrova... stoiniziando a credere che quasi l'abbia fatto a posta per stare con noi, anche sesarebbe da pazzi, ma conoscendola niente è da escludere "sì ma nonpreoccuparti, ormai ci sono abituata. Dai andiamo in classe che apro i regali" Una volta seduti ai nostri soliti posti in fondo e mentre aspettiamo il professore storia apro il primo pacchetto, quello di Zayn e le gemelle: dentro, divisi in varie bustine, ci sono la felpa di lacrosse di Beacon Hills col numero 24, il numero di Stiles, l'ultimo libro di Le sfide di Apollo ed un paio di orecchini abbinati ad un anello con le nostre iniziali incise in un cuore. "Sono fantastici ragazzi, grazie vi adoro" "lieti che le piacciano" risponde il mio migliore amico, facendomi ridere. Li abbraccio uno per uno e poi prendo il biglietto di Fede:

"Non c'è bisogno di dediche, non c'è bisogno di tante parole, non c'è bisogno che ti ripeta in continuazione quanto bene ti voglio, perché lo sai. Lo sai bene. Tu sei uguale a me ed io sono uguale a te. I capelli sono diversi, gli occhi sono diversi, il carattere è diverso, ma siamo uguali. Siamo uguali quando ridiamo, siamo uguali quando siamo telepatiche e abbiamo le stesse idee, siamo uguali quando in classe la persona che non sopportiamo fa qualche commento e alziamo gli occhi al cielo insieme. Siamo migliori amiche ed io ci sarò sempre okay? E non mi importa quante volte litigheremo per farti metter un vestito o per convincerti a venire ad una festa con me chiaro? Spero seriamente che il mio regalo ti piaccia perché non immagini la fatica che ho fatto a ritrovarle tutte. Con amore, tua sorella."

Una piccola lacrima sfugge al mio controllo, scivolandomi sulla guancia, seguita da una seconda, poi una terza finché non riesco più a controllarmi e inizio a piangere abbracciando quella che considero ormai al pari di una sorella, perché ha ragione, ne abbiamo passate tante e, nonostante ciò, siamo ancora qui, più unite che mai. Mi ricompongo, o perlomeno ci provo, e mi asciugo le lacrime e scarto il suo regalo: è un piccolo libricino rilegato in pelle, e come titolo, scritto in una elegante calligrafia che riconosco essere quella di Fede "Un'avventura come poche".

Lo apro e si rivela essere un album con tutte le nostre foto insieme, da quelle più buffe a quelle commoventi a quelle che ti fanno spuntare un sorriso solo a guardarle, ricordando i bei momenti passati. In prima pagina ci siamo io e lei che mangiamo un gelato, solo che avevamo cinque anni e ci eravamo sporcate tutte di cioccolato; poi c'è una foto di noi due il primo giorno di prima elementare, davanti all'ingresso della nostra vecchia scuola, con gli zainetti colorati vicini, che ci teniamo per mano; ci sono le foto di tutti i compleanni insieme, le varie recite scolastiche, i saggi di danza con i tutù colorati, noi due sotto la Torre Eiffel, quando avevamo nove anni, e di nuovo in Toscana, in vacanza l'estate in Sardegna al mare (la mia preferita è quella dove stavo cercando di affogarla ma lei mi aveva tirato il piede e le ero caduta addosso ridendo proprio mentre mamma scattava la foto); c'è un selfie di noi abbracciate sotto al Big Ben il giorno in cui anche lei si è trasferita qui a Londra e siamo uscite a mangiare insieme con le nostre famiglie... foto dopo foto i ricordi riaffiorano e con essi tutti i momenti migliori di quella meravigliosa amicizia che mi accompagna da tutta la vita. Continuano a sfogliarlo fino a che non mi fermo su una foto che per noi ha un significato particolare: io e lei abbracciate sotto la grande quercia nel parco dietro casa di papà.

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